L’ omeprazolo è uno dei principi attivi appartenente alla famiglia dei cosiddetti inibitori della pompa protonica, ovvero quei principi attivi con un efficace effetto terapeutico nei confronti delle patologie gastriche. In particolare l’ omeprazolo è il capostipite di questa sezione di inibitori, in quanto il suo utilizzo è molto frequente e, nella maggior parte dei casi, è anche garante di una certa efficacia per questo tipo di disturbi. L’ omeprazolo è facilmente reperibile per via commerciale, o con l’omonimo farmaco generico, o attraverso varie nomenclature specifiche e registrate. Come tutti i principi attivi e i farmaci simili la sua somministrazione può avere delle controindicazioni e delle ripercussioni negative sul paziente, a seconda dello stato fisico di quest’ultimo. Le differenze rispetto agli altri inibitori appartenenti alla stessa fascia operativa sono minime e spesso la scelta di un principio piuttosto che un altro è sempre veicolata dalle necessità del paziente che ne necessita i benefici.omeprazolo foto1L’ omeprazolo è un principio che svolge la sua funzione principalmente sulle pareti dello stomaco, in particolare nelle sue cellule parietali, dove, attraverso alcuni specifici processi biologici, viene “attivato” e comincia a praticare il suo compito di inibitore, intervenendo proprio sulla pompa protonica. Questo farmaco, così come i prodotti similari della stessa classe, è solitamente impiegato per le terapie di alcune malattie riguardanti lo stomaco, come la pericolosa eradicazione da Helicobacter pylori o la malattia da reflusso acido gastro esofageo. In senso lato possiamo definire l’omeprazolo e gli altri farmaci come dei veri e propri “gastroprotettori”.
A seconda delle dosi di omeprazolo che si assumono il suo effetto cambia: con la dose minima giornaliera si ha un blocco molto efficace nella produzione dell’acido nocivo per il nostro stomaco, ma per un periodo che varia dalle sei alle otto ore, mentre con una doppia dose quotidiana si passa ad un efficace inibizione che può agire anche nell’arco delle intere 24 ore, con una sensazione di sollievo immediata e duratura. La dose normalmente consigliata dai medici, per le patologie meno gravi, si aggirano attorno ai 20 grammi quotidiani, per un periodo che non supera le 4 settimane. Per i disturbi invece più importanti e gravi la dose solitamente raddoppia, passando dai 20 ai 40 grammi, magari dividendo in due momenti diversi della giornata la somministrazione. In questi casi aumentano anche le tempistiche della cura, arrivando a toccare le 8 settimane di terapia e di assunzione del farmaco secondo le indicazioni delle quantità designate. Ovviamente a questi tipi di farmaci vanno affiancati particolari tipi di antibiotici, che accompagnano e sostengono il principio attivo nello svolgimento della sua funzione.Come tutti i farmaci purtroppo anche l’ omeprazolo ha le sue controindicazioni e i suoi effetti collaterali, ai quali bisogna prestare molta attenzione per non rischiare di compromettere l’intera terapia. Lo stesso vale per i farmaci suoi simili appartenenti alla stesa classe, chi più chi meno. Anche se molti di questi effetti secondari non sono ancora stati meticolosamente verificati, vi è comunque un sospetto rapporto di causa – effetto tra queste manifestazioni negative e l’utilizzo del farmaco in esame. Le controindicazioni possono riguardare il presentarsi di:

  • cefalea e capogiri, con sensazione di debolezza
  • diarrea, vomito
  • dolore articolare, dolore toracico
  • capogiri, convulsioni
  • costipazione
  • febbre
  • malessere fisico generale
  • peggioramento della capacità di assunzione di ferro
  • peggioramento delle capacità di assunzione di vitamina B
  • facilità nel riscontrare infezioni intestinali
  • facilità nel riscontrare coliti nei pazienti durante il periodo di cura

meno frequenti invece sono disturbi che riguardano lo stato psicofisico e psicologico, come depressione, depressione acuta, aggressività, allucinazioni e nervosismo generale.
Possono manifestarsi anche casi di ansia e insonnia, di diversa intensità a seconda delle dosi assunte, anche se l’ omeprazolo è il farmaco più innocuo da questo punto di vista, in quanto risulta più raro il manifestarsi di questi disturbi secondari dopo il suo utilizzo.
Nei casi più sfortunati si possono riscontrare anche maggiori rischi nel contrarre osteoporosi e fratture di vario genere, dovute molto probabilmente ad una difficoltà ad assumere magnesio e calcio da parte del paziente sottoposto a cure con farmaci inibitori di pompa protonica. Queste ultime infatti sono tra le principali componenti della struttura ossea e ne garantiscono un maggiore e sano equilibrio. Altro caso meno ma frequente ma ancora più pericoloso è il manifestarsi di una maggiore incidenza di tumore dello stomaco o cancro gastrico, più che per effetto diretto delle controindicazioni farmacologiche è probabile che sia il mascheramento dei sintomi iniziali conseguente alla sua somministrazione a causare una coincidenza tra causa ed effetto.
Come sempre è utile ricordare e sottolineare quanto sia fondamentale rispettare certe semplici regole affinchè l’ omeprazolo sia portatore di benefici e non di effetti negativi: il miglior consiglio è sempre quello di condurre una vita sana, nei limiti del possibile previsti dal nostro quotidiano. In particolare nell’utilizzo di farmaci specifici per zone così delicate è molto importante non accompagnare alla terapia l’assunzione di alcol o cibi nocivi per la nostra salute, o ancora peggio di droghe. Nonostante l’ omeprazolo attivo sia liberamente disponibile in commercio infatti non significa che si possa assumere con noncuranza come una qualsiasi pastiglia per disturbi decisamente più leggeri e meno invadenti. Anzi proprio in conseguenza di questa facilità nel reperimento dell’ omeprazolo è ancora più importante rivolgersi al proprio medico di fiducia per una corretta prescrizione del giusto farmaco a seconda del disturbo che ci affligge. Infatti, procedendo in questo modo, oltre ad esser sicuri di agire nel modo più sicuro e corretto, si potranno assumere le quantità dosate e mirate alla cura della patologia, senza rischiare di eccedere con un farmaco che può provocare così tanti rischi e controindicazioni. In conclusione, viste le possibili conseguenze, è bene avvisare il medico riguardo a problemi preesistenti rispetto ai vari problemi allo stomaco che si possono manifestare: dal più comune periodo di gravidanza alla semplice anemia, alla sofferenza in passato di malattie epatiche di qualsiasi genere. Tutti questi disturbi sono infatti i principali fautori di una possibile malfunzionamento del farmaco e di un conseguente peggioramento della patologia invece del suo miglioramento.Prestare particolarmente attenzione all’ uso dell’ Omeprazolo se si sta assumendo uno o più dei seguenti farmaci:

  • cilostazolo;
  • diazepam (Valium);
  • digossina;
  • erlotinib;
  • medicinali contenenti ferro (fumarato ferroso, gluconato ferroso, solfato ferroso e altri);
  • metotressato;
  • micofenolato mofetil;
  • fenitoina;
  • olio di iperico;
  • tacrolimus;
  • coumadin;
  • antibiotici come ampicillina, amoxicillina, claritromicina, rifampina;
  • medicinali contro HIV o AIDS.

Segnaliamo che potrebbero esserci altri medicinali non inseriti nella lista, pertanto consultare un medico prima di cominciare ad usare l’ Omeprazolo.