L’ ansia da prestazione è sicuramente uno dei problemi fisiologici più diffusi ma allo stesso tempo meno riconosciuti o affrontati come reale disturbo patologico, in quanto strettamente legati ad un’aura di virilità primordiale molto delicata per il sesso maschile.
Il fatto di non voler ammettere l’esistenza di problematiche simili o anche semplicemente l’ostinazione nello sminuire il manifestarsi di sintomi evidenti è difatti connesso alla cultura dell’uomo imperante e dominatore, che non può dimostrarsi inferiore alle aspettative.
Ma bisogna prestare attenzione. L’ ansia da prestazione comprende un raggio di meccanismi inibitori ben più ampio della sola prestazione a livello sessuale, meccanismi che si presentano ogniqualvolta una nostra “prestazione” è esposta al giudizio altrui e quindi di conseguenza il nostro risultato è valutato e comparato con quello di qualcun altro o con degli standard che ci eravamo prefissati.
Detto in poche parole il tutto si complica quando si entra in una sorta di competizione, magari anche solo con noi stessi o con chi ci è vicino, il partner ad esempio.
Ma entriamo più nello specifico.Come già accennato l’ ansia da prestazione si manifesta quando ci aspettiamo un risultato di un certo tipo in una certa situazione: possiamo avvertirne i primi sintomi negli istanti di poco precedenti al “momento della verità”, il frangente più delicato, dove siamo più vulnerabili; in alcuni casi questa forma d’ansia può anche creare stati di disagio fino a qualche giorno prima della nostra prestazione (di qualsiasi tipo essa sia).
Ma in pochi sanno che tale disturbo può arrivare a infastidirci persino settimane, se non addirittura mesi prima di qualche particolare evento, quando il semplice pensiero di un particolare appuntamento lontano nel tempo desta preoccupazioni legate alle nostre insicurezze.
Questo specifico tipo di ansia colpisce principalmente quando si è sottoposti a forti e persistenti pressioni, quando si è in periodi di difficoltà emotiva di diversa natura, non soltanto durante delle fasi depressive: anzi spesso questo disturbo sorprende le persone più sicure, magari mentre la carriera o la vita privata raggiunge l’apice del benessere e un minimo ostacolo fa crollare tutte le certezze e le sicurezze che si credevano inattaccabili.
Qualsiasi sia la situazione temporale in cui l’ ansia da prestazione ci sono comunque soggetti più esposti ai suoi effetti negativi.
Solitamente il numero maggiore di riscontri avviene nelle persone ossessionate dal perfezionismo, che si pongono sempre l’obiettivo massimo, così come in coloro che possiedono una bassa autostima e si sentono costantemente sotto esame.
Esposti in modo particolare sono ad esempio gli sportivi ad alti livelli, i quali però molto spesso offrono un ottimo esempio di come riuscire a gestire certe situazioni di forte stress emotivo.La forma più diffusa di ansia da prestazione è senza dubbio quella che riguarda la sfera sessuale visto che ne soffre ben il 50% degli uomini sotto i 35 anni di età.
Ma tale patologia non colpisce solo il sesso maschile, difatti anche le donne ne sono frequentemente soggette, ma con modalità magari meno evidenti.
Causa comune per antonomasia resta in ogni caso il timore di deludere sessualmente il proprio partner, al quale vanno accomunate svariate concause quali:
- confronto con i propri coetanei o con un supermodello virile (o spesso anche femminile) creato dalla pornografia;
- casi o periodi di bassa autostima che comportano una mancanza di fiducia in se stessi e non permettono un superamento del problema;
- disinformazione legata alla sfera sessuale e allo svolgimento del rapporto intimo;
- difficoltà legate ad una mancanza di auto accettazione fisica e di un sereno stato di equilibrio con il nostro corpo;
- difficoltà legate all’età o semplicemente all’interferenza di altre patologie attive nel nostro organismo, sia di natura fisiologica che psicologica.
