Gengive ritirate cosa significa? Gengive ritirate è il modo comune per riferirsi alla recessione gengivale. Si tratta di un problema che prevede un abbassamento del bordo gengivale, fino a lasciare esposto il colletto dentario e in alcuni casi anche le parti più interne. Normalmente le gengive dovrebbero rivestire la porzione dei denti dal colletto in giù, penetrando anche nelle aree interdentarie. La gengiva può essere divisa in due porzioni principali:
- Gengiva marginale: è detta anche “libera”, poiché è la porzione che circonda il colletto dentario e lo spazio tra i denti.
- Gengiva aderente: è la parte di gengiva saldata all’osso mascellare e mandibolare, dal colorito più chiaro per la presenza di numerose fibre connettivali.
- Igiene orale scorretta o insufficiente
- Parodontite
- Denti con posizione irregolare o anormale che sporgono dal bordo gengivale
- Fattori ereditari: in alcuni casi è possibile che il tessuto gengivale non sia sufficiente per ricoprire interamente il colletto dentale, o che sia eccessivamente fragile
- Traumi: lo spazzolamento troppo energico o con spazzolini rigidi, l’uso improprio del filo interdentale o traumi ripetuti sulle gengive possono causare recessione gengivale
- Fumo di sigaretta
- Bruxismo
- Vomito frequente
- Carenze vitaminiche, soprattutto di vitamina C e K
- Presenza di piercing al labbro
- Età: solitamente con l’avanzare dell’età le gengive tendono a ritirarsi gradualmente, soprattutto oltre i sessant’anni
Il primo intervento da mettere in pratica quando si presenta il problema della gengive ritirate è sicuramente quello di intensificare l’igiene orale, utilizzando spazzolino, dentifricio e colluttorio specifici per il problema. Sicuramente il dentista sarà in grado di valutare il tipo di strumenti da utilizzare in base all’origine della recessione gengivale. In alcuni casi il dentista consiglierà di sottoporsi a pulizia dei denti professionale, per rimuovere i depositi di placca e tartaro nei solchi gengivali. Inoltre è opportuno lavare i denti in maniera corretta, utilizzando uno spazzolino con setole morbide da muovere in maniera circolare, massaggiando anche le gengive, la lingua e il palato.
Nei casi più persistenti potrà essere necessario assumere degli integratori di vitamina C e calcio per la protezione di denti e gengive, e di colluttori a base di sostanze disinfettanti, per allontanare il più possibile i batteri.
Gengive ritirate e colluttorio
In caso di gengive ritirate il dentista potrà consigliare gli strumenti adeguati per la pulizia “casalinga” dei denti, e anche l’uso di colluttori specifici. I più utilizzati sono quelli a base di clorexidina, un disinfettante non aggressivo per i tessuti, con spiccate proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, in grado di agire anche per dodici ore di seguito.
Gengive ritirate e intervento
Le gengive ritirate, o recessione gengivale, possono essere un problema antiestetico, soprattutto nei casi più gravi, in cui bisogna prevenire tempestivamente la perdita dei denti. Per questo vengono eseguiti degli interventi chirurgici per risolvere questo problema. Dopo aver valutato attentamente il grado di recessione, il dentista potrà quindi scegliere il trattamento più idoneo:
- Gengivectomia: il dentista provvederà a rimuovere eventuali tasche gengivali in modo da ripulire adeguatamente i depositi di placca e tartaro
- Chirurgia rigenerativa: si può ricostruire la gengiva e il tessuto osseo che sono stati disgregati dalla parodontite
- Innesto di gengiva: consiste nello spostamento del tessuto gengivale sano sulle radici dentali scoperte. Le parti di gengiva sana possono essere semplicemente spostate lateralmente dalle aree circostanti, oppure prelevate da altre zone come il palato
- Implantologia: nei casi più gravi potrebbe non esserci altra soluzione se non quella di sostituire il dente ormai eccessivamente mobile nell’alveolo
Gengive ritirate e sanguinanti
Quando le gengive appaiono ritirate, gonfie e sanguinanti è indice di un’infiammazione in atto. In particolare potrebbe trattarsi di parodontite, un processo in cui gli accumuli di placca e tartaro si depositano nei solchi gengivali, “scollando” il tessuto gengivale e osseo dalla base del dente, per cui le gengive si infiammano, il tessuto viene progressivamente disintegrato, e il dente tende a muoversi nell’alveolo fino a cadere. Il segno tipico di questa patologia è il sanguinamento spontaneo nelle ore notturne.
I trattamenti per le gengive ritirate che possono essere messi in pratica riguardano principalmente la pulizia dei denti professionale, e se questa non dovesse bastare, sarà necessario ricorrere al trattamento chirurgico più adeguato, che può essere eseguito mediante impianto di tessuto gengivale sano, prelevato ad esempio dal palato, o nei casi più gravi tramite sostituzione del dente scoperto.
Gengive ritirate e rimedi
I rimedi più utilizzati per trattare le gengive ritirate sono rappresentati principalmente dall’uso di spazzolini morbidi, e di colluttori disinfettanti e antinfiammatori, principalmente a base di clorexidina. In questo modo verrà evitata la formazione della carie e il danneggiamento del tessuto dentale esposto e sensibile. In ogni caso il primo rimedio da mettere in pratica è quello di usare correttamente lo spazzolino da denti, con movimenti circolari anche sulle gengive, cercando di rimuovere il più possibile la placca dagli spazi intergengivali.
Tra i rimedi naturali utili per la recessione gengivale troviamo:
- Té verde
- Tea tree oil
- Aloe vera: in commercio esistono dentifrici e gel da utilizzare regolarmente per lenire l’infiammazione
- Corteccia di salice bianco: è la pianta da cui veniva inizialmente realizzata l’aspirina, per cui può essere utile per alleviare il dolore
- Chiodi di garofano: hanno proprietà antidolorifiche
Queste sostanze possono essere applicate sotto forma di oli essenziali da tamponare sulla gengiva, oppure diluiti in acqua sotto forma di colluttorio per effettuare dei risciacqui del cavo orale per alcuni minuti.