La labiopalatoschisi altro non è che una malformazione congenita della cavità orale, piuttosto frequente se consideriamo che colpisce in media un neonato ogni 700/800 nuovi nascituri. La malformazione della labiopalatoschisi è in realtà il risultato di una compresenza di due difetti fisici minori, ovvero la presenza della palatoschisi e del labbro leporino. La palatoschisi identifica una anomalia a livello palatale, che può colpire sia il palato molle, sia il palato cosiddetto duro; a volte può manifestarsi in entrambe le tipologie di palato in contemporanea. Il labbro leporino, spesso denominato anche labioschisi, da cui il nome della deformazione più complessa, va a colpire la parte superiore delle labbra, dove provoca una separazione netta del labbro in due parti. Come si può facilmente intuire questo difetto di nascita può provocare diverse difficoltà per il neonato, anche nello svolgere le più semplici attività quotidiane, quali mangiare, bere, parlare.Entrando un pò di più nello specifico possiamo catalogare la tipologia di malformazione della labiopalatoschisi tra le file delle schisi orali: questa particolare categoria di anomalie fisiche comprende una serie di malformazioni che prevedono una separazione (infatti la parola “schisi” significa proprio “separazione, divisione”) evidente di un tessuto, in questo caso dei tessuti interni ed esterni della cavità orale. La schisi generalmente si manifesta dalla nascita, attraverso sviluppi genetici, e risulta molto difficile da prevedere durante la crescita del feto e dell’embrione. Rappresenta una sorta di mancata saldatura nella parte centrale del labbro, che, nel caso della labiopalatoschisi, si può estendere lungo l’arco palatale e raggiungere anche la cavità nasale.Le cause reali e concrete che provocano la labiopalatoschisi sono ancora ignote e si focalizzano principalmente su un discorso di eredità genetica, ma che non può valere come risposta esauriente per quanto riguarda l’eziologia completa della schisi orale di questo genere. Possiamo solo ipotizzare che si tratti di una complicazione a livello di sviluppo embrionale, quando, nel periodo che va dalla terza alla ottava settimana di crescita del feto, i tessuti del viso dovrebbero ultimare il loro processo di coesione e saldatura. Nel caso degli individui che presentano la malformazione in questione, durante questa particolare fase di sviluppo avviene qualche anomalia che non permette che avvenga la fusione totale e lascia una fessura di varie dimensioni, più evidente sul labbro e meno nella parte interna, nel palato. Alcune ipotesi vertono anche attorno ad una possibile influenza esercitata da alterazioni del DNA durante il concepimento, quindi a monte di tutto il processo di crescita e sviluppo embrionale. Sembrerebbe che esista una vera e propria sequenza di geni la cui mutazione possa essere causa scatenante di deformazioni nella zona specifica di labbra e palato. Altre ipotesi invece si spostano su cause “esterne”, che si concentrano sull’ambiente circostante al neonato ancora nel suo stato embrionale: stiamo parlando della condotta di vita della madre durante le varie fasi della gravidanza. Infatti come tutti ben sappiamo certe cattive abitudini e certi vizi andrebbero assolutamente rimossi durante questo delicato periodo. Tra i possibili fattori che possono influenzare lo sviluppo embrionale abbiamo:
- Abusare di alcolici e fumare: le statistiche dimostrano evidentemente come le madri fumatrici abbiano molta più probabilità di provocare malformazioni orali e facciali nel loro neonato, tra le quali anche la palatoschisi e il labbro leporino; non risulta certo una conditio sine qua non, ma certamente se una donna evita di fumare durante la gravidanza questo rischio diminuisce nettamente;
- Gravidanza in età superiore ai 35 anni: più si avanza con gli anni più difficile è il concepimento e di conseguenza anche lo sviluppo dell’embrione senza complicazioni, tra le quali sono piuttosto frequenti le deformazioni e le piccole anomalie fisiche del nascituro;
- Soffrire di diabete: le donne in gravidanza che soffrono di diabete pare abbiano più probabilità di concepire un figlio affetto da labbro leporino o palatoschisi (o entrambi i disturbi);
- Soffrire di obesità: sempre secondo statistiche e dati, le donne in stato di obesità possono incorrere più facilmente nel parto di un neonato affetto da queste malformazioni rispetto alle donne non in stato di obesità;
Come accennato la labiopalatoschisi può provocare delle complicazioni che rendono molto difficile la vita del neonato, tra le più invadenti:
- il neonato farà fatica a nutrirsi, anche semplicemente nel succhiare il latte dal seno materno, in quanto viene alterata la consueta anatomia delle labbra, fisicamente predisposte per poter svolgere questa attività primordiale; lo stesso tipo di difficoltà si ripresenterà anche una volta che il bambino dovrà passare ai cibi solidi e al nutrimento vero e proprio;
- anche la parlata del bambino sarà fortemente viziata dalla anomala forma della bocca e delle labbra: nel corso del tempo questa difficoltà rischia di sfociare anche in una problematica più ampia che riguarda la capacità di relazionarsi con i coetanei e con gli altri;
- strettamente connessa alla malformazione di labbra e palato è indubbiamente la problematica dentale: infatti se la conformazione della cavità orale non sarà del tutto regolare i primi a farne le spese saranno di certo i denti, che si disporranno seguendo l’anomalia, e di conseguenza non avranno una struttura regolare e adeguata;
- molto spesso il neonato che soffrirà di labiopalatoschisi potrà riportare numerosi casi di otite, dovute a possibili malformazioni anche alla tromba di Eustachio, che provoca l’accumulo di liquido all’interno dell’orecchio.
Fortunatamente la labiopalatoschisi è una malformazione che può essere curata e corretta tramite una serie di interventi chirurgici mirati. Fin da quando si manifesta il problema, quindi al momento della nascita, si può già impostare una procedura volta alla risoluzione fisica del problema. Di media il primo intervento chirurgico può già essere effettuato dopo i primi due mesi di vita, ed è solitamente mirato a richiudere la fessura presente sul labbro superiore del bambino. La seconda operazione, invece, avviene all’incirca dopo il settimo mese dalla nascita, quando la cavità orale è già cresciuta di qualche millimetro e permette così l’intervento per correggere anche la fessura del palato. In seguito a queste due operazioni principali possono essere necessari ulteriori interventi, ma non prima dell’età adolescenziale, quando anche la fase di crescita è a buon punto. Ovviamente la quantità degli interventi dipende dalla gravità della labiopalatoschisi e della quantità di fessure presenti.