Ovviamente a tutte queste motivazioni contribuiscono una condotta di vita malsana, l’abuso di alcol o droghe e la mancanza di un’attività fisica regolare: sempre al primo posto tra i fattori che provocano questi disturbi.
Le conseguenze più comuni dovute all’ ansia da prestazione di tipo sessuale si manifestano soprattutto nei momenti d’intimità programmati o da tempo attesi, ma possono presentarsi anche in situazioni occasionali o nei momenti in cui ci colgono più impreparati.
I disturbi più noti coinvolgono:
- disfunzione erettile, nel peggiore dei casi può esservi una mancanza totale di erezione, comunemente conosciuta come impotenza maschile; oppure se l’erezione si presenta può essere di durata inferiore al consueto o di intensità minore;
- secchezza vaginale o nelle situazioni più gravi si può arrivare all’atrofia vaginale (infiammazione della mucosa vaginale che può provocare fastidiosi bruciori e sensazione di prurito);
- eiaculazione precoce o durata del rapporto sessuale di durata insoddisfacente per il partner, sia maschile che femminile;
- calo del desiderio sessuale e difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo, anche in questo caso con eguale coinvolgimento per entrambi i sessi;
Sia che riguardi la sfera sessuale, sia che riguardi circostanze di altra natura, l’ ansia da prestazione nasce principalmente da fattori che riguardano la sfera psicologica, quindi come primo step per raggiungere miglioramenti significativi è importante imparare ad accettarsi. Vivere in modo sereno l’attesa prima di qualsiasi tipo di prova importante per la nostra vita privata o per la nostra carriera è un punto di partenza dal quale non si può prescindere per risolvere problemi di matrice ansiogena.
Dopo questo primo scalino possiamo riassumere in punti altri utili consigli da seguire per eliminare efficacemente l’ ansia da prestazione dalla nostra vita:
- cercare di non pensare costantemente al problema di ansia nell’arco della giornata: le distrazioni infatti sono valvole di sfogo indispensabili per liberare la mente e non sovraccaricare di tensione il nostro fisico nei momenti decisivi;
- imparare dall’esperienza, cominciando a conoscere meglio le abitudini che ci aiutano a trovare un equilibrio interiore nella vita professionale e nei momenti di intimità; senza dubbio difatti imparare a conoscerci meglio ci può dare sempre una marcia in più;
- cominciare a vivere l’esperienza della prestazione come un evento sempre nuovo e differente: non voler ridurre tutto a schemi prefissati può sbloccare una situazione di stallo mentale e ci insegna ad essere pronti a qualsiasi tipo di imprevisto, permettendoci di superare l’ostacolo prevenendo superflue preoccupazioni;
- per quanto riguarda più da vicino la sfera sessuale può esser molto importante invece parlare e cercare di trovare un compromesso con il partner: sbattere contro un muro costantemente ogni volta che non si raggiunge il tipo di rapporto che si desidera è solo e soltanto controproducente; il dialogo e la fiducia del compagno o della compagna invece sono i principali incentivi per ripartire e ricostruire la fiducia in noi stessi;
- in molti casi il disturbo ansiogeno può manifestarsi con continuità esasperante e risultare un ostacolo apparentemente insuperabile: in queste situazioni non bisogna assolutamente provare vergogna o imbarazzo nel chiedere aiuto ad uno specialista. Una figura competente può essere la chiave in situazioni di grande difficoltà e può indicarci la retta via per una guarigione efficace e rapida, ovviamente sempre accompagnata dal nostro personale contributo e dalla nostra forza di volontà.
Per ritornare a vivere il nostro quotidiano senza ansie e preoccupazioni bisogna quindi partire da queste semplici regole: con costanza e con impegno si potrà facilmente raggiungere un livello di autostima adatto e riconquistare le giuste e sane motivazioni per fare nostro qualsiasi obiettivo personale.