L’ ossicodone è definito come un oppiaceo semisintetico, solitamente usato come analgesico nelle terapie del dolore ai malati oncologici terminali o comunque è sottoposto all’interno di cure che comprendono disturbi molto invasivi e difficili da sopportare. Presenta una struttura molto affine a quella della morfina e della codeina, ovvero la struttura tipica degli alcaloidi contenuti nell’oppio, dal quale vengono estratti. Questi alcaloidi non sono altro che sostanze di tipo organico che hanno un’origine totalmente naturale e possiedono a loro volta composti organici ad alto contenuto di azoto, le ammine: le ammine rappresentano la peculiarità per eccellenza degli alcaloidi come l’ ossicodone, in quanto conferiscono loro, oltre alle proprietà basiche, anche importanti effetti farmacologici, anche se assunti in sostanza minime e a dosi molto ridotte.
Possono essere estratti dalla pianta attraverso varie modalità, che variano anche a seconda della pianta e della sostanza organica da prelevare: i metodi più diffusi sono tramite sublimazione e tramite soluzione, in alternativa si possono ottenere anche attraverso un processo di distillazione.Come i suoi simili, anche l’ ossicodone è un alcaloide che viene sfruttato e somministrato per le sue caratteristiche di analgesico, proprio come la morfina. A differenza di quest’ultima però l’ ossicodone possiede un’emività più breve. Cos’è l’ emività? L’ emività è un particolare tipo di parametro che permette di capire quando ridurre del 50 per cento le quantità somministrate di una data sostanza, solitamente di un farmaco, all’interno del nostro sangue. Viene anche definita meno comodamente come “tempo di dimezzamento di un farmaco” e viene riconosciuta attraverso le analisi della concentrazione di un dato reagente che agisce a contatto con la sostanza in questione. Nel calcolo dell’ emività si deve anche tenere conto di possibili fattori esterni e inattesi che possono alterarne la consueta durata: infatti se subentrano nella terapia altri farmaci o ci si trova in un particolare stato patologico ecco che l’emività può variare in modo imprevedibile.
Il tempo di dimezzamento dell’ ossicodone è di circa quattro ore (considerando, come appena spiegato, lo stato di salute del paziente e la mancanza di interferenze di altri prodotti farmacologici) perciò necessita un’ assunzione piuttosto frequente nell’arco di una giornata per prolungare il suo effetto di antidolorifico contro disturbi e patologie che comportano un dolore fisico molto importante e duraturo.
Proprio per la sua azione ed efficacia l’effetto dell’ ossicodone va prolungato in modo costante, così da limitare il più possibile il dolore per tutta il tempo in cui questo si manifesta e si fa sentire. A tal fine è necessario anche salvaguardarne la corretta somministrazione a garanzia di un esito felice del suo compito: perciò risulta fondamentale rendere noto al nostro medico di fiducia la situazione di salute in cui ci troviamo, se soffriamo di particolari disturbi o se assumiamo altri tipi di farmaci, anche se di invadenza nettamente minore. Nello specifico si deve informare il medico se si è soggetti ad alterazioni dell’ ormone tiroideo, se si è colpiti quindi da ipo o ipertiroidismo, se si è soggetti a disturbi del pancreas, come la pancreatite, o se si presentano dei calcoli alla colecisti (cistifellea). Anche se si è particolarmente esposti a problematiche fisiologiche che riguardano le vie biliari, o a disturbi dell’ intestino, se si è afflitti da delle coliche renali o altri disturbi che impediscono o inficiano il corretto funzionamento dei reni. Ovviamente è assolutamente sconsigliato l’ abuso di alcol e fumo prima, dopo e soprattutto durante una terapia a base di ossicodone, in quanto gli effetti collaterali possono essere molto dannosi per l’ organismo. In caso di somministrazione di questo alcaloide si devono anche evitare momentaneamente alcune attività professionali che prevedono l’ utilizzo e il controllo di particolari macchinari o che comprendono la guida di veicoli, automobile compresa.Gli effetti collaterali che possono sopraggiungere in seguito all’assunzione dell’ ossicodone sono vari, e mutano a seconda del paziente, del suo stato di salute e della sua reazione al farmaco attraverso il quale assume l’alcaloide. Gli effetti indesiderati più comuni prevedono ricadute a livello nervoso e possono comprendere cefalee, nausee, possono indurre sonnolenza e costante sensazione di stanchezza, oltre che giramenti di testa e sensazione di svenimento. Altri esiti inattesi possono comprendere reazioni allergiche che si manifestano attraverso eruzioni ed irritazioni cutanee di vario genere, come prurito in varie parti del corpo, oppure pelle secca o al contrario sudorazione molto elevata.
In alcuni casi possono manifestarsi anche conseguenze sul piano psicologico, con situazioni molto delicate e da trattare nel modo adeguato: stato di confusione, depressione e alterazioni dell’ umore sono solo alcune delle possibili problematiche psichiche che si possono palesare nel paziente. Nelle peggiori situazioni possiamo anche riscontrare stati di allucinazione molto forti e pericolose, che possono alterare in modo significativo il nostro equilibro mentale.L’ efficacia nell’assunzione di sostanze simili può essere purtroppo anche un’ arma a doppio taglio. Infatti sempre più giovani ne fanno uso e ne entrano in possesso in modo del tutto illegale, con fini e scopi di puro divertimento, facendo rientrare anche l’ ossicodone tra le sostanze stupefacenti da tenere sotto controllo. L’ abuso di questo alcaloide deriva da una moda americana sorta recentemente, che pare aver spopolato anche in Europa e nel nostro Paese, infatti negli ultimi tempi l’ ossicodone pare aver stroncato più giovani vite di eroina e cocaina, le due droghe chimiche “regine”, le più diffuse negli ambienti meno raccomandabili e non.
La situazione potrebbe essere ancora più preoccupante se lo spaccio illegale di queste super-droghe dovesse divenire un fenomeno virale, basti pensare che il suo effetto sul nostro organismo e sulle nostre facoltà mentali è quasi due volte più potente della stessa eroina, ed è ancora più devastante se mischiato ad alcol e altri tipi di sostanze simili, anche se considerate più “leggere”. La compravendita del prodotto farmacologico non può avvenire senza la ricetta prescritta da un medico e questo fa molto pensare riguardo alla diffusione così repentina che sta avendo questa sostanza se confrontata con la sua difficile reperibilità. Ciò che molti giovani incoscienti ignorano una volta che acquistano e assumono questa pasticca è che le controindicazioni sono davvero distruttive a livello celebrale, e nella maggior parte dei casi comportano un’alterazione degenerativa del sistema nervoso, con conseguenze permanenti.L’abuso di questa sostanza porta a delle gravi conseguenze, prima tra tutte quella della dipendenza, ma ci sono altre curiosità che danno una dimensione della pericolosità dell’uso improprio di ossicodone:
• Tutti i prodotti contenenti ossicodone sono classificati come narcotici che possono creare dipendenza. Ciò significa che hanno un alto potenziale di abuso.
• Nel 2012 sono stati effettuate più di sette milioni di prescrizioni.
• Il Dipartimento di Giustizia ha riferito che oltre 10 milioni di persone hanno abusato di ossicodone almeno una volta nella loro vita.
• Anche se l’abuso di questa sostanza non è nulla di nuovo, è stato il rilascio dell’ OxyContin nel 1996 che ha scatenato l’attuale epidemia di dipendenza.
• A partire dal 2010, sono state lanciate in commerdio versioni “anti-abuso” delle popolari pillole di ossicodone.