Quando i ragazzi hanno paura di andare a scuola

La fobia scolare è un disturbo caratterizzato fobia scolare paura scuola-foto1da un sentimento di forte ansia che si manifesta in alcuni ragazzi nel momento di andare a scuola, causando perciò il rifiuto da parte del bambino o dell’adolescente di recarsi in questo luogo.
La fobia scolare non è da confondere con una semplice mancanza di impegno, di interesse o di voglia di andare a scuola, è invece spesso causata da situazioni più serie, traumatiche per il ragazzo, che fanno sì che egli non riesca a rimanere nell’ambiente scolastico per un periodo di tempo prolungato senza provare forte ansia e stress. Spesso questa fobia pare immotivata perché è frequente che si sviluppi anche in ragazzi studiosi e con un buon rendimento scolastico, che però spesso vivono con ansia la scuola perché pretendono troppo da loro stessi, puntando ad ottenere sempre buoni risultati.
È un disturbo che colpisce circa il 5% dei ragazzi e delle ragazze in età scolare.

SINTOMI DELLA FOBIA SCOLARE

La fobia scolare solitamente insorge attorno ai 5/6 anni, ma può presentarsi anche in momenti successivi, più frequentemente all’inizio di un nuovo percorso scolastico (un altro picco di insorgenza si ha infatti tra i 13 e i 14 anni, all’inizio delle scuole superiori), del cambiamento di scuola, oppure dopo un lungo periodo di vacanze o di malattia.

I comportamenti che caratterizzano questo disturbo sono:

  • Assenza prolungata dall’ambiente scolastico;
  • Incapacità di frequentare la scuola per tutta la giornata, con conseguenti uscite anticipate;
  • Frequenti ritardi;
  • Forte stato di malessere la sera precedente o la mattina prima di andare a scuola;
  • Difficoltà nel relazionarsi con compagni o insegnanti;
  • Forte paura di non sentirsi accettati nell’ambiente scolastico.

A livello fisico possono anche presentarsi alcuni segnali come forti mal di testa, crisi di pianto, tremori, mal di pancia e nausea, attacchi di panico.
Questi sintomi comportano l’allontanamento del bambino dall’ambiente scolastico, sviluppando dei veri e propri comportamenti di evitamento.
Ovviamente il reiterarsi di questo atteggiamento porterà il bambino, nel breve termine, ad evitare ancora di più l’ambiente scolastico, a sentirsi sempre più inadeguato e ad aumentare i suoi livelli di stress e di ansia sociale.
Nel lungo termine potrebbe portare invece a difficoltà nel trovare un lavoro (sia a causa del possibile abbandono prematuro degli studi, sia di altre possibili tipologie di ansia che si possono sviluppare se questa fobia scolare non viene risolta), ma anche difficoltà in ambito sociale.

 

CAUSE DELLA FOBIA SCOLARE

Le cause di della fobia scolare possono essere varie, e frequentemente si possono ricondurre all’ambiente di crescita del bambino. Non sempre comunque la causa del suo insorgere è chiara, e spesso potrebbe anche essere data dalla combinazione di più fattori.
In particolare, i motivi di maggior insorgenza di questo disturbo sono:

  • Un evento traumatico nella vita del bambino (lutto, malattia);
  • Ansia da separazione (dalla propria casa o da alcune figure come, ad esempio, i genitori), che generalmente si manifesta in soggetti di età compresa tra i 5 e gli 11 anni;
  • Ansia da prestazione: sfuggendo perciò a situazioni scolastiche particolarmente stressanti, come compiti o interrogazioni;
  • Difficoltà al rapporto con gli altri (insegnanti o compagni) o con l’ambiente scolastico; la vita scolastica del ragazzo che presenta una fobia scolare può anche essere caratterizzata dal rifiuto da parte dei compagni o da episodi di bullismo;
  • Rapporti complicati con i genitori (conflittualità) o presenza di genitori che pretendo troppo dalla carriera scolastica del figlio;
  • Scarsi risultati scolastici, in grado di generare forte stress perché spesso collegati alle troppe pretese da parte dei genitori;
  • Bassa autostima: il bambino è portato a considerare l’ambiente scolastico come un luogo in cui non si sente accettato o capito, a dubitare delle proprie capacità nel portare a termine i compiti scolastici, a temere il giudizio di compagni ed insegnanti.

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TERAPIA

Innanzitutto è necessario, da parte dei genitori, cercare di distinguere se potrebbe trattarsi di fobia scolare oppure se si tratta, invece, di difficoltà scolastiche di altro genere.
Nel caso in cui si tratti proprio di questa fobia è necessario cercare di creare un ambiente positivo per il ragazzo, sia a casa che a scuola, e favorirne la frequentazione scolastica, in quanto il continuo assentarsi potrebbe peggiorare la situazione di ansia e stress nel bambino, è infatti probabile che rimanga indietro con il programma scolastico, rendendo il reinserimento a scuola ancora più faticoso. Si rivela anche utile mantenere in famiglia un ambiente di dialogo, nel quale il bambino possa sentirsi libero di esprimere le proprie paure, ma anche le proprie passioni, per migliorare la propria autostima e la fiducia in sé stesso.
È inoltre possibile rivolgersi ad uno specialista, in grado di intraprendere un percorso di terapia con il soggetto interessato da questo tipo di fobia. La terapia è comunque consigliata nei casi più gravi, dove il bambino, nonostante le rassicurazioni e l’ambiente favorevole, ancora non sia in grado di reagire e recarsi a scuola.
In particolare, per curare questo disturbo, viene utilizzata la terapia cognitivo-comportamentale, che fino ad ora ha sortito buoni effetti nella maggioranza dei pazienti. In questo percorso vengono coinvolti anche i genitori e la scuola, in modo che si possa procedere tutti insieme con certi tipi di comportamento. La terapia si occupa perciò di individuare la fonte di quest’ansia e di comprendere la modalità in cui si manifesta, per insegnare poi al bambino a liberarsi dei suoi pensieri disfunzionali, sostituendoli con pensieri e comportamenti più consoni alla situazione.
In alcuni casi la fobia scolare potrebbe risolversi da sola, ma è necessario comunque prestare attenzione, in quanto è possibile che si ripresenti dopo altri eventi traumatici, dopo qualche delusione scolastica o successivamente ad un prolungato periodo di vacanza/malattia.