L’ impedenziometria è una particolare tecnica che serve per analizzare la composizione corporea in tutti i suoi aspetti. Rappresenta il metodo più veloce ed efficace per effettuare questo genere di controllo fisico, ed è del tutto sicuro e assolutamente non invasivo. Viene anche definito con il prefisso “bio-“, che sta proprio ad indicare il soggetto primo dell’ analisi: il nostro corpo, l’ essere umano.

L’ impedenziometria si suddivide in diverse sezioni d’ analisi, chiamate “compartimenti”, sezioni che identificano le varie parti in cui il nostro organismo viene separato per poter ottenere una stima precisa delle sue componenti e delle modalità con le quali si rapportano tra loro. Rispetto alle altre tecniche di rilevamento della composizione corporea, la bioimpedenziometria sta guadagnando sempre più terreno grazie ai numerosi vantaggi e alle comodità che permette al paziente. Inoltre sottoporsi a questo test può essere molto utile anche in vista di un programma dietetico o dell’ ottimizzazione della propria attività fisica quotidiana.impedenziometria rilevazione massa grassa foto1La teoria riguardante l’ impedenziometria è stata puntualizzata dagli studiosi Lukaski e Bolonchuk prima nel 1985, e poi è stata ultimata ufficialmente nel 1988. Questa teoria si fonda sul principio della impedenza cosiddetta bioelettrica che analizza il rapporto tra l’ opposizione di dato conduttore, nel nostro caso biologico, nei confronti di una specifica corrente alternata: l’ impedenza è proprio il quantitativo di forza che il nostro corpo oppone al transito di questa corrente alternata indotta. Per arrivare a questo punto delle ricerche però è stato necessario il contributo di studi antecedenti di studiosi come Nyboer, il quale ha analizzato le capacità “elettriche” delle cellule e dei tessuti del nostro organismo, arrivando a cogliere il nesso inscindibile di dipendenza tra volume dei condotti corporei e impedenza effettiva del conduttore. In seguito, negli anni ‘ 60, si è passati all’ approfondimento delle tecniche per studiare questi particolari fenomeni, fino al loro ulteriore perfezionamento all’ inizio degli anni ‘ 70, grazie ai contributi degli scienziati Hoffer e Thomasset.

Negli ultimi anni le tecniche di misurazione sono migliorate ulteriormente, passando dalle analisi tramite impedenziometria a una frequenza, per stimare la composizione corporea, fino a quelle a più frequenze, sempre con lo stesso obiettivo, che permetteva (e permette tuttora) di conoscere la precisa quantità d’ acqua contenuta all’ interno del nostro corpo dai vari compartimenti.L’ impedenziometria, come detto si occupa di misurare la bioresistenza corporea al transito di una corrente elettrica, caratterizzata da una potenza moderata (per questioni ovvie di sicurezza) ma ad un’ alta frequenza. Tutto il meccanismo si basa e si fonda su due fattori in particolare: la resistenza e la meno nota reattanza. La resistenza identifica la capacità con cui le varie componenti corporee si oppongono al passaggio di una corrente elettrica indotta; la reattanza, invece, rappresenta la forza che si oppone al passaggio di una corrente elettrica indotta che scaturisce dall’ azione di un particolare condensatore. La distinzione principale che l’ impedenziometria consente di rilevare è la differenza tra un tessuto magro e un tessuto grasso: nei tessuti magri infatti la maggior quantità di elettroliti e di acqua permette un passaggio più rapido di corrente rispetto ai tessuti grassi. Da ciò si può intuitivamente comprendere come la capacità di un compartimento a livello di conduzione sia proporzionale in modo diretto con la quantità di elettroliti e soprattutto di acqua che possiede.Attraverso le analisi dell’ impedenziometria è possibile cogliere diversi parametri corporei, spesso molto utili per programmare una dieta o semplicemente per sapere se il nostro corpo è in salute o necessita di qualche “aggiustamento” per raggiungere una condizione migliore di benessere generale. I parametri misurabili tramite impedenziometria sono:

  • l’ ECW – extra cell water, la quantità d’ acqua extracellulare
  • l’ ICW – intra cell water, la quantità d’ acqua dentro le cellule
  • il TBW – total body water, la quantità totale d’ acqua presente nel corpo
  • il BCM – body cell mass, la massa effettiva delle cellule
  • l’ FFM – free fat mass, la massa magra
  • l’ FM – fat mass, la massa grasse
  • l’ MM – muscle mass, la massa muscolare
  • in generale, il metabolismo di base legato all’ effettiva massa delle cellule

In base a questi parametri si può comprendere la tipologia corporea e fisica dell’ individuo analizzato, come:

  • soggetto regolare: il soggetto è in forma fisica standard, con tutti i parametri di grasso e muscoli nella norma, con un ossatura medio-robusta;
  • soggetto regolare e muscoloso: il soggetto è in ottima forma fisica, con grasso entro la norma e muscolatura ben sviluppata;
  • soggetto magro: il soggetto è dotato di una massa grassa piuttosto ridotta, con una muscolatura sotto la media, così come l’ ossatura: ne risulta un fisico fragile ed esile;
  • soggetto magro e muscoloso: la ridotta massa grassa permette di metter in mostra una buona muscolatura, con ossatura nella norma;
  • soggetto particolarmente muscoloso: forma fisica estremamente curata, con grasso corporeo praticamente inesistente e massa muscolare portata ai massimi livelli, un fisico da culturista;
  • soggetto fuori forma: il soggetto possiede un’ eccesso di massa grassa, con una muscolatura debole e un’ ossatura media o pesante; il soggetto presente il classico fisico del cosiddetto “falso magro”, in inglese meglio noto come la paradossale figura dello “skinny fat”;
  • soggetto in stato di obesità: il soggetto presenta un evidente eccesso di massa grassa, con muscolatura e ossatura che possono restare invece nella media, non in proporzione quindi alla massa grassa; se non vi è una quantità troppo eccessiva di massa grassa il soggetto può essere semplicemente definito come sovrappeso;
  • soggetto obeso in forma latente: quantità di massa grasse in forma eccessiva, ma non del tutto evidente, non proporzionale comunque alla muscolatura e all’ ossatura, che si presentano in misura inferiore alla norma;
  • soggetto in stato di obesità robusta: il soggetto è in uno stato fisico molto simile all’ obesità in forma latente, ma con caratteristiche decisamente più evidenti.

impedenziometria rilevazione massa grassa foto2I vantaggi di questa tecnica di misurazione rispetto alle concorrenti sono molti e vari, i più evidenti sono:

  • il comfort e la poca invasività della pratica;
  • la misurazione può essere anche mirata ad un singolo compartimento;
  • si può calcolare anche la quantità d’ acqua extra o intra cellulare, cosa che non tutte le pratiche simili all’ impedenziometria possono calcolare;
  • non richiede particolari competenze da parte del medico che applica questa tecnica.