Il crocus sativus, meglio noto a noi tutti con il nome di zafferano vero, è una delle tante tipologie di pianta che cresce alle nostre latitudini e che può avere degli effetti benefici per l’uomo se trattata e assunta in un certo modo. Dal suo stigma (la parte femminile del fiore denominata pistillo possiede un culmine dove riceve il polline, detta appunto stigma o stimma) si può ricavare lo zafferano, la spezia diffusissima nella cucina nostrana oltre che in molti prodotti omeopatici, nei quali esprime al meglio le sue proprietà curative. Il crocus sativus appartiene all’estesa famiglia delle Iridacee, una classe di piante che crescono allo stessa altezza dell’erba. Questa famiglia erbacea proviene principalmente dalle zone tropicali e ha visto, nel corso dei secoli, una estensione anche nelle zone a clima più temperato, grazie soprattutto alla sua adattabilità a diverse temperature.La pianta dello zafferano rientra nella specie di erbacee denominate sotto il tassonomico “crocus” che sovrintende tutta la branca di piante di origine erbacea definite come “perenni”, quindi con una stima di vita che supera almeno i due anni di esistenza. Tutte le piante del genere crocus hanno i fiori di forma tondeggiante, simile ad una coppa. Infatti anche tutte le piante dello zafferano (il nostro crocus sativus piuttosto che il crocus vernus, lo zafferano maggiore, per citare un altro esempio) possiedono questi fiori di forma peculiare e facilmente riconoscibile anche a un occhio meno esperto.
La sua conformazione estetica si compone di un tubero sotterraneo, che può avere un diametro che svaria dai 3-4 cm ai 5-6 cm. In questo tubero possiamo trovare una sorta di cuore della pianta del crocus sativus, poiché proprio da qui prendono vita e crescono le altre componenti della pianta, tra le quali i fiori e le foglie. La fuoriuscita in superficie avviene grazie ai getti, dei minuscoli ramoscelli che si diradano da ogni gemma, che a sua volta ha origine, come detto, dal motore primo di tutto il crocus sativus, il tubero o bulbo. Una volta giunti al fase di uscita nel processo di crescita ecco che dai getti spuntano e si sviluppano i fiori e le foglie nelle loro strutture definitive.
Lo strato più esterno della pianta, una volta giunta nel suo stato maturo, si compone di sei petali di un colore viola molto luminoso e acceso, che ne facilita ulteriormente il riconoscimento in natura.Nella cerchia dei prodotti omeopatici il crocus sativus ha sicuramente una posizione di rilievo. In particolare lo zafferano si distingue dai suoi simili per le sue qualità positiva nella cura e nel sostegno soprattutto di patologie che vanno a colpire l’umore e la dimensione psicologica del paziente. Ricco di vitamine e di validi principi attivi l’estratto del crocus sativus viene sfruttato in modo particolare per:
- equilibrare la digestione: grazie ai suoi pigmenti caratteristici lo zafferano è in grado di funzionare come sostanza ausiliare nella produzione di succhi gastrici necessari al processo digestivo;
- favorire un corretto metabolismo: con un’ azione molto simile a quella sopra citata lo zafferano riesce a migliorare l’efficienza delle attività del nostro metabolismo, specie attraverso la vitamina B, utilissima nella sintesi dei lipidi;
- combattere la depressione: questo forse è l’effetto benefico principale del crocus sativus, in quanto lo caratterizza e lo rende pressoché unico nel suo genere; anche durante le fasi di stress del nostro quotidiano l’assunzione di zafferano contribuisce nello svolgimento della canonica funzione dei vari neurotrasmettitori, il cui malfunzionamento è tra le prime cause degli stati di depressione;
- aiuta di conseguenza a combattere anche lo stress, prima ancora di agire contro la depressione;
- alleviare le infiammazioni: in pochi sanno che lo zafferano possiede anche rilevanti qualità come antinfiammatorio;
- favorire il lavoro del sistema cardio-circolatorio: aiuta infatti a tenere sotto controllo il livello della pressione del sangue all’interno dei vasi sanguigni, non permettendo che si verifichino casi di ipertensione o simili, grazie soprattutto alle sue ridotte quantità caloriche;
- fortificare varie parti del corpo: con un’insolita ma importantissima funzione di protettore lo zafferano rende più forte e più sano il nostro cuoio capelluto, in quanto ne rinforza le attaccature e le difende da tutti gli agenti esterni a cui i nostri capelli sono solitamente sottoposti; oltre ai capelli aiuta nella fortificazione dei denti e delle gengive poiché ne combatte le infiammazioni, grazie alle sopracitate qualità come disintossicante e antinfiammatorio; e in ultima, ma non per questo meno importante, combatte l’invecchiamento della vista agendo sui ricettori delle cellule adibite a questo delicato ruolo;
Come tutti i prodotti omeopatici anche lo zafferano presenta delle avvertenze e delle controindicazioni alle quali bisogna prestare attenzione. Ne va limitato l’uso in quanto un suo abuso può risultare tossico per il nostro organismo e recare effetti secondari quali cefalee, nausea, sensazione di confusione e vertigini. Da evitare quindi in contemporanea con altri prodotti farmaceutici con i quali entrerebbe in collisione, o comunque è bene limitarne l’uso per le donne durante il periodo della gravidanza. Ovviamente si sta parlando di dosi importanti, che vanno ben oltre le porzioni che si possono assumere in cucina o sotto trattamento. Resta sempre consigliata vivamente la consultazione del proprio medico di fiducia prima di affidarsi ad una cura omeopatica a base di zafferano.L’estratto di crocus sativus va assunto come la maggior parte degli estratti naturali: attraverso infusi o tisane, facilmente reperibili in qualsiasi farmacia o erboristeria locale. Può essere perciò assunto in piccole dosi quotidiane, sciolto in acqua calda e bevuto prima di coricarsi: infatti pare possieda anche proprietà che conciliano il sonno e favoriscono un riposo tranquillo. In caso si voglia intraprendere una vera e propria cura a base di zafferano esistono anche le compresse con i dosaggi precisi e specificati.
Per quanto riguarda invece l’assunzione attraverso i normali piatti della nostra cucina possiamo utilizzare lo zafferano come spezia per condire un elevato numero di primi (basti pensare al risotto alla milanese, di cui lo zafferano è un ingrediente principale), specialmente nei risotti.