L’ ansia per definizione è uno stato di forte agitazione e tensione che si viene a creare in attesa di un evento particolare, che ci mette forte soggezione e ci fa precipitare in uno stato di grande incertezza. Nella realtà odierna ci troviamo quotidianamente di fronte a situazioni che possono facilmente provocare momenti ansiosi, in particolare a livello psicologico: basti pensare al mondo professionale, ai frequenti colloqui che ci mettono alla prova, agli oneri e doveri da rispettare, cosi come le scadenze, la vita privata… le preoccupazioni fanno parte della nostra routine, tanto da esser diventate oramai una parte integrante del nostro stile di vita. A maggior ragione, quindi, bisogna imparare a domarle, a trasformare tutta l’energia negativa che può scaturire da una situazione ansiosa in energia positiva, al pari di uno stimolo per conseguire i nostri obiettivi, che siano parte del mondo lavorativo o anche semplicemente del nostro quieto vivere.L’ ansia si può presentare sotto varie forme e in diversi momenti della nostra vita, senza un preciso schema di regole o norme. Tuttavia ci sono dei riscontri che individuano dei casi e delle situazioni in cui questo disturbo può presentarsi.
Le cause principali dalle quali può derivare uno stato ansioso sono solitamente:
- Prima di tutte poniamo la facilità di contrarre patologie per coloro che conducono una vita poco sana, caratterizzata da cattive abitudini e vizi, da un lavoro principalmente sedentario al quale vanno aggiunti una scorretta alimentazione e un irregolare orario di riposo notturno; l’ ansia si manifesta molto spesso in individui che conducono questo tipo di vita e non rispettano le regola base per una buona salute generale;
- Ancora peggiore è il caso di persone che abusano di alcol o addirittura droghe, che non fanno altro che alterare il nostro stato fisico ma soprattutto quello psicologico, non permettendoci una corretta lettura delle preoccupazioni e facendo degenerare in ansie molto forti anche piccoli problemi da nulla;
- Influisce molto tra le cause il fatto di essere predisposti geneticamente a questo tipo di disturbi, o semplicemente l’essere facilmente suscettibili in fatto di stati di nervosismo o in mancanza del dovuto rilassamento mentale di fronte ai problemi;
- Molto importante è anche il sesso del paziente, in quanto le donne, come indicano le statistiche, sono generalmente più sottoposte a situazioni ansiose e sono anche più vulnerabili da questo punto di vista; di pari passo va il discorso dell’età, dove le fasce universalmente riconosciute come le più deboli, bambini e anziani, sono spesso le più soggette a causa di poca prontezza nella reazione a questi disturbi;
- Purtroppo subentra anche il fattore dovuto allo stress professionale: certe occupazioni richiedono un impegno e un alto tasso di concentrazione, così come ritmi estremamente elevati, spostamenti, preoccupazioni costanti, situazioni di incertezza economica, fattori di rischio e così via.
I sintomi dell’ ansia sono piuttosto evidenti e facilmente riconoscibili: la sensazione costante di tensione emotiva, uno stato d’animo spiacevole, forte irritabilità… nello specifico se ne possono individuare alcuni in particolare:
- Mancanza d’appetito o poca voglia di mangiare dovuti ad una sensazione di chiusura dello stomaco;
- Ipertensione muscolare e nervi tesi che portano ad un malessere fisico generale, con ripercussioni ad esempio sui problemi alla schiena o alla cervicale;
- Sensazione di vertigini e nausee molto frequenti, magari anche a stomaco vuoto o apparentemente senza motivo;
- In qualche caso possono presentarsi anche degli impedimenti o difficoltà a livello respiratorio;
- Frequenti stati di pallore, mal di testa, cefalee con aumento della sudorazione e scarsa salivazione;
- Umore spesso cupo o alterato, che alterna momenti di euforia ad altri di disagio, spesso per motivi apparentemente insignificanti;
- Insonnia o sonno irregolare, in conseguenza al quale si producono degli stati di sonnolenza frequenti nel resto dell’arco della giornata;
La maggior parte di persone che soffrono di attacchi d’ansia tendono a rifugiarsi in psicofarmaci o antidepressivi, optando così per la via più rapida e in un certo senso indolore, in quanto credono che semplicemente assumendo certi prodotti si possa risolvere il problema senza un minimo d’impegno da parte del soggetto interessato. Ma per queste tipologie di disturbi è consigliabile attuare uno sforzo di tipo mentale, imparando a convivere con lo stato di ansia. Infatti può essere fondamentale riuscire a metabolizzare l’ ansia, anche se si presenta in modo costante e oppressivo. Di natura il disturbo ansioso è aggressivo, opprimente, lascia pochi spiragli e attimi di sollievo che bisogna riuscire a sfruttare al meglio: per rispondere a questa aggressività è perciò consigliabile ricercare un equilibrio tra gli attacchi e le pause, immergendosi più possibile in un rilassamento totale, psicofisico. Per conseguire questo obiettivo è molto importante trovare la cosiddetta “valvola di sfogo”, un’attività, una distrazione che ci permetta di evadere dallo stato di ansia perenne. La scelta più quotata in tale prospettiva è senza dubbio lo sport e l’attività fisica, primo medicinale per favorire una rapida guarigione. Ma anche dedicarsi ad un hobby o ad una passione coinvolgente può risultare la chiave di volta di una situazione critica.
Da non sottovalutare oltre a tutto ciò è l’appoggio che possono dare le persone vicino a noi, famigliari, parenti, amici, partner sono elementi imprescindibili per un miglioramento del nostro status emotivo, basti pensare a quanto aiuta passare del tempo con le persone che ti fanno star bene.
Purtroppo, in certi casi, l’ ansia può portare a un livello di depressione e disagio molto profondo, dal quale è molto difficile riuscire a risollevarsi da soli: questo accade quando si è trascurato il problema per lungo tempo o semplicemente ci si è fatti trascinare con i metodi sbagliati verso un peggioramento del disturbo.
in tali situazioni è allora necessario rivolgersi ad un esperto che sappia come gestire la cosa, che ci faccia parlare, che ci ascolti e che soprattutto ci faccia riflettere di come a questi tipi di problemi siamo noi le prime soluzioni, e come tali situazioni sono molto più frequenti di quanto noi crediamo e non c’è nulla di male nell’ammettere un momento di debolezza piuttosto che lasciarsi andare a pensieri e vie di fughe errati.