Cause, sintomi e cura

La retinopatia diabetica è una patologia retinopatia diabetica sintomi-foto1oculare che affligge molte delle persone affette da diabete mellito (in particolare di tipo 1, ma talvolta anche in quello non insulino-dipendente, e cioè diabete di tipo 2), si tratta perciò di una complicanza che deriva da questa malattia metabolica. In Italia le persone affette da retinopatia diabetica sono circa il 25% di coloro che soffrono di diabete; colpisce maggiormente i pazienti con età compresa tra i 25 e i 60 anni.
Si tratta di una patologia che va a colpire la retina e che è direttamente influenzata da alti livelli glicemici, dalla pressione arteriosa e dalla presenza di lipidi nel sangue. Questi fattori di rischio sono determinanti nel causare la fuoriuscita di liquidi e la rottura di capillari nella retina, che possono portare a gravi complicazioni.
È una malattia che è possibile tenere sotto controllo con i dovuti accorgimenti da applicare alla vita di tutti i giorni e con visite di routine.
La retinopatia diabetica, se non trattata, potrebbe portare a problemi molto gravi, come l’alterazione visiva, fino ad arrivare anche alla completa perdita della vista, si tratta infatti della prima causa di cecità al mondo.

CAUSE DELLA RETINOPATIA

La retinopatia diabetica è una complicanza del diabete che si verifica in fase piuttosto tardiva rispetto all’insorgere della malattia metabolica, solitamente tra i 25 e i 60 anni d’età.
La principale causa di questa patologia è il mancato controllo del livello glicemico nel sangue, della pressione arteriosa o del livello di colesterolo e trigliceridi, tutti fattori che potrebbero portare alla rottura dei capillari della retina; questa patologia solitamente colpisce entrambi gli occhi.
La retinopatia diabetica va a colpire quindi la parte dell’occhio chiamata retina, che si occupa della percezione degli stimoli luminosi. Collegati alla retina ci sono molti vasi sanguigni, che possono essere danneggiati proprio dall’iperglicemia. Nel caso si presenti questa patologia infatti, i vasi sanguigni della retina rilasceranno dei liquidi, soprattutto lipidi, che provocheranno inizialmente gonfiore all’occhio, per poi tramutarsi in ischemia retinica.

Ci sono dei fattori che possono influire in maniera consistente sulla retinopatia diabetica:

  • Durata del diabete: se l’insorgenza del diabete è avvenuta in maniera precoce, sarà più probabile che il paziente sviluppi prima questa patologia;
  • Iperglicemia: i pazienti che manifestano costantemente questo stato sono quelli più a rischio;
  • Pressione sanguigna: l’ipertensione è una delle cause del danneggiamento dei vasi sanguigni, con conseguenti danni agli occhi;
  • Colesterolo e trigliceridi nel sangue: se si presenta la retinopatia diabetica la grande presenza di lipidi può portare a complicazioni più gravi, infatti la loro fuoriuscita dai capillari sarà maggiore;
  • Gravidanza: durate la gravidanza aumentano le probabilità di sviluppare questo tipo di retinopatia.

 

SINTOMI

La retinopatia diabetica è una patologia che si sviluppa in maniera progressiva. Inizialmente le pareti delle arterie in prossimità del bulbo oculare tendono a perdere permeabilità, successivamente uscirà del liquido (solitamente costituito da lipidi), in prossimità della retina. In base alla zona in cui questo liquido fuoriesce sarà più o meno probabile che porti a cecità: se va ad interessare la parte maculare della retina può portare a complicazioni, anche serie, come la progressiva perdita della vista. Questo processo non è mai repentino, ma procede invece per gradi, il paziente infatti non si accorgerà di un improvviso calo della vista, che diminuirà invece progressivamente. Raramente la perdita della vista si rivela reversibile.
Questa malattia viene convenzionalmente divisa in delle fasi ben determinate. In particolare si può parlare di retinopatia non proliferante (insorge prima ed è meno grave) e di quella proliferante, quest’ultima è una complicazione della prima e si verifica quando alcuni vasi sanguigni anomali iniziano a crescere sulla retina. Questi vasi, non completamente formati, si romperanno molto più facilmente, causando il possibile versamento di sangue nella parte posteriore dell’occhio. Il processo, a lungo andare, può causare il distaccamento della retina, che porterà alla perdita della vista; questa seconda forma di retinopatia, trattandosi di uno stadio più avanzato, solitamente si verifica se quella non proliferante non viene riconosciuta e trattata.
Inizialmente la retinopatia diabetica può essere quasi asintomatica, tanto che il paziente potrebbe non accorgersene fino agli stadi più avanzati, in quel caso i sintomi più visibili saranno:

  • Offuscamento della vista;
  • Comparsa di macchie nel campo visivo;
  • Difficoltà nella percezione dei colori;
  • Presenza di aree vuote nel campo visivo;
  • Riduzione della vista notturna;
  • Affaticamento oculare.

 

DIAGNOSI E PREVENZIONE

Per arrivare a diagnosticare questa patologia sarà necessario sottoporsi ad una serie di esami, che dovranno essere compiuti in maniera regolare dai pazienti diabetici:

  • Visita oculistica: da compiere almeno una volta all’anno;
  • Fotografia del fondo oculare;
  • Fluoroangiografica retinica: aiuta a controllare che non ci siano perdite dell’arteria retinica;
  • Tomografia a coerenza ottica: esame che si concentra maggiormente sulla parte maculare dei tessuti retinici, quella più a rischio per l’insorgenza della cecità.

È anche possibile prevenire questa patologia, con alcune accortezze. È principalmente necessario tenere sotto controllo la glicemia, per evitare complicazioni di ogni tipo: per fare ciò bisognerà controllare l’alimentazione, seguire la terapia farmacologica e compiere attività fisica adeguata. Questi accorgimenti aiuteranno ad evitare la patologia, o almeno ne ritarderanno l’insorgenza.
È inoltre consigliabile che il paziente si sottoponga regolarmente ad uno screening oculare, questo aiuterà a monitorare periodicamente la situazione e ad intervenire il prima possibile se dovesse verificarsi qualche complicazione.

 

TERAPIA

Per evitare che questa patologia peggiori fino a portare il paziente ad avere la vista alterata o a cecità completa, è opportuno fare continui controlli. Questi servono a mantenere sempre monitorato il livello glicemico, che è appunto la maggior causa della patologia, ma anche altri aspetti, come la presenza di versamenti di liquido nella retina. È quindi opportuno tenere sotto controllo la glicemia, ma anche la pressione sanguigna e il livello di lipidi nel sangue, e sottoporsi a visite oculistiche di controllo in modo scadenzato, almeno una volta all’anno.
Questa patologia, infatti, se presa per tempo, spesso si rivela essere reversibile o in parte curabile, se invece arriva a svilupparsi, difficilmente il paziente potrà recuperare la vista.

Esistono inoltre anche altre terapie, molto più invasive, che vengono utilizzate per curare i casi più gravi (proliferanti), dove la patologia ha già iniziato il suo corso. Queste consistono nell’agire direttamente sulla retina con trattamenti laser, mediante un’operazione chiamata laserterapia fotocoagulativa, che aiuta a coagulare il sangue presente nella retina, fermando o riducendo la formazione di piccoli vasi sanguigni anomali.
Un altro tipo di terapia può essere quello che si occupa di praticare iniezioni intravenali di alcuni farmaci nell’occhio, come il Ranibizumab o l’Aflibercept; oppure si può agire direttamente sulla retina con un’operazione chirurgica, questa però viene riservata ai casi più gravi (se avviene il distacco retinico).