Il disordine affettivo stagionale, spesso riportato con l’acronimo SAD (Seasonal Affective Disorder), è un disturbo molto particolare e non molto noto che riguarda lo stato d’animo di alcune persone. Il SAD colpisce infatti i soggetti che soffrono di drastici cambiamenti d’umore a seconda della stagione o del periodo dell’anno che stanno attraversando. Può apparire come un disturbo insolito e piuttosto bizzarro, ma, a differenza di ciò che tanti erroneamente pensano, il disordine affettivo stagionale è molto diffuso, specie nel nostro Paese e negli altri stati europei, caratterizzati da un certo stile di vita e da un ritmo quotidiano frenetico. La fenomenologia legata a questa patologia psicologica pare esser fortemente connessa ad alcuni cambiamenti climatici tipici del ciclo delle stagioni, come il variare delle ore di buio e di luce, la lunghezza delle giornate, le temperature più basse e le giornate più piovose che influiscono direttamente sulle nostre abitudini e, in questi casi, anche sul nostro umore.disordine affettivo stagionale sad foto1Già nell’antica Grecia il padre della medicina Ippocrate aveva suddiviso l’umore e lo stato d’animo dell’uomo in 4 componenti diverse, due delle quali erano strettamente legate ad un determinato periodo dell’anno: la bile nera, la melanconia, si manifestava nella stagione invernale, mentre la bile gialla, la mania, il furore, si manifestava nel periodo estivo. Se andiamo ad analizzare i dati riguardanti i periodi di ricovero dei pazienti che soffrono di disturbi depressivi, ci accorgiamo che vi è una interdipendenza evidente tra i picchi di ricoveri dovuti a forte depressione e la stagione autunnale e invernale, così come osserviamo un forte aumento di casi di esaurimenti nervosi e i scatti d’ira durante il periodo primaverile ed estivo. Nonostante la chiara connessione tra l’elemento temporale e lo stato psicologico, il disordine affettivo stagionale è rimasto per secoli un disturbo poco considerato e trascurato, lasciato ai margini delle eziologie alla base di patologie psicologiche più gravi, che hanno origine proprio da questi alti e bassi periodici.

Per arrivare ad un riconoscimento e ad una definizione ben determinata della patologia, si deve attendere fino ai primi anni 80 dello scorso secolo. Nel 1984 infatti Norman E. Rosenthal ne riconosce l’effettiva esistenza, conferendogli la denominazione oggi ufficialmente riconosciuta. Grazie a questo passo in avanti il SAD viene anche inserito nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), all’interno della sezione dei disturbi depressivi con ricorrenza stagionale.La fascia d’età decisamente più soggetta a incappare in disturbi psicologici come il SAD è senza dubbio quella che va dai 20/25 anni fino ai 40/45, con una netta prevalenza per il sesso femminile, basti pensare che più del 70% dei casi di disordine affettivo stagionale riguardano una donna. Fortunatamente gran parte di questi fenomeni non si manifestano in uno stadio particolarmente avanzato e vengono esternati attraverso dei “semplici” cambiamenti di peso, lieve disturbo del sonno, comportamento lunatico o simili, effetti decisamente meno gravi rispetto a un concreto caso di depressione. Va detto però che molti soggetti si trovano in una situazione molto vicina al SAD  e rifiutano di farsi aiutare o di riconoscere la situazione di difficoltà, senza richiedere perciò l’intervento di un esperto o di uno psichiatra.

Come si può intuire l’incidenza del disordine affettivo stagionale aumenta in maniera importante nelle regioni nord europee, come in Scandinavia o in Islanda, ma anche in Canada e Russia, proprio a causa delle particolari condizioni climatiche e per la minima esposizione alla luce solare di questi Paesi durante il periodo invernale.disordine affettivo stagionale sad foto2Nei diversi studi promossi dopo l’ufficiale riconoscimento del disturbo sono stati individuati dei sintomi tipici del disordine affettivo stagionale. Questi possono variare a seconda della fascia temporale in cui si manifestano: nel periodo estivo è più facile osservare dei fenomeni di irascibilità, di attacchi di panico, stati d’ansia molto frequenti, scatti d’ira, sbalzi d’umore, comportamento lunatico, diminuzione dell’appetito, aumento del desiderio sessuale, casi di insonnia, tic nervosi, dermatite dovuta all’aumento dello stress quotidiano. Nel caso questi sintomi si manifestino esclusivamente in questo periodo dell’anno risulta piuttosto evidente la loro dipendenza anche dai fattori climatici esterni. Al contrario, se si tratta del periodo invernale potremmo osservare nell’individuo che soffre di disordine affettivo stagionale tutt’altra sintomatologia: i segnali più evidenti sono una costante sensazione di stanchezza, pigrizia, colpi di sonno o stati di insonnia, mancanza di forze durante tutto l’arco della giornata, forte aumento dell’appetito, distacco dai rapporti personali con famigliari ed amici. Ovviamente la prova del nove è garantita dal netto cambiamento tra una stagione e l’altra, da uno stato di benessere ad uno di evidente malessere e viceversa.Per fortuna esistono dei rimedi e dei metodi molto efficaci contro questo peculiare tipo di depressione. Per combattere il disordine affettivo stagionale ci si deve concentrare sull’influenza che hanno gli ormoni sul nostro stato psicofisico: tutto nasce dalla famosa ghiandola pineale, che ha un ruolo fondamentale anche nella percezione dell’individuo delle ore di luce e delle ore di buio. La funzione principale la svolge la melatonina, prodotto proprio dalla ghiandola pineale. Questa particolare sostanza ci permette di regolare il nostro equilibrio biologico in base alle tempistiche diurne e notturne dell’ambiente in cui viviamo. In mancanza di ore di luce sufficienti la melatonina viene prodotta in eccesso proprio per cercare di colmare questa lacuna biologica. Indi per cui uno dei primi rimedi è del tutto naturale, e consiste nell’esposizione alla luce solare durante le poche ore consentite dalle stagioni invernali. Viceversa si consiglia il comportamento inverso nel caso la melatonina prodotta sia insufficiente. Questa terapia viene definita “light therapy” e può sfruttare anche l’utilizzo di strumenti tecnologici che permettono l’esposizione ad una luce artificiale.

Per combattere il disordine affettivo stagionale sono di fondamentale importanza anche le abitudini giornaliere e l’alimentazione. Infatti l’assunzione di elementi come il magnesio, di fibre, di proteine attraverso una dieta sana a base di carni magre, cereali, frutta e verdura, favorisce un maggiore stato di benessere in quanto va ad influenzare la nostra produzione ormonale quotidiana: si consiglia invece di diminuire i cibi calorici e le bevande alcoliche.