La dermoabrasione è una particolare tipologia di trattamento estetico che permette di eliminare e purificare gli strati più esterni della nostra pelle, conferendole un profilo più liscio e regolare. Grazie a questa pratica si possono migliorare e correggere in maniera pressoché definitiva tutte le imperfezioni presenti sulla nostra cute, come le cicatrici dovute a anni e anni di acne, alcune cicatrici profonde procurate a seguito di traumi, e persino le rughe più ostinate che rovinano il nostro aspetto esteriore. Si deve però precisare che il trattamento della dermoabrasione è senza dubbio molto efficace e risolutivo nella maggior parte dei casi, ma, molto spesso, non riesce ad eliminare del tutto alcuni residui di cicatrici dovuti a un lungo periodo di lesioni e sovraincisioni del tessuto epiteliale: l’esempio più frequente è quello delle piccole imperfezioni a seguito di un erroneo trattamento dell’acne adolescenziale.
Vediamo con più precisione cosa c’è da sapere riguardo la dermoabrasione.Pratiche estetiche come la dermoabrasione risultano fondamentali nella battaglia alle piccole e grandi imperfezioni, in quanto procedono attraverso l’elisione degli strati cutanei più superficiali, senza l’utilizzo di bisturi o strumenti medici da taglio simili. I principali obiettivi e nemici della dermoabrasione sono: le cicatrici post acne (o anche pre acne), i punti neri, i comedoni, i pori eccessivamente dilatati, le pustole, piccole rughe e imperfezioni dovute all’età del paziente, piccole macchie della pelle, infiammazioni a seguito dei peli incarniti, le smagliature, lesioni di varia origine, lesioni a seguito di ustioni, vesciche e verruche, e, in alcuni casi, anche i tatuaggi.La dermoabrasione chirurgica è il trattamento di dermoabrasione e microdermoabrasione più utilizzato in campo medico, e quello che garantisce i risultati migliori.
Questa tecnica si divide in varie fasi: la prima è quella che prevede una obbligatoria visita da uno specialista o da un esperto in materia, un dermatologo, per intenderci. La visita dallo specialista è molto importante perché può rivelare degli aspetti che il paziente non è in grado di cogliere da solo, può esserci d’aiuto per capire se la dermoabrasione sia veramente necessaria o meno, se ci si può accontentare di qualche trattamento più lieve oppure se è meglio intervenire chirurgicamente, e, se risulta l’opzione migliore, a che livello di profondità si deve arrivare con il trattamento. Piuttosto di frequente accade infatti che la poca pazienza del soggetto interessato da disturbi simili possa influire negativamente sulle tempistiche adeguate per una guarigione a livello estetico. Infatti il paziente, stufo di dover apparire in pubblico con evidenti inestetismi sulla pelle, vuole al più presto ricorrere alla soluzione più rapida ed efficace, ma si sa che la fretta è sempre una cattiva consigliera.
Una volta verificata l’effettiva necessità di intervenire attraverso la dermoabrasione, il medico controllerà se il paziente presenta delle patologie o dei disturbi minori che possono interferire o provocare degli effetti collaterali. Alcuni di questi disturbi invadenti possono essere: precedenti malattie della pelle, specie se croniche o ereditarie, eventuali allergie, stagionali o perenni che siano, disturbi cardiaci, utilizzo di farmaci particolarmente forti, cattivi vizi quali alcol e fumo, o semplicemente una dieta inadeguata e una condotta di vita poco sana. Basti pensare che chi manifesta anche solo una di queste situazioni appena citate rischia di compromettere la buona uscita della dermoabrasione con una probabilità otto volte maggiore di un individuo sano.
Il secondo passo prevede la fase subito precedente all’intervento vero e proprio. In questa fase di preparazione il paziente dovrà cercare di limitare il più possibile eventuali situazioni di stress per la propria pelle, specie nei punti in cui si andrà ad intervenire. Si consiglia di: evitare l’esposizione al sole per un periodo prolungato e senza alcun tipo di protezione, l’utilizzo di filtri quando l’esposizione risulta inevitabile, l’abuso di alcol e di fumo nella settimane precedente all’operazione, sospendere l’eventuale assunzione di prodotti farmacologici invadenti o di anticoncezionali, idratare di continuo la pelle, utilizzare creme antiossidanti che permettano alla cute di respirare, evitare l’utilizzo di cosmetici o di prodotti che ostruiscono i pori epiteliali.
Il terzo step: si giunge finalmente all’intervento. A seconda della zona da trattare l’operazione può richiedere un ricovero di poche ore (day-hospital) oppure al massimo di qualche giorno ( ma in casi molto rari). L’intervento prevede l’utilizzo di una piccola fresa che va ad abradere gli strati superficiali più esterni della nostra pelle, motivo per cui può risultare piuttosto fastidiosa da sopportare: ecco perché al paziente viene effettuata una piccola anestesia locale o generale, sempre a seconda dell’entità dell’operazione e della zona in cui intervenire.
Il quarto passaggio è quello che prevede la convalescenza e la fase di riposo. Le zone abrase vengono immediatamente ricoperte da garze apposite, ricche di soluzioni che favoriscono la ricostituzione della cute. I tempi di recupero sono variabili, in proporzione alla durata e alla profondità delle incisioni. Di media il recupero completo è previsto non prima di un mese di convalescenza, dopo attente cure. Nel dettaglio sappiamo che le ferite vengono ricoperte di garze subito dopo l’operazione: queste devono essere sostituite ogni ora nel primo giorno dopo l’intervento. Nei giorni successivi