Una delle condizioni psicologiche più curiose che possiamo prendere in esame è sicuramente il narcisismo patologico.

Il comune narcisismo, in psicologia, è un meccanismo di difesa molto comune negli anni della formazione (da 6 mesi a 6 anni). Questo comportamento di solito serve a proteggere il neonato e bambino dagli inevitabili problemi e paure che sorgono nella fase di individuazione-separazione dello sviluppo personale (momento della crescita in cui ci si riconosce come un individuo separato dalla madre).

Il narcisismo patologico invece è un modello di comportamento e di pensiero più tipico dell’ adolescenza e dell’ età adulta, che vede sorgere una sorta di infatuazione o addirittura ossessione verso se stessi, escludendo tutti gli altri. Si manifesta nella ricerca cronica della gratificazione personale e dell’ attenzione. Il narcisismo patologico è il fulcro del disturbo narcisistico di personalità.

Il termine narcisismo è stato usato per la prima in relazione alla psicologia umana da Sigmund Freud ispirandosi alla figura di Narciso nella mitologia greca. Narciso era un giovane greco bello che ha respinto più volte i corteggiamenti disperati della ninfa Eco. Come punizione, viene destinato a rimanere innamorato del suo stesso riflesso in una pozza d’ acqua. Incapace di consumare il proprio amore, Narciso pian piano si consuma e si trasformata nel fiore che ancora oggi porta il suo nome, il narciso.narcisismo patologico come riconoscerlo foto1Per cominciare, cerchiamo di individuare quali sono i sintomi principali che inequivocabilmente ci portano a guadagnare una bella diagnosi per il narcisismo patologico:

  • Essere perseguitati da fantasie di successo illimitato, potere, fascino, bellezza, ed amore ideale.
  • Pretendere un’ eccessiva ammirazione (essere regolarmente attirati dai complimenti e facilmente suscettibili alle lusinghe).
  • Ritenere di essere “speciali” e gli unici capaci di comprendere sè stessi, pensare di potersi relazionare solo con altre persone “speciali” o di status elevato.
  • Avere un grandioso senso della propria importanza.
  • Avere un senso di prevaricazione.
  • Tendere allo sfruttamento delle altre persone.
  • Essere altezzosi con comportamenti arroganti, maleducati e atteggiamenti abusivi.
  • Mancare di empatia, non essere propensi a riconoscere o identificarsi con i sentimenti ed i bisogni degli altri.
  • Essere spesso invidiosi degli altri o credere che gli altri siano invidiosi di te.

Quello appena letto sembrerebbe un elenco completo di quelli che sono i sintomi che definiscono una persona controllata dal narcisismo patologico, ma non è così.

Ci sono infatti altri campanelli d’ allarme, sintomi “minori” se volete, che sono stati riscontrati in individui sotto trattamento per questa condizione psicologica, e sono i seguenti:

1) Sono altamente suscettibili alle critiche.

Le persone con narcisismo patologico prendono sempre molto male le critiche o qualsiasi interpretazione e valutazione negativa delle loro prestazioni e personalità. Questo è il motivo per cui se gli viene posta una domanda che potrebbe obbligarli ad ammettere una certa vulnerabilità, una carenza od una colpevolezza, sono sempre pronti a falsare la risposta (ad esempio riconoscono l’ errore ma non se ne attribuiscono la responsabilità) o cambiano in fretta argomento rispondendo tutt’ altro.

E proprio questo aspetto del loro disturbo sottolinea che il loro ego sovradimensionato, o meglio artificialmente “gonfiato”, non può essere considerato come forte o resistente, al contrario, è facilmente abbattibile.

2) Hanno una bassa autostima.

Questo aspetto della loro psiche è complicato, perché superficialmente la loro autostima sembra essere più alta e più forte che in chiunque altro. Inoltre, data la competitività che li contraddistingue, non è raro per loro giungere a posizioni di potere e di influenza, così come accumulare una grande fortuna. Ma se esaminiamo cosa c’è sotto la superficie di tale elevata statura sociale, politica ed economica generalmente si può percepire un certo grado di insicurezza di gran lunga al di là di tutto quello che potrebbero mai essere disposti a confessare.

Per questo sono costantemente spinti a dimostrare a sé stessi e agli altri di essere superiori; questa insicurezza interiore, che rappresenta la componente recessiva del loro essere, anche se ben nascosto alla vista, gli affligge continuamente con sentimenti e paure di inferiorità.

Perciò risultano essere particolarmente abili nell’ auto complimentarsi e nel vantarsi, in modo spesso esagerato, di tutti i loro successi.

3) Possono essere eccessivamente ipocriti e difensivi.

Avendo bisogno di così tanto per proteggere il loro ego esagerato ma fragile, il loro sistema di difesa, sempre vigile, può essere estremamente facile da attivare. Abbiamo già detto come reagiscano in genere alle critiche, ma niente attiva i loro meccanismi di autodifesa come l’ insinuare o mettere in discussione le loro competenze.

Motivo per cui è estremamente difficile affrontare una discussione conflittuale con una persona che soffre di narcisismo patologico, perché in circostanze difficili è quasi come se la loro stessa sopravvivenza dipendesse dall’ essere nel giusto o comunque giustificati, arrivando anche a contraddirsi piuttosto che pronunciare le parole “mi dispiace”, che per loro è praticamente inconcepibile.

Pertanto, il loro atteggiamento “o con me o contro di me” tradisce in realtà una quantità di dubbi che nutrono sul loro essere abbastanza forte, buono, intelligente, ecc…

4) Reagiscono a punti di vista contrari con rabbia o violenza.

narcisismo patologico come riconoscerlo foto2Ripetutamente, gli studi hanno riportato che gli scoppi d’ ira sono una costante intrinseca al disturbo del narcisismo patologico. Infatti questo tipo di “rabbia narcisistica” emerge con maggiore forza nel momento in cui una delle loro insicurezze più profonde rischia di essere portata in superficie. Quando sono sul punto dunque di provare una situazione o un sentimento umiliante del passato cercano di “trasferire” con uno sfogo d’ ira questa sensazione verso altri.

Il messaggio che solitamente accompagna questi scatti potrebbe essere: “Io non sono nel torto (o sbagliato, o stupido, o colpevole, ecc.), lo sei tu!” o risposte simili.

E spesso in queste discussioni non si ha alcun indizio su ciò che ha provocato il loro sfogo e quindi ci si ritrova sconcertati e a volte anche spaventati da questa apparentemente ingiustificata reazione.