Una pianta dai numerosi utilizzi

La saponaria (nome botanico: Saponaria saponaria utilizzi-foto1officinalis), viene chiamata anche “saponella” o “erba grassa”, ed è una pianta spontanea che appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae (nella stessa famiglia possiamo trovare anche il più famoso garofano); ne esistono circa venti specie.
Le caratteristiche benefiche della saponaria erano note già dall’antichità, veniva impiegata come sapone dagli Assiri, nel VIII secolo a.C. e in Asia, dalle popolazioni nomadi, per sgrassare la lana. Successivamente venne utilizzata dagli antichi romani, per i bagni termali.
È una pianta originaria dell’Europa e della Siberia, ma successivamente è stata introdotta anche nel continente americano, oggi la troviamo soprattutto nel nord America.
La saponaria trova impiego anche nella medicina non tradizionale, per i suoi numerosi effetti benefici, come la proprietà diuretica e quella depurativa.

CARATTERISTICHE E CURA

La saponaria è una pianta perenne, che presenta delle foglie sottili e lanceolate, molto lisce; il fusto può raggiungere un’altezza compresa tra i 40 e i 70 cm. I fiori, che vanno dal colore bianco al rosa, hanno cinque petali che si aprono verso sera e sprigionano un profumo molto delicato; nell’emisfero boreale fioriscono tra giugno e settembre, mentre in quello australe tra ottobre e marzo. I frutti sono costituiti da capsule che contengono molti semi di colore marrone scuro.
È una pianta che cresce in prossimità delle siepi, a gruppi, e la troviamo fino a 1600 m di altezza.
La saponaria predilige la mezza ombra (soprattutto se le estati sono molto calde) o il pieno sole. È una pianta che resiste anche al freddo, ma è comunque opportuno fare attenzione alle gelate, che potrebbero farla morire.
Questa pianta non richiede molta acqua, e solitamente sono sufficienti le piogge, ma nei periodi di lunga siccità è consigliabile annaffiarla sporadicamente. Per quanto riguarda i terreni, cresce in molte situazioni diverse, anche su quelli secchi ed aridi, ma predilige un terreno soffice e ben drenato.
Non è una pianta che soffre di particolari malattie o parassiti, è però necessario controllare che le radici non sviluppino del marciume, che potrebbe farla morire.

BENEFICI

La saponaria è una pianta che viene impiegata nella medicina popolare da moltissimi anni, grazie alle numerose proprietà benefiche.
Il principio attivo maggiormente presente in questa pianta è costituito dalle saponine, ma troviamo anche mucillagini, flavonoidi, resine, vitamina E, vitamina C, gomma e vitessina.
Le saponine sono contenute maggiormente nelle radici e sono responsabili della produzione di schiuma, quando la pianta viene a contatto con l’acqua.

Le maggiori proprietà della saponaria sono le seguenti:

  • Diuretica: per merito delle saponine;
  • Depurativa: spesso vengono utilizzate nelle diete detox, per migliorarne gli effetti;
  • Espettorante: in grado cioè di fluidificare il catarro. Per ottenere questo beneficio la saponina deve essere assunta con molta cautela;
  • Possiede proprietà diaforetiche: aiuta perciò nella sudorazione;
  • Colagoga: che agevola la produzione di bile, portando beneficio al fegato;
  • Tonica.

La pianta però, dato che contiene molta saponina, se assunta in dosi massicce può dare alcuni problemi: infiammazione ai reni, diarrea emetica, convulsioni e irritazione delle mucose.
Possono presentarsi anche dei problemi se viene effettuato dell’uso esterno troppo aggressivo, causando irritazioni alla pelle. Per questa ragione è utile fare molta attenzione con l’utilizzo dello shampoo a base di saponina, perché non venga a contatto con gli occhi, che ne rimarrebbero molto irritati.

UTILIZZO NELLA MEDICINA NON TRADIZIONALE

La saponina viene utilizzata fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. I medici arabi la impiegavano per curare malattie come ulcere, dermatiti e lebbra.
L’utilizzo interno troppo frequente di questa pianta può causare fenomeni di intossicazione, con conseguente nausea, vomito e diarrea, per questo è utile fare molta attenzione al dosaggio e contattare il proprio erborista di fiducia, che saprà dare preziosi consigli sulle quantità da assumere.

Oggi, nella fitoterapia, questa pianta si trova principalmente sotto forma di:

  • Decotto: come rimedio al catarro, soprattutto dei bronchi. Questo decotto può però essere impiegato anche per uso esterno, come shampoo rinforzante per i capelli sfibrati e secchi, e come detergente per le pelli delicate, che presentano anche problemi come acne e psoriasi.
  • Tintura madre: viene impiegata per trattare l’acne, l’herpes, la gotta, la psoriasi, i reumatismi, la stipsi e come espettorante.

ALTRI UTILIZZI

Il nome di questa pianta, “saponaria”, deriva proprio da uno dei suoi maggiori utilizzi. Soprattutto in passato veniva infatti impiegata nella preparazione di detersivi, utilizzati per le abitazioni e per il lavaggio della lana, talvolta veniva definita anche “erba lanaria”. Infatti, se si fanno bollire le foglie e le radici nell’acqua, si otterrà un liquido in grado di sciogliere i grassi, soprattutto sui vestiti. Per prepararla è necessario far bollire delle foglie tritate per 30 minuti in 500 ml d’acqua. Il liquido che si otterrà sarà molto utile nei lavaggi della lana.
Attualmente viene impiegata soprattutto nella produzione di alcuni detergenti molto delicati per lavare le stoffe e per il corpo. Questo succedeva già nel XVI secolo, quando le foglie, mescolate con acqua piovana venivano utilizzate come detergente per la pelle, utilissimo per rimuovere le piccole impurità. Oggi viene impiegato anche come detergente per il viso, soprattutto nel caso di problematiche di acne o psoriasi.
Il liquido che si ottiene dall’immersione della saponina in acqua, viene impiegato per un altro utilizzo cosmetico: il lavaggio dei capelli, soprattutto in quei trattamenti chiamati “no poo” e cioè senza l’utilizzo di shampoo industriali con siliconi e parabeni.

Ecco come preparare lo shampoo a base di saponaria:

Ingredienti:

  • 100 gr di radice di saponaria
  • 1 litro d’acqua distillata
  • Oli essenziali

Procedimento:

Innanzitutto bisognerà far bollire l’acqua, a questo punto si verseranno le radici e si lascerà sobbollire per circa 15 minuti. Poi sarà necessario filtrare il liquido e lasciarlo raffreddare. Si possono aggiungere oli essenziali a piacere, in base alla profumazione che vogliamo dare al nostro shampoo.
A questo punto è pronto per essere versato sui capelli (facendo sempre attenzione che non entri negli occhi) dove verrà massaggiato delicatamente, sia sul cuoio capelluto che sulle lunghezze.
Questo shampoo è particolarmente adatto per i capelli secchi, che tendono a sfibrarsi.

La saponaria trova impiego anche in cucina, come emulsionante per preparare cibi come l’halva (un dolce marocchino a base di sesamo e zucchero) e in alcuni tipi di birra, per produrre una schiuma più densa.