La ionoforesi è una pratica medico-terapeutica che prevede una somministrazione di farmaci attraverso la penetrazione della cute innovativa, ovvero senza l’utilizzo effettivo di un ago, ma affidandosi all’insolito uso della corrente elettrica.
Viene anche definita “iontoforesi”, anche se l’etimologia dei termini è pressoché identica visto che derivano entrambi dal greco “iono-phoresis” che significa letteralmente “passaggio di ioni”. Nel gergo specifico questo trasporto degli ioni attraverso la pelle è definito “passaggio transdermico” e permette una penetrazione profonda all’interno della cute e del nostro organismo. Questa particolare tecnica d’infiltrazione sta sempre prendendo più piede grazie anche alla sua invasività ridotta rispetto alle consuete pratiche che prevedono l’utilizzo di aghi e di punture che possono provocare infezioni e peggiorare il problema con reazioni allergiche o simili. Il campo medico dove pare che la ionoforesi stia guadagnando sempre più successo è quello estetico, dove viene utilizzata per diversi interventi mirati a migliorare il nostro aspetto fisico.
Come tutte le novità, specie quelle nell’ambito della medicina, l’introduzione della ionoforesi ha diviso i pareri di esperti e scienziati che si occupano di queste tecniche: da una parte coloro che sostengono ed esaltano la terapia per la sua efficacia e per la sua precisione, dall’altra coloro che invece sono più scettici e la ritengono un semplice palliativo o comunque una pratica che ha la stessa efficacia di un analgesico e nulla più.Entrando nel dettaglio della terapia vera e propria per prima cosa scopriamo che la sua innovazione principale riguarda la modalità con cui avviene l’infiltrazione transcutanea, che si realizza grazie al semplice e indolore assorbimento della nostra pelle delle sostanze da iniettare nel nostro corpo. Il macchinario che ci permette di realizzare la ionoforesi è composto di due elettrodi, dotati di carica positiva l’uno e carica negativa l’altro, che vanno a posizionarsi nella zona interessata dal trattamento. I due elettrodi si compongono di barrette in materiale conduttore di energia elettrica e vengono ricoperti proprio dalla sostanza che contiene gli ioni da trasmettere all’interno della nostra cute, sostanza che viene anche distribuita nelle zone circostanti i due punti nevralgici di tutta l’operazione. Il trattamento entra nel vivo quando avviamo il generatore collegato agli elettrodi e produciamo un particolare campo magnetico che crea una corrente a bassa intensità, ma costante, la quale ha la capacità di trasmettere la sostanza ionizzata dentro la nostra epidermide e poi dentro ai tessuti grazie al gioco delle cariche positive e negative, che smuovono gli ioni da un polo all’altro. Gli ioni cominciano a penetrare effettivamente nella cute dopo pochi minuti, ma per portare a compimento tutto il processo con una certa sicurezza sono richiesti dai 30 ai 40 minuti di media. Il risultato finale ed evidente è garantito però solo dopo un ciclo di sedute, da effettuare a distanza di pochi giorni tra loro.Osservando il lato pragmatico della elettroterapia vi sono dei vantaggi e dei lati positivi che non si possono mettere in discussione come:
- l’utilizzo di un attrezzatura poco invadente, con un impiego ridotto di prodotti d’ausilio alla terapia, che spesso sono i primi colpevoli di complicazioni o di esiti negativi di tutto il processo;
- la ionoforesi richiede l’impiego di un solo e semplice principio, il quale penetra nel tessuto connettivo raggiungendo percentuali pressoché massime di espansione nella cute, sia in larghezza che in profondità;
- gli effetti indesiderati sono ridotti al minimo poiché non sono richiesti processi che prevedono il passaggio per altri organi, come invece avviene per tutti quei farmaci che si assumono per endovena o per via orale; la ionoforesi infatti mira dritta alla zona interessata, senza disperdersi e coinvolgere altre attività fisiologiche che possono rigettare (o semplicemente mal sostenere) la sostanza introdotta nel nostro organismo;
- anche il dolore viene praticamente annullato, in quanto non si utilizzano aghi o altri strumenti di penetrazione fisica della pelle; si sente a malapena un leggero prurito nella zona interessata, ma che risulta assolutamente sopportabile;
Come in tutte le cose esiste però anche il rovescio della medaglia, vediamo alcuni aspetti negativi o causa di dibattito attorno alla questione dell’efficacia ionoforesi:
- essendo in concreto una terapia che si basa sull’utilizzo di corrente elettrica ha dei limiti e delle istruzioni da rispettare, specie per la situazione di alcuni pazienti come coloro che possiedono degli impianti di sostegno metallico come pace-maker o protesi; anche per i pazienti che soffrono di epilessia il sistema della ionoforesi può comportare una crisi o un attacco improvviso a causa dell’interazione con i campi elettrici; inoltre può provocare delle infezioni per quei pazienti che presentano delle malattie a livello epiteliale o possiedono uno strato cutaneo particolarmente sensibile o soggetto a infezioni;
- la terapia attraverso la ionoforesi è ancora considerabile come un’innovazione piuttosto recente e di conseguenza possono esservi degli usi impropri, legati soprattutto a uno scorretto utilizzo degli strumenti necessari, oppure alla negligenza nei confronti delle caratteristiche del paziente, il quale può essere allergico ad una data sostanza e manifestare delle reazioni insolite, causate dalla cattiva informazione, prima di tutto;
- spesso ne viene criticata l’effettiva efficacia, o se non ne viene criticata l’efficacia ne viene comunque messa in discussione la costanza e la permanenza a distanza di tempo;
- dal punto di vista meramente economico sicuramente la ionoforesi non risulta tra le terapie più economiche da intraprendere, infatti i costi per completare un ciclo sono piuttosto elevati se comparati con altre pratiche dello stesso ambito;
La pratica della ionoforesi è molto nota soprattutto per i suoi aspetti benefici in campo estetico, dove svolge una rilevante attività per eliminare la cellulite, colpendo il problema alla radice, nello strato cutaneo che ne soffre e ne mostra i segni. E’ spesso utilizzata anche nella lotta contro le macchie della pelle così fastidiose ma soprattutto così antiestetiche. Come si può intuire il risultato è assicurato se e solo se si utilizzano i giusti farmaci e si rispettano alla perfezione tutti i passaggi necessari a portare a compimento tutta la terapia.