Dopo un incidente o un trauma di varia entità, è molto frequente che ci si senta consigliare la magnetoterapia, descritta come un trattamento incredibilmente efficace e per nulla dannoso.

Niente di esoterico o poco affidabile, anzi: la magnetoterapia è una cura medica a pieno titolo, che sfrutta le onde magnetiche traendone il massimo beneficio per il corpo. Un trattamento tutto da scoprire, quindi, tenendo bene a mente quando e come applicarlo.

La magnetoterapia utilizza campi magnetici pulsati a bassa frequenza e a bassa intensità; il principio fondamentale di questa tecnica è riportare l’ordine in un’area del corpo che si trova in disordine magnetico.

Si tratta di una terapia molto diffusa in medicina, dove viene utilizzata soprattutto per curare contratture e strappi muscolari, disordini e contusioni, trattare le lesioni cutanee e l’osteoporosi, ridurre gli stati dolorosi.

In generale, la magnetoterapia è largamente adottata in fisiatria e nella riabilitazione.

magnetoterapia utilizzo riabilitazione foto1

magnetoterapia: onde elettromagnetiche

Le emissioni elettromagnetiche sono presenti in natura: l’elettromagnetismo terrestre, ad esempio, determina le fasi lunari e le maree. Fin dall’antichità sono noti gli effetti benefici dei magneti naturali, ma solo negli ultimi decenni si sono intrapresi studi sui fenomeni legati all’interazione fra campi magnetici e tessuti biologici, utilizzando un approccio idoneo e rigoroso.

La magnetoterapia, così, si è conquistata un posto nella medicina ufficiale ed accademica.

Non invasiva e facile da applicare, questa terapia “naturale” non va confusa con altre proposte prive di prove scientifiche o sperimentali.

Utilizzando onde di bassa frequenza (comprese tra i 5 e i 100 Hertz), la magnetoterapia fa in modo che le onde non vengano assorbite dagli organi e dai tessuti biologici; piuttosto, i tessuti sono sottoposti ad una positiva influenza bio-fisica.

La magnetoterapia viene applicata soprattutto in casi di patologia ortopedica e reumatologica, ma anche nel caso servisse un aiuto a consolidare una frattura, nell’osteoporosi e per riequilibrare le funzioni neurovegetative, nel recupero di lesioni croniche, nella riabilitazione vescicale, nelle patologie dermatologiche e angiologiche.

Alcuni importanti componenti dell’organismo sono sollecitati dall’azione della magnetoterapia:

  • Le endorfine e derivati (producendo un effetto analgesico);
  • La membrana cellulare (producendo un effetto anti-edemigeno e anti-infiammatorio);
  • I sistemi ortosimpatico e parasimpatico (stimolati, possono produrre risposte locali e generali diverse).

Generalmente, l’azione della magnetoterapia può essere sintetizzata di due punti essenziali: stimolazione dei processi di riparazione tessutale e azione terapeutica antiflogistica – antiedemigena.Le patologie dell’apparato osteoarticolare sono il campo di applicazione più idoneo alla magnetoterapia. In particolare, le situazioni post-traumatiche rispondono in modo eccellente a questo tipo di trattamento. Molti eventi traumatici, da quelli di piccola entità alle fratture più gravi, possono trarre vantaggio da questa terapia con una riduzione dei tempi di guarigione.

Oltre ad essere priva di dolore, quindi, la magnetoterapia ha il notevole pregio di velocizzare i processi di guarigione. È per questo motivo che è stata inserita nel servizio sanitario nazionale italiano, ed è prescritta molto di frequente.

Gli effetti biologici della magnetoterapia sono tali da:

  • Indurre un effetto piezoelettrico nelle strutture connettivali, scompaginate dalla discontinuità ossea;
  • Favorire il processo di deposizione calcica con conseguente miglioramento qualitativo del callo osseo;
  • Migliorare il processo riparativo dei tessuti molli.

Intervenendo in situazioni di risanamento delle fratture ossee, contusioni, traumi muscolo-articolari, favorendo l’attivazione degli scambi metabolici e delle funzioni della membrana cellulare, la magnetoterapia si classifica come un trattamento efficace e molto apprezzato dai pazienti.La magnetoterapia deve in ogni caso essere prescritta dal proprio medico curante, o da uno specialista in riabilitazione.

Di norma una seduta dura circa trenta minuti, ma gli effetti positivi iniziano a palesarsi dopo un periodo abbastanza lungo di tempo: intorno alla seconda settimana di applicazione. Il ciclo terapeutico in genere prevede applicazioni quotidiane, dura da un periodo base di due settimane e può arrivare fino a sei mesi (nel caso ci siano ritardi nella guarigione). In ogni caso, è bene attenersi alle indicazioni del medico.

Da quando la magnetoterapia fa parte delle cure erogate dal servizio sanitario nazionale, i trattamenti sono disponibili negli ospedali e negli ambulatori accreditati. È bene ricordare che, a causa di alcuni tagli di bilancio, questa cura non viene più rimborsata dal sistema sanitario.

Acquistando un kit per le applicazioni domiciliari di magnetoterapia, si ha a disposizione l’apparecchio, i trasduttori e le fasce elastiche da applicare nel punto interessato. Generalmente, gli apparecchi ad uso domestico hanno queste funzioni:

  • Azione antalgica, per sfruttare le proprietà antidolorifiche della magnetoterapia;
  • Azione antiedemigena, quando si è in presenza di ematomi;
  • Azione antinfiammatoria, per ridurre le infiammazioni e il dolore;
  • Azione biostimolante, per aiutare il processo riparativo biologico;
  • Terapia notturna, per proseguire la cura mentre si dorme.

La macchina per la magnetoterapia non è rumorosa, ed è per questo che si può utilizzare anche nelle ore notturne. Il costo per procurarsi un apparecchio del genere parte dai duecento euro, ma è possibile anche noleggiare l’occorrente. In questo caso, sono sufficienti dai cinque agli otto euro al giorno.Di norma la magnetoterapia è indolore, ma – soprattutto nelle prime fasi della cura – possono manifestarsi alcuni effetti collaterali. È possibile che il dolore si riacutizzi, o che il paziente soffra di insonnia e nervosismo. Tali effetti collaterali, solitamente, spariscono nel corso della cura; in caso contrario, è opportuno sospendere le sedute e consultare il medico curante.

La magnetoterapia ha anche delle controindicazioni ben precise, che è opportuno tenere a mente per la migliore riuscita del trattamento. L’applicazione della magnetoterapia deve essere evitata dai portatori di pace-maker o altri dispositivi elettronici impiantati, donne in stato di gravidanza, individui epilettici o in età pediatrica.

Se la magnetoterapia viene effettuata presso il proprio domicilio in maniera autonoma, inoltre, è opportuno evitare di toccare l’apparecchiatura con mani o piedi bagnati, oltre che di usarla a piedi nudi. L’apparecchiatura deve essere destinata solo all’uso per cui è stata espressamente concepita: ogni altro uso è improprio e potenzialmente pericoloso. È opportuno ricordare che bisogna evitare di utilizzare telefoni cellulari, televisioni e schemi di vario tipo quanto l’apparecchio è in funzione, al fine di evitare interferenze.