La sclerodermia è un disturbo autoimmune di tipo cronico (in quanto non vi sono possibilità di guarigione o miglioramento da questa patologia) che si manifesta attraverso un’importante attività di fibrosi del tessuto connettivo e da alterazioni di varia natura del sistema immunitario. In parole più semplici questa malattia causa un’ispessimento della pelle. Letteralmente la traduzione del termine “sclerodermia” significa proprio “pelle, cute dura”, in riferimento alla sue caratteristiche estrinseche visibili sull’epidermide del paziente. Viene definita come disturbo autoimmune poichè è provocata dallo stesso sistema immunitario dell’individuo che ne è affetto, attaccandone i tessuti. Il disturbo colpisce in particolare il corretto funzionamento del microcircolo periferico, ostruendo le vie vascolari e arrivando molto spesso a coinvolgere gli organi interni, con caratteristiche quindi di vera e propria malattia sistemica. Nelle sua manifestazioni più acute può arrivare ad infettare anche organi delicatissimi quali cuore e polmoni.
Secondo i dati riportati dagli studi epidemiologici questa malattia non è classificabile come malattia molto diffusa, viene definita infatti come patologia rara sebbene i numeri e i riscontri siano in costante aumento, anno per anno. Le patologie di questo genere pare colpiscano più facilmente le donne, nell’arco temporale che va dai 30 ai 50 anni, anche se non è assolutamente da escludere una sua manifestazione anche al di fuori di questa fascia d’età. La sua incidenza in Italia supera i 22mila casi di sclerodermia, con un aggiunta annua di circa 400 nuovi individui affetti dalla malattia.
Ma entriamo nello specifico e proviamo a conoscere meglio cause e possibili rimedi della sclerodermia.sclerodermia foto1La comparsa dei primi segnali della sclerodermia sono sempre legati al fenomeno di Raynaud. Questo consiste in un mutamento altalenante ed episodico delle arterie minori presenti nelle punte delle mani e nelle punte dei piedi: questi mutamenti possono essere causati da vari fattori quali una prolungata esposizione a temperature fredde o viceversa molto calde, al variare stesso della temperatura, o, molto più semplicemente, al variare del nostro stato emotivo e sensoriale. Il fenomeno di Raynaud comporta quindi un diverso colorito provvisorio delle estremità di mani e piedi, provocato dai rapidi cambiamenti quantitativi del sangue in queste arteriole: si passa dal pallore alla cianosi (colore bluastro della cute dovuto a insufficiente ossigenazione del sangue) fino alla iperemia (eccessiva quantità di sangue nei vasi di un dato organo). Solitamente questo particolare morbo si presenta in uno stato benigno e non richiede quindi particolari cure, anche se è sempre meglio tenerlo sotto stretta osservanza e attento controllo.
Il progredire della sclerodermia segue di pari passi il progredire di questo fenomeno fino al livello successivo, il cosiddetto fenomeno di Raynaud “secondario”, che si manifesta quando la patologia arriva a toccare più organi. Con una disfunzione del microcircolo infatti può provocare delle alterazioni dei tessuti connettivi attraverso un eccessivo apporto di elementi extracellulari e collagene all’interno dei vasi di questi tessuti, fino alla fase degenerativa della fibrosi.
I principali sintomi che provocano questa tipologia di malattia possono essere:

  • Aumento significativo dello spessore della cute: in particolare, come detto, a partire dalle estremità di mani e piedi, ma successivamente estesa anche alle altre parti del corpo;
  • Altro caso meno frequente ma comunque indicativo può essere il manifestarsi di artralgia (dolore specifico ad un’articolazione che può coinvolgere anche il tessuto circostante) o addirittura di artrite, con significative calcificazioni ossee;
  • A questi sintomi può essere accomunato anche lo stato frequente di formicolio o intorpidimento degli arti, specie in casi e situazioni inattese, o nelle fasi notturne e di riposo;
  • Altro segnale altrettanto significativo può essere la sensazione di prurito costante, in tutto il corpo in generale; questo sintomo può essere anche enfatizzato dall’accumulo di stress e tensioni extrapatologiche, che concorrono però al peggioramento dello stato di salute;
  • Anche il malfunzionamento dei reni può risultare un campanello d’allarme molto importante: passando da uno stato lieve di insufficienza renale si può degenerare, con il degenerare della malattia, ad una vera e propria crisi renale tout court con ipertensione a livello arterioso;
  • Infine anche il cuore può essere contaminato e rientrare tra i possibili fattori sintomatici di tale disturbo: le alterazioni del battito cardiaco e miocardite sono i primi risvolti negativi e tradiscono una possibile presenza del morbo e della sclerodermia;

sclerodermia foto2Per quanto concerne la sclerodermia più che di cure concrete si deve parlare di trattamenti, poichè abbiamo già ricordato sopra riguardo la sua natura di disturbo cronico, quindi non guaribile. Al momento possiamo dire che non esistono cure definitive e totalmente efficaci, ma soltanto terapie per così dire ristabilizzanti, che possono portare notevole sollievo al paziente, confortandolo anche a livello psicologico, fattore fondamentale per combattere questa malattia.
Tra i prodotti farmacologici più utilizzati vi sono sicuramente quelli a base di cortisone, molto utile anche per alleviare eventuali dolori dovuti alle infiammazioni degli apparati respiratori e articolatori.
Sono molto utilizzati, soprattutto nelle fasi embrionali della sclerodermia, anche farmaci solitamente mirati alla cura dell’artrite, sempre con il fine di limare e contrastare l’infiammazione. Più in generale i trattamenti farmacologici possono essere sintetizzati con un impiego costante e controllato di farmaci cosiddetti immunosoppressori, adibiti al ridurre il più possibile le infezioni dei tessuti coinvolti.
Esistono inoltre alcune teorie riguardo terapie basate sulla naturopatia, ovvero sullo studio e sulla ricerca di metodi alternativi per curare questo tipo di malattie. Questo trattamento differisce da paziente a paziente, attraverso una visione olistica della patologia, che può mutare da paziente a paziente. La terapia naturopatica lavora molto sul fattore emotivo e sul lato emozionale del paziente, cercando di smuovere dei presunti blocchi sensoriali negletti che aiuterebbero il malato a contrastare il disturbo, se non a sconfiggerlo addirittura del tutto.
Un ulteriore soluzione recentemente approfondita risulta essere quella di trattare la patologia selettivamente, concentrandosi nello specifico nell’organo più colpito o strettamente interessato dal singolo caso di sclerodermia. In poche parole: un paziente è affetto da questo morbo e la sua malattia è arrivata a coinvolgere anche (ad esempio) i polmoni, degenerando in ipertensione polmonare o fibrosi dei tessuti polmonari, o entrambe le infiammazioni in contemporanea. La cura dovrà concentrarsi sulla cura specifica di queste infezioni, estirpandole dall’organismo e limitando il più possibile il livello d’invadenza della sclerodermia.