Tutti noi conosciamo già molto bene il significato della parola “digiuno”, termine che identifica la privazione totale o parziale di alimentazione, sia sotto forma di cibo che sotto forma di liquidi o bevande. Solitamente il nostro corpo è perfettamente in grado di adattarsi e sopravvivere ad un periodo di digiuno, a patto che questa fase temporale sia limitata nel tempo. Infatti, di media, un uomo in piena salute che si trova a dover rimanere senza cibo e senza acqua difficilmente supera qualche giorno di vita. La mancanza di acqua in primis risulta letale per il nostro organismo, in quanto siamo principalmente composti di quest’ultima, e le nostre attività fisiologiche quotidiane necessitano di questi fondamentali riserve di “benzina”.
Quando allora si può ricorrere al cosiddetto “digiuno depurativo”? È veramente necessario ed efficace in alcune circostanze e in alcuni soggetti?
La risposta non è semplice e il discorso va approfondito sotto diversi aspetti.Il digiuno depurativo è strettamente consigliato solo in alcune situazioni di particolare pericolo per l’organismo. Infatti si ricorre a questa pratica estrema solo nel caso in cui risulti evidente una eventualità di sovrabbondanza alimentare, di eccesso in particolare nell’assunzione di zuccheri, grassi e, soprattutto, di calorie. Questi elementi producono all’interno del nostro corpo un aumento spropositato di insulina e grassi, che possono complicare e rallentare diverse funzioni corporee. Altre situazioni piuttosto frequenti nelle quali il proprio medico può consigliare questa soluzione sono i momenti vicini ad un’operazione chirurgica, sia pre-operazione che post-operazione. In tal caso è consigliato il digiuno al fine di limitare il lavoro dell’intestino, specie se si tratta di una operazione mirata proprio alla zona gastrointestinale. Sicuramente non è una pratica utile per quanto concerne le diete dimagranti o il miglioramento del proprio aspetto fisico. Anzi tutt’altro.Il primo step da affrontare quando si parla di digiuno depurativo è senza dubbio quello di rivolgersi ad un esperto in materia, proseguendo con questa pratica solo e soltanto con la sua supervisione.
Dopodiché si potrà procedere con la prima fase di digiuno: si dovranno eliminare subito alimenti di origine animale, come i latticini e i suoi derivati. Infatti sono proprio i prodotti con queste caratteristiche i primi nemici del nostro intestino e i primi colpevoli delle varie intolleranze alimentari. Di norma il medico consiglia di bere un abbondante bicchiere di acqua naturale di media temperatura. Se si vuole vi si può aggiungere un pizzico di succo limone spremuto. Il limone infatti permette al nostro intestino di mantenere uno stato di poca acidità, grazie alle sue proprietà altamente alcalinizzanti, contribuendo alla salute di fegato e stomaco. Una sorta di disinfettante naturale. La prima parte della mattinata di solito è riservata alla depurazione e alla eliminazione delle tossine tramite le feci. A metà mattinata si può bere una tisana a base di erbe con fine depurativo.
Come sostitutivi dei pasti più importanti della giornata, pranzo e cena, si consigliano delle centrifughe a base di frutta e verdura, come sedano, zenzero, arancia, mela, ananas, kiwi, carote, broccolo… Assolutamente da evitare sono gli alimenti ricchi di carboidrati o di grassi, come i lievitati, la pasta, il pane, ma anche i cereali e il riso.
Non tutta la frutta inoltre va bene per un efficace digiuno depurativo. Sono da evitare infatti le banane, perché non facili da digerire e la frutta secca, poiché contiene molte calorie.
Durante l’arco della giornata si deve bere almeno un litro e mezzo di acqua oligominerale naturale, meglio se si riesce a raggiungere i due litri di acqua al giorno. Grazie al consumo di acqua infatti il nostro organismo potrà depurarsi più facilmente, favorendo così il suo effetto diuretico. In tal modo si potranno conciliare il digiuno in senso stretto, ovvero la mancanza di assunzione di cibo in toto, e la depurazione, attraverso l’astinenza e la pulizia interiore tramite liquidi.La pratica del digiuno non è una tecnica così semplice e alla portata di tutti: bisogna essere in possesso delle giuste capacità fisiche e mentali, di un buono stato di salute generale (ad esclusione del disturbo per il quale affrontiamo un digiuno depurativo ovviamente), di un’età non troppo avanzata, che ci permetta ancora di mettere sotto sforzo il nostro corpo.
Inoltre va detto che esistono alcune controindicazioni quando ci si sottopone ad un digiuno depurativo terapeutico, ed è per questo che il mondo della medicina è piuttosto diviso sull’argomento. Esistono infatti alcuni vantaggi e alcuni svantaggi quando parliamo di digiuno depurativo, vediamoli:
I pro a suo favore sono sicuramente tutti gli effetti benefici che un digiuno depurativo può conferirci, come l’eliminazione delle tossine in eccesso, il controllo del condotto intestinale e del suo stato di salute, la regolazione delle quantità caloriche e dei grassi presenti nel sangue, l’espulsione dei liquidi inutili. Tutti questi benefici in effetti permettono al nostro corpo di lavorare in maniera più efficace e con meno intoppi, favorendo le normali operazioni ad organi tanto fondamentali quanto delicati come fegato, reni, intestino, stomaco. Gli stessi liquidi in eccesso, che apparentemente possono sembrare innocui, sono i principali colpevoli delle conformazioni antiestetiche tipiche di chi non gode di uno stato di forma ottimale (basti pensare alla cellulite, all’effetto buccia d’arancia, oppure al semplice gonfiore di pancia provocato dalla stitichezza e dall’incapacità di espellere i residui).
I contro sono principalmente legati alla sfera soggettiva del singolo individuo: difatti, se il paziente non procede correttamente nel programma del digiuno depurativo si possono manifestare diversi effetti nocivi per l’organismo. Inoltre ognuno di noi è diverso, motivo in più per rivolgersi ad un esperto che ci sappia consigliare per quanto tempo digiunare e con che modalità di digiuno, a cosa possiamo rinunciare e a cosa no per ottenere dei risultati salutari. Si deve prestare molta attenzione ai cali energetici ai quali si è spesso sottoposti durante le fasi di digiuno, specie quando non si segue alla lettera ciò che è indicato dal medico. Non si tratta certo di una pratica da prendere sotto gamba.