Il seno tuberoso si presenta come una malformazione della ghiandola mammaria, la quale, in conseguenza di questo disturbo, può assumere una forma anomala, allungata e tubulare. L’effetto più evidente è la variabile differenza di dimensioni tra un seno e l’altro: tanto più importante la diversità e la loro dimensione e tanto più grave sarà lo stadio raggiunto da questa malformazione.

Il seno tuberoso è quindi una anomalia che ha ripercussioni anche a livello estetico, e va a intaccare perciò anche l’aspetto psicologico della paziente che ne soffre, specie se si trova in una fascia d’età delicata come può essere quella dell’adolescenza. In campo medico l’anomalia del seno tuberoso è chiamata anche “seno tubulare” o con i termini inglesi “snoopy dog deformity” o “tuberous breast deformity”. Secondo le statistiche e i dati analizzati il seno tuberoso rappresenta una delle anomalie più diffuse per quanto riguarda i disturbi della ghiandola mammaria. Fortunatamente nella maggior parte dei casi si manifesta in forma lieve, mentre decisamente più rara è la sua forma avanzata e più grave.seno tuberoso cause trattamento foto1Per meglio comprendere come si formano le malformazioni del seno è bene conoscere prima di tutto da che componenti è composto, almeno nei suoi aspetti principali. In sintesi possiamo dire che il seno è composto da tre parti fondamentali, la cute, la ghiandola e l’areola. La cute è la sua componente esterna, la ghiandola è la parte interna nel tessuto adiposo, mentre l’areola altro non è se non la meglio nota area del capezzolo femminile. La strutture complessiva del seno è già di per sé tubulare e alveolare: infatti si può immaginare la parte sottostante la cute come una sorta di grappolo d’uva, composta da vari acini che vengono definiti “lobi”. Tutti questi lobi fanno capo all’areola, al capezzolo, zona composta invece da ghiandole sebacee adibite alla idratazione costante dell’area circostante.La causa principale che comporta uno scompenso tra le dimensioni di un seno rispetto all’altro è insita nella crescita e nella formazione della sua ghiandola mammaria. Infatti se durante le fasi di sviluppo non si innescano tutte le componenti necessarie a far crescere il seno in modo graduale ecco che possono manifestarsi malformazioni di questo genere. In particolare il fenomeno è evidente nella fase dell’adolescenza: quando le mammelle cominciano ad aumentare il loro volume si possono iniziare a notare le prime diversità. Da non dimenticare che vi è sempre una minima differenza tra una mammella e l’altra, ma, nel caso del seno tuberoso, questa viene nettamente amplificata ed è palese ad occhio nudo. Il processo fisiologico che porta alla formazione del seno tubulare vede uno sviluppo anomalo della ghiandola mammaria: questa infatti si sviluppa solo nella sua parte superiore, lasciando quella inferiore in uno stadio meno avanzato, finendo così per assumere la tipica forma allungata del seno tuberoso.

Il punto di riferimento per comprendere se si tratta o meno della malformazione in questione è rappresentato dall’areola, difatti questa suddivide in modo più o meno preciso l’area superiore più sviluppata da quella inferiore sottosviluppata.seno tuberoso cause trattamento foto2La prima informazione che purtroppo è giusto riferire a coloro che soffrono di seno tuberoso è che non esiste un rimedio o un approccio leggero e poco invadente per risolvere il problema. Non esistono rimedi per via farmacologica o omeopatica; l’unico trattamento efficace e risolutivo è l’intervento chirurgico. Nello specifico è necessario ricorrere ad un intervento di mastoplastica mirata a correggere la malformazione.

La prima mossa da fare, quindi, per le donne che soffrono di seno tubulare è rivolgersi ad uno specialista in materia. Questi indica gli step da seguire e le procedure che portano all’intervento e alla risoluzione dell’anomalia. Di solito il compito iniziale è quello di sottoscrivere al paziente una serie di controlli che possano chiarire se la paziente si trova in uno stato di salute e se non presenta delle controindicazioni che possano influire sull’intervento. Visto che l’obiettivo ultimo è quello di correggere un difetto estetico, la mastoplastica non può essere limitata ad un semplice innesto di componenti esterne per migliorare e rendere più sinuoso il profilo del seno: ciò che ogni ragazza, o donna, che soffre di seno tuberoso necessita è una vera e propria correzione in tutto e per tutto, in quanto il difetto parte dalla ghiandola mammaria stessa, che, come spiegato poco sopra, si trova all’interno del tessuto adiposo e al di sotto del primo strato di cute.

L’intervento si basa principalmente sull’inserimento di una piccola protesi a livello della ghiandola mammaria, sulla quale dovrà adattarsi alla perfezione. Qui subentra infatti la vera difficoltà per il chirurgo, poiché ogni donna possiede un seno diverso, e una diversa anomalia quando si parla di seno tubulare o tuberoso. Di conseguenze lo specialista deve capire al meglio l’anatomia di questa delicata zona del corpo femminile. Molte donne preferiscono mantenere le dimensioni del seno che già possiedono, e perciò non sono interessate all’aggiunta di una protesi, ma semplicemente ad una modellazione correttiva della ghiandola mammaria.

Entrando nel merito dell’intervento, si possono individuare diverse tecniche e diverse tipologie d’intervento: queste si dividono in mastoplastica additiva, mastopessi e lipofilling:

  • La mastolpastica additiva permette di correggere la malfromazione in maniera efficace dopo solo un intervento, consentendo inoltre, per chi lo richiede, un aumento di volume. I vantaggi di questa tecnica risiedono nella relativa rapidità con cui si risolve il problema: dopo un “solo” intervento e dopo “solo” qualche giorno di ricovero il seno ottiene una forma regolare e molto migliorata dal punto di vista estetico. Ma tra gli svantaggi va citata la possibilità che si ripresenti la malformazione del seno tuberoso più avanti nel tempo.
  • La mastopessi rappresenta invece una tecnica d’intervento più mirata e,nella maggior parte dei casi, anche meno invadente: infatti non prevede l’inserimento di componenti esterne e si affida al semplice rimodellamento della ghiandola mammaria, attraverso cicatrici meno visibili.
  • In ultima abbiamo il lipofilling, la tecnica che offre un aspetto più naturale rispetto ai due trattamenti precedenti: il risultato garantito dal lipofilling è inoltre più duraturo nel tempo e comporta delle lesioni molto meno evidenti. A suo svantaggio subentrano però i costi e il numero di interventi necessari a portare a compimento il trattamento.