Succede, ad intervalli regolari, che una pianta o un alimento balzino all’attenzione del pubblico e vengano presentati come miracolosi, risolutivi per quasi tutte le forme di malessere, dalle più leggere fino alle malattie gravi.

Molto spesso dietro a questi fenomeni si nasconde un’operazione commerciale mirata, che punta a vendere uno specifico prodotto indipendentemente dalla sua reale efficacia. Probabilmente è stato questo il motivo dell’improvvisa attenzione riservata al Ganoderma, noto anche come Reishi. Si tratta di un fungo che di recente è stato presentato come miracoloso, in grado di porre rimedio a moltissimi disturbi. Ovviamente non è proprio così: il Ganoderma non è un fungo miracoloso. Ciò non toglie che abbia delle proprietà molto interessanti, che meritano di essere approfondite e sfruttate.ganoderma caratteristiche modalita d uso foto1Il Ganoderma si divide in due specie di funghi: il Reishi Rosso e il Reishi Nero. È un fungo saprofita: ciò significa che si nutre di materie organiche morte o in decomposizione. Questo fungo in particolare si nutre del substrato legnoso in stato di decomposizione dei castagni e delle querce.

La specie rossa si distingue per il colore – rosso, appunto – e per la grandezza. Il cappello arriva fino ai 15 centimetri di diametro e il gambo può essere lungo fino a 30 centimetri. Più piccolo è quello nero, diffuso soprattutto in Cina, il cui diametro del cappello scuro oscilla fra i sei e i dieci centimetri. Si tratta di funghi non particolarmente apprezzati in cucina a causa del sapore legnoso. Il loro odore invece è gradevole.

Oltre che in Asia viene largamente coltivato anche in America, ma senza dubbio Cina e Giappone vantano una tradizione e un’esperienza maggiore in questo senso. Essendo un fungo saprofita la coltivazione non è semplicissima, ma già dai primi anni ’70 Cina e Giappone hanno intrapreso colture estensive. Le spore vengono inoculate nella pasta di legno e fatte crescere in bottiglia (in questo modo nascono funghi piccoli) o in scatola (i funghi saranno di medie dimensioni).Bisogna tenere ben presente che il Ganoderma è un integratore alimentare, non un farmaco. Viene generalmente assunto in aiuto di terapie strutturate; non essendo una vera e propria medicina non esistono istruzioni chiare e precise riguardo all’età o alle condizioni fisiche in cui bisogna trovarsi per assumerlo. L’utilizzo dovrebbe essere consigliato dal medico, ma molto spesso la proposta non arriva perché lui stesso non conosce gli effetti e le proprietà di questo fungo.

Non si conoscono effetti collaterali certi, ma per i pazienti che hanno subito un trapianto di organi sarebbe meglio evitarne l’assunzione. Lo stesso discorso vale per le donne in gravidanza o in fase di allattamento.

Per quanto riguarda le modalità di assunzione, il Ganoderma dovrebbe essere ingerito ogni giorno; i primi miglioramenti si manifestano dopo dieci o quindici giorni. Il momento ottimale è la mattina, prima di ingerire cibo; meglio ancora se viene associato alla vitamina C (perché favorisce la digestione dei funghi) e se si beve molta acqua (che aiuta il lavoro dei reni).

L’erboristeria contemporanea e la tradizione orientale concordano nel considerare il Ganoderma un’erba superiore, di prima qualità. Si tratta cioè di un prodotto che può venire assunto dai pazienti per lunghi periodi senza che si presentino effetti collaterali di nessun tipo. Va però detto che all’inizio del trattamento alcuni soggetti manifestano eruzioni cutanee e disturbi digestivi; generalmente vengono imputate alla disintossicazione che sta subendo l’organismo, ma non è da escludere che si tratti di intolleranze alimentari o allergie. Gli integratori possono essere di diversa qualità: questo dipende dal tipo di coltivazione e dal metodo con cui il principio attivo viene estratto; generalmente si concorda nell’affermare che quella giapponese è la cultura più preparata a riguardo. Oltre che sotto forma di integratore ganoderma caratteristiche modalita d uso foto2alimentare, il Ganoderma può venire consumato in forma alimentare. Il fungo va raccolto, tagliato ed essiccato per far sì che si conservi adeguatamente. Viene poi bollito per preparare le zuppe oppure usato per preparare delle bevande (in questo caso si usa l’infusione). Certamente la qualità e la quantità dei principi attivi vengono penalizzate durante l’essiccazione, mentre negli integratori alimentari resta elevata. Anche nel caso degli integratori bisogna però fare attenzione, perché alcuni sono di alta qualità, altri sono semplicemente polpa fungina essiccata e quindi contengono un livello molto più basso di principi attivi.