Magari ne avete già sentito parlare ma non sapete bene cos’è, il nome di certo può far intuire di cosa si stia parlando, ma non tutti sanno esattamente a cosa ci si riferisce quando si parla di vaginismo.
Quali sono le cause di questa malattia? E quali sono le misure da prendere per contrastarlo? Ci sono delle cure specifiche?
Cerchiamo ora di approfondire questo argomento e sciogliere tutti i dubbi.vaginismo-foto2Il vaginismo è una forma particolare di dispareunia, ossia la comparsa di dolore durante il rapporto sessuale. Il vaginismo viene indicato per la prima volta da Master e Johnson come un esempio di malattia sia fisica che psicosomatica (si manifesta sia a livello psicologico che emotivo), ed impedisce in grave misura, se non del tutto, il coito. Questa patologia coinvolge tutte le componenti della muscolatura pelvica, del perineo, della vulva e dell’orifizio vaginale i quali hanno contrazioni riflesse e involontarie tali da impedire la penetrazione. Sul versante psicologico paura e ansia sono fattori determinanti e scatenanti lo spasmo involontario. Dalla maggior parte degli psicologi viene interpretata come una difesa nei confronti dell’atto sessuale, messa in atto inconsciamente dalla donna, anche se essa desidera il rapporto sessuale.
Nella maggior parte dei casi il vaginismo ha origini psicologiche, come ad esempio esperienze passate di abuso o violenza sessuale, ricordi traumatici legati ai primi tentativi di penetrazione e più in generale caratteristiche proprie della vita sessuale della donna. L’origine del vaginismo può anche non essere legata alle esperienze vissute nel passato, ma può essere collegata alle emozioni proprie della donna e al rapporto che essa ha con il proprio corpo o, a conflitti riguardanti l’espressione della propria femminilità. Oppure può essere legata alla paura verso gli uomini, verso l’atto sessuale di per sé o alla paura del parto. L’origine può essere legata anche alla famiglia di provenienza della donna, in cui atteggiamenti rigidi e restrittivi possono far nascere sensi di colpa e ansie riguardanti il sesso.Il riflesso involontario che causa un improvviso irrigidimento dei muscoli vaginali chiamati il terzo esterno della vagina, rende difficile e dolorosa la penetrazione. La gravità del disturbo è diversa e varia di molto da persona a persona. Spesso alcune donne sono convinte di avere una vagina troppo piccola per poter affrontare un rapporto sessuale senza troppo dolore. La maggior parte delle donne che soffrono di vaginismo possono comunque raggiungere l’eccitamento e talvolta anche l’orgasmo tramite la stimolazione della clitoride o il petting. I partner delle donne affette da vaginismo possono pensare che questa donne non provino attrazione sessuale, sono invece scoraggiate dal dolore che insorge ogni volta che viene tentata una penetrazione. Questo disturbo non comporta conseguenze serie a livello fisico, a meno che la persona che ne soffre non stia cercando con insistenza di avere un rapporto sessuale completo, ma può causare estrema sofferenza dal punto di vista emotivo e relazionale soprattutto se si vive una relazione di coppia incentrata sull’idea che il sesso con la penetrazione sia la cosa più importante.vaginismo-foto1Esistono diversi metodi per curare questo disturbo, a seconda della gravità e dal tipo di donna che abbiamo davanti. La terapia solitamente si basa su un approccio psicosessuale, condotta da uno psicoterapeuta o da un sessuologo. La prima cosa da fare comunque è indirizzare la donna con vaginismo da un ginecologo, in modo tale da poter escludere qualsiasi causa organica legata al disturbo (infiammazioni o malformazioni dell’apparato genitale femminile). Una volta appurato che le cause legate al vaginismo non sono organiche, ma legati alla componente psico-emotiva si potrà iniziare la terapia; potrà essere della paziente oppure della coppia. Per la raccolta dei dati si può fornire ai partner dei questionari appositamente studiati. L’obiettivo principale è quello di ridurre le paure e l’ansia legate al rapporto sessuale della donna con vaginismo. Innanzitutto la prima cosa da fare è spiegare alla donna e alla coppia l’anatomia del sistema riproduttivo femminile perché spesso esistono delle fantasie o delle false credenze legate a questo che possono creare paure riguardanti rapporto sessuale. Si possono proporre alla donna/coppia diverse tecniche:

  • Training autogeno e visualizzazioni per aiutare la donna a rilassarsi il può possibile, soprattutto la zona pelvica
  • Auto esplorazione/auto stimolazione con lo scopo di far conoscere il proprio corpo alla donna. La donna deve cercare di capire cosa le provoca piacere (esempio la stimolazione del clitoride) e cosa le provoca dolore
  • Esercizi di Kegel i quali regolano i muscoli pelvici, indicando alla paziente come sentirli. Gli esercizi vanno ripetuti più volte al giorno.
  • Autostima e pensieri positivi, la paziente deve concentrarsi sulle cose positive che le capitano durante il giorno e magari annotarsele su un taccuino.
  • Comunicazione nella coppia riguardante la sessualità, cercando di capire quali sono le cose che piacciono al partner, i propri desideri e bisogni.
  • La terapia sessuale sarà specifica per la coppia, solitamente vengono dati dei compiti al partner da svolgere a casa da raggiungere un po’ alla volta.

È fondamentale dare alla coppia diverse strategie per aiutarli a superare alcuni ostacoli legati alla sessualità, in modo tale da poter vivere al meglio la loro vita sessuale di coppia.
È inoltre molto importante la desensibilizzazione sistemica, la quale ha lo scopo di ridurre fino a fare sparire l’ansia legata alla situazione di cui la donna ha paura.

Il vaginismo può guarire spontaneamente?

È difficile che il vaginismo guarisca e regredisca in maniera spontanea senza l’uso di una terapia. Probabilmente può guarire spontaneamente nelle forme molto lievi di questo disturbo, in presenza anche di un partner in grado di tranquillizzare la donna aiutandola a superare questo disturbo. Altrimenti è necessario un approccio di tipo psicosessuale da parte di un professionista qualificato.