Alla pulizia del corpo si presta sempre molta attenzione. Ma mentre unghie, capelli e pelle sono costantemente in vista e viene naturale prendersene cura, ci sono delle parti dell’organismo che spesso restano trascurate. È il caso, ad esempio, dell’intestino, la cui pulizia e salute andrebbero tenute sotto controllo. La pulizia intestinale, praticata in vari modi e per diversi motivi, è un metodo per prendersi cura dello stato di salute dell’intestino – e quindi dell’intero corpo.L’apparato digerente termina con il colon. Quando il cibo arriva in questo tratto, le sostanze nutrienti sono già state assorbite. Lo scopo del colon è assorbire l’acqua ed il sale, oltre ad assimilare delle vitamine liposolubili dalle sostanze di scarto. Tali sostanze, poi, vengono eliminate dall’organismo attraverso le feci. Il colon ospita quindi l’ultimo stadio della digestione e vi transitano le sostanze che vengono scartate. Alcuni sostengono che il consumo di carne, farmaci e sostanze chimiche provochino a lungo andare un accumulo di tossine nel colon. Queste tossine si diffonderebbero poi nell’organismo, danneggiando il sistema circolatorio e provocando vari fastidi, dall’alito cattivo a malattie di vario tipo.
Ecco perché si renderebbe utile una pulizia dell’intestino: per depurare il corpo e liberarlo dalle sostanze dannose. Ci sono anche altre ragioni che rendono necessaria la pulizia intestinale, ad esempio pulire l’intestino prima di una colonscopia o di un intervento chirurgico, o ancora per curare alcune malattie. Qualunque sia lo scopo, la pulizia intestinale può essere praticata in vari modi a seconda delle esigenze: vediamone alcuni.Esistono tre metodi principali per eseguire la pulizia intestinale. Il primo è intervenire sulla dieta, modificando e prestando attenzione ai cibi ingeriti. Il secondo è prestare attenzione allo stile di vita, aumentando l’esercizio fisico. La terza opzione è rivolgersi al medico, che in caso di bisogno può prescrivere l’idroterapia, i clisteri o i lassativi.
Se si sceglie di modificare la propria dieta, allora è fondamentale introdurre molte fibre ai pasti di ogni giorno. Le fibre hanno la capacità di rendere le feci più morbide e facili da espellere, oltre a favorire le contrazioni ritmiche del colon. Per assumere il corretto quantitativo di fibre, che va dai 20 ai 35 grammi di fibre al giorno, è necessario mangiare cinque porzioni di frutta e verdura, oltre ad una buona dose di cereali integrali. I cereali più indicati sono mais, riso, avena, quinoa e miglio (rigorosamente integrali). Ottimi anche i semi di lino e i fiocchi di avena, che possono essere macinati e aggiunti alle pietanze a piacimento. Bisogna bere moltissima acqua ed evitare nel modo più assoluto gli alcolici, che disidratano il corpo e hanno l’effetto di intasare il colon, rendendo anche le feci più dure e difficili da espellere. Da evitare i latticini, mentre una tazza di caffè o di the possono aiutare i movimenti intestinali. Scegliere di fare molto sport è un’altra strategia per mantenere l’intestino in salute: palestra, passeggiate quotidiane e yoga sono estremamente benefici. I rimedi medici, invece, prevedono l’uso di farmaci che devono essere usati con molta attenzione perché si possono rivelare dannosi. Esiste un’ampia gamma di lassativi e prodotti per la pulizia intestinale, spesso presentati come naturali, ma che non sono affatto privi di rischi. Capita che vengano utilizzati col duplice scopo di perdere peso, scelta che può rivelarsi pericolosa per la salute. Anche nel caso di rimedi medici come l’idroterapia del colon (ossia la pulizia attraverso l’acqua) o l’applicazione di clisteri è possibile trovare delle soluzioni fai-da-te. È però opportuno consultare il proprio medico per accertarsi del proprio stato di salute e dell’effettiva necessità di ricorrere a questi rimedi.Una persona sana, che ha un’attività intestinale regolare e non ha in programma di sottoporsi ad interventi particolari, generalmente non ha motivo di effettuare una pulizia intestinale. Certo, fare particolare attenzione alla dieta e allo stile di vita è sempre positivo per l’organismo e non può che favorire una sana attività intestinale. Se però si passa all’idroterapia del colon, il discorso cambia. Si inserisce un tubicino nel retto che, attraverso un piccolo getto di acqua calda, pulisce l’ultimo tratto dell’intestino. Inoltre per stimolare l’espulsione delle feci si può assumere una soluzione orale, cioè dei lassativi. Un altro metodo utilizzato è il clistere, che introduce acqua normale o salata. Bisogna però fare attenzione: è preferibile che sia un medico ad applicare il clistere, in un luogo pulito e asettico, in modo da evitare rischi ed infezioni. Lo stesso discorso vale per l’idroterapia, nota anche come irrigazione colonica; è preferibile ricorrervi solo in caso di bisogno, e comunque sotto controllo di esperti, evitando il fai-da-te.
Alcuni esperti della medicina alternativa sostengono che sia importante praticare la pulizia intestinale con una certa regolarità – almeno una o due volte l’anno – così da incentivare l’espulsione delle tossine e delle sostanze dannose. Posizione, questa, che non è condivisa dalla maggior parte dei medici. All’opposto, questi ultimi consigliano di evitare queste pratiche se non si rivelano necessarie, e in ogni caso di non effettuarle in autonomia. Da notare che abituarsi ad una pulizia di questo tipo può arrivare a provocare una dipendenza. Assumere lassativi o altri rimedi naturali per attuare una pulizia intestinale, anche se con ingredienti naturali, è rischioso e non può in alcun modo avere gli stessi effetti di uno stile di vita sano. Il corpo inizierà a sentire il bisogno di queste sostanze, che se usate troppo spesso o in dosi massicce possono provocare danni seri al sistema circolatorio e ai reni. Meglio quindi seguire le indicazioni dei medici, ma nel caso in cui si decidesse di procedere in autonomia, è importante non eseguire più di una pulizia ogni sei mesi.
Fondamentale, dopo una pulizia intestinale, è prestare particolare attenzione al proprio regime alimentare. È infatti indispensabile, allo scopo di riportare alcuni valori al livello corretto, introdurre una dose massiccia di batteri buoni nell’organismo. Cibi come banane, yogurt, aglio e porri contengono delle sostanze nutrienti note come probiotici e prebiotici, ed è opportuno consumarne per almeno un mese o due dopo il trattamento.