La carbossiterapia è un genere particolare di terapia che prevede delle piccole iniezioni, con ago molto sottile, al di sotto della pelle, al fine di combattere varie tipologie di imperfezioni epiteliali. Tramite questa iniezione viene somministrata una quantità indicata di anidride carbonica, che può risultare anche molto efficace per risolvere alcuni problemi di salute. In primis, il trattamento tramite carbossiterapia viene utilizzato quando si devono combattere alcuni fastidiosi inestetismi quali le rughe, le smagliature, le infiammazioni della cute, l’acne, la cellulite (o la cosiddetta “pelle a buccia d’arancia”). Il tutto avviene grazie all’azione della CO2 che combatte l’accumulo di grassi corporei all’interno dello strato sottocutaneo, rendendo la pelle più tonica e conferendole un miglior aspetto a livello estetico. Come molte terapie della stesso genere, anche la carbossiterapia divide le opinioni degli esperti tra i sostenitori e i detrattori della pratica, anche se i risultati sembrano essere sempre soddisfacenti per il paziente. 
Conosciamo un po’ meglio la carbossiterapia.Questa terapia ha alle sue spalle una storia molto importante, in particolare lungo tutto l’arco del ventesimo secolo, dove ha conosciuto un’evoluzione decisiva: a inizio Novecento, infatti, in uno stato ancora primordiale a livello di trattamento, la carbossiterapia veniva utilizzata all’interno di alcuni ambienti termali del centro Europa con lo scopo di alleviare le problematiche fisiche legate alle patologie arteriose. Nello specifico gode di un grande successo all’interno di un centro termale francese, nel quale, durante i primi anni ’30, viene somministrata a migliaia di pazienti artereopatici, sia per via sottocutanea che per via transcutanea. I risultati ottenuti dal centro in questi pazienti garantì una fama mondiale alla terapia. Un’ulteriore espansione della fama della carbossiterapia si ha agli inizi degli anni Novanta, quando la terapia allarga i suoi orizzonti anche al campo dell’estetica e della chirurgia plastica, giungendo all’attuale utilizzo contro gli inestetismi.carbossiterapia iniezioni anidride carbonica foto1Sembra un paradosso il fatto di iniettarsi una sostanza che altro non è se non il prodotto di espulsione della nostra respirazione cellulare. Ma a livello scientifico sappiamo invece che l’anidride carbonica è una sostanza del tutto naturale, che non può nuocere al nostro organismo in quanto non contiene proprietà tossiche. Iniettando la CO2, quindi, questa viene facilmente rieliminata grazie al canonico processo respiratorio del nostro corpo, attraverso un processo del tutto naturale, nel quale però l’ anidride carbonica passa attraverso il sangue, e durante questo percorso può agire in vari modi e recare vari benefici. Infatti può agire come stimolatrice di alcuni particolari enzimi che a loro volta agiscono sui grassi sottocutanei, può stimolare la rapidità e l’efficienza del corretto flusso sanguigno, grazie all’allargamento del diametro dei vasi e dei capillari, e può inoltre facilitare l’eliminazione e lo smaltimento di gonfiori, migliorando l’aspetto estetico della nostra cute.

Fondamentalmente la salute della nostra pelle è garantita dalla corretta circolazione del sangue all’interno di tutti i vasi sanguigni che percorrono il nostro organismo, e che favoriscono così il giusto apporto di ossigeno che i tessuti necessitano.La carbossiterapia, come accennato, avviene tramite delle iniezioni di anidride carbonica attraverso lo strato più superficiale della nostra cute. Le iniezioni possono essere effettuate in qualsiasi parte del corpo si desideri ottenere un miglioramento dello stato di salute della pelle: quindi sia che si tratti dei glutei, delle cosce, delle braccia, persino nel viso, la carbossiterapia, se ben effettuata, è perfettamente metabolizzabile dal nostro organismo. Anche per quanto riguarda il discorso del dolore, solitamente considerato un argomento a sfavore di questa pratica, in realtà si può tranquillamente considerare come sopportabile il possibile fastidio recato dalle microiniezioni a cui il paziente viene sottoposto. Rientrano perfettamente nella norma eventuali sensazioni di bruciore o di aumento della temperatura corporea nella zona trattata.In media la carbossiterapia prevede una terapia di circa 7-8 settimane, sulla base di due sedute per ognuna di esse. Ovviamente la durata e la frequenza delle sedute variano a seconda del disturbo che si vuole andare a correggere. Anche i prezzi variano di conseguenza. Per poter vedere in modo chiaro i risultati ottenuti bisogna attendere la conclusione del ciclo di sedute e avere pazienza anche qualche giorno oltre le ultime iniezioni: se si sta programmando una vacanza o semplicemente si vuole arrivare pronti alla prova costume è bene prednersi per tempo e iniziare la terapia un paio di mesi prima della data prefissata.carbossiterapia iniezioni anidride carbonica foto2A livello dei benefici che la carbossiterapia può recare al nostro corpo i risultati non sono certo in discussione: i miglioramenti a livello estetico per quanto riguarda la morbidezza e l’elasticità della pelle sono evidenti e garantiti.

Gli unici effetti collaterali possono manifestarsi attraverso rigonfiamenti o rossori della zona in cui è avvenuta l’iniezione, ma quasi sempre sono provocati da una procedura errata o da allergie del paziente che non sono state dichiarate al proprio medico. I detrattori della terapia non mettono in dubbio questi risultati, ne tanto meno vanno a sindacare a proposito degli effetti collaterali minimi: la loro critica verte semmai sulla inconsistenza stessa della terapia, sulla sua inefficacia e sui costi eccessivi. Infatti l’anidride carbonica viene già prodotta in modo naturale dal nostro organismo e un’eventuale quantità di questa sostanza in aggiunta alle dosi consuete non fa che dare l’illusione di un miglioramento che in realtà si rivela effimero e temporaneo.

Le controindicazioni più importanti riguardano semmai il periodo nel quale sottoporsi alla terapia, o allo stato di salute del paziente in quel momento della sua vita: se infatti un soggetto soffre di insufficienza cardiaca oppure di ipertensione idrica, o ancora di difficoltà respiratorie o simili, è bene valutare attentamente se sia il caso di sottoporsi alla terapia, magari parlandone con il medico di fiducia o comunque con un esperto in materia. Lo stesso vale per le donne che si trovano in fase di gravidanza.

Come sempre quando si parla di queste terapie è imprescindibile l’accompagnamento del trattamento con una dieta equilibrata e un’attività fisica per quanto possibile costante, altri fattori spesso sottovalutati ma che fanno pendere la bilancia del risultato verso un esito negativo o positivo.