I semi da cui si estrae il famoso olio di ricino.

I semi di ricino sono frutto della semi di ricino utilizzi-foto1pianta chiamata Ricinus communis, o più comunemente ricino, che appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae.
La pianta viene chiamata anche “zecca”, a causa della grande somiglianza dei semi di ricino con il parassita.
Il ricino è originario dell’Africa tropicale e centrale (in particolare dell’Etiopia), ma si è diffuso anche in altre zone del mondo, soprattutto in aree subtropicali o temperate.
I semi di ricino sono stati trovati in alcune tombe degli antichi egizi, risalenti al 4000 a.C., ma anche l’olio che si ricava da questi semi veniva utilizzato già nell’antichità, a partire dall’antica Grecia, quando era impiegato per le lampade o per ungere il corpo.
Dai semi di ricino si ricava quindi un famoso olio, che è atossico, a differenza dei semi stessi, e che troviamo impiegato per scopi molto diversi: dallo sciroppo per la tosse, al purgante naturale, ai prodotti cosmetici.
Oggi quest’olio viene prodotto principalmente in India, Cina e Brasile.

CARATTERISTICHE DELLA PIANTA DI RICINO

Il ricino è una pianta erbacea o arbustiva, originaria dell’Africa tropicale, in alcuni casi può anche raggiungere i 10 metri di altezza. Oggi è diffusa anche in zone temperate, dove però non cresce più di 2 metri. Le foglie hanno forma lobata e solitamente sono di colore verde, ma talvolta presentano delle sfumature rossastre; la fioritura avviene nei mesi estivi. I fiori di questa pianta sono spinosi e al loro interno contengono tre semi di ricino, che si presentano con un aspetto lucido e marmorizzato, dal colore brunastro e della grandezza di circa 1 cm. Essendo i semi troppo pesanti per disperdersi ad opera del vento, vengono portati lontano dagli insetti, soprattutto grazie alle formiche.
Il terreno su cui si sviluppa questa pianta deve essere ben drenato e molto ricco, per questa ragione è consigliabile procedere con la concimazione in primavera; il ricino ama il sole, ma cresce bene anche nella mezza ombra.
Questa pianta non viene coltivata solamente per i semi di ricino, dai quali si ricava il famoso olio, ma anche per la sua bellezza decorativa, che va ad ornare parchi e giardini.

PROPRIETÀ

La pianta contiene molta ricina, una proteina che si concentra maggiormente nei semi e che la rende molto tossica. Ad essere particolarmente velenosa è la buccia, che può anche portare alla morte e causare principalmente vomito, nausea, diarrea, insufficienza renale, fino ad arrivare allo shock: la morte può sopraggiungere se si ingeriscono circa 2/5 semi della pianta.

I semi però contengono anche l’olio (ne sono costituiti per circa il 40/60%) che è atossico e viene perciò consumato senza grandi problemi. Quest’ultimo viene utilizzato soprattutto per le sue proprietà purganti, che rendono tale prodotto particolarmente utile nel trattare disturbi come la stipsi e la costipazione, anche se il suo sapore e il suo odore sono piuttosto sgradevoli.
L’olio di ricino possiede anche proprietà antisettiche e viene quindi impiegato nella cura dei raffreddori.
È comunque utile prestare attenzione al consumo dell’olio che, se assunto con troppa frequenza, può portare a spiacevoli effetti collaterali, talvolta anche gravi. Per questo è sempre meglio consultare il proprio erborista di fiducia e non eccedere mai nel consumo.

Le sue proprietà si possono però sfruttare anche per uso esterno, soprattutto nella cura di capelli, unghie e peli, e come idratante per la pelle. Sui capelli ha poi grandi proprietà rinforzanti e ammorbidenti, e talvolta viene messo anche sulle ciglia, per allungarle e renderle più forti: si può utilizzare un vecchio pennellino per il mascara per spargere il liquido su tutta la lunghezza.
Viene impiegato anche per preparare degli impacchi, da utilizzare per uso esterno, per curare artriti, gonfiori, infezioni e mal di testa. L’olio viene considerato anche un anti-age naturale.

 

OLIO DI RICINO

L’olio è il maggior prodotto che si ricava da questa pianta, e si ottiene spremendo i semi di ricino. È un liquido di colore giallastro, ricco di acido ricinoleico e per questa ragione è un ottimo purgante naturale: altera la mucosa intestinale, questo provoca una grande perdita di liquidi da parte dell’intestino tenue, che favorisce l’espulsione delle feci.
La ricina, comunque, è contenuta in piccola parte anche all’interno dell’olio che, se assunto frequentemente può portare a gravi problemi. La cosa spiega il perché dell’abbandono di questo rimedio durante gli anni, molto sfruttato in passato e ora caduto un po’ in disuso.
Non viene più utilizzato non solo per la sua tossicità, ma anche per l’azione purgante molto aggressiva che è in grado di esercitare: può indurre vomito e diarrea molto forte, che porteranno alla perdita di moltissimi sali minerali, con conseguenze anche molto gravi.
L’assunzione dell’olio di ricino è consigliabile a stomaco vuoto, meglio se mescolato con un succo di frutta, per migliorarne il sapore altrimenti molto sgradevole.

Le reazioni allergiche all’olio di ricino si presentano solitamente con problematiche a livello cutaneo, ma sono molto rare. Altri effetti collaterali potrebbero essere il forte dolore allo stomaco e all’intestino, nausea e debolezza generalizzata; se si verificano effetti più gravi è necessario contattare un medico.
L’assunzione dell’olio è da evitare anche nel caso in cui si soffra di patologie intestinali (come la sindrome del colon irritabile), di appendicite o di dolori addominali, in quanto potrebbe peggiorare la situazione; è sconsigliato anche in gravidanza, in allattamento e per i bambini che non hanno ancora raggiunto i 12 anni d’età.

UTILIZZI

I semi di ricino vengono principalmente impiegati per produrre l’olio di ricino, un liquido dalle grandi proprietà purganti, che viene utilizzato soprattutto come cura alla costipazione.

Quest’olio trova però impiego anche per il trattamento esterno, in qualità di:

  • Rimedio per le infiammazioni cutanee, acne ed eczemi;
  • Come cura per il mal di testa;
  • Utile per ridurre i gonfiori;
  • Benefico per trattare capelli, unghie, peli e ciglia;
  • Un ottimo rimedio per gli ascessi;
  • Utilizzato talvolta da spalmare sul corpo, per rendere la pelle più morbida;
  • Si è rivelato un efficace antirughe.

Anche nella medicina cinese è molto utilizzato, soprattutto per trattare mal di gola, ulcere, foruncoli e infiammazioni cutanee.

Nella medicina omeopatica, invece, il ricino lo si trova sottoforma di granuli, di tintura madre o di gocce orali: viene impiegato per coliche, diarrea e gastroenteriti.

L’olio di ricino è molto utile anche nella produzione di alcuni prodotti come saponi naturali, fluidi e lubrificanti industriali e vernici, ma anche nella produzione di alcuni farmaci e, talvolta, anche nella preparazione di alcuni cibi (soprattutto nei dolci), dove viene utilizzato come additivo.

Uno dei più recenti utilizzi dei semi di ricino è stata la creazione di una fibra tessile, chiamata Evo, realizzata da un’azienda italiana, con sede a Mantova. Si tratta di una fibra totalmente eco-sostenibile, in quanto non va ad avere ripercussioni degne di nota sull’ambiente, sugli animali o sull’uomo. Questa fibra, essendo molto leggera e particolarmente traspirante, viene utilizzata principalmente per la produzione di abbigliamento sportivo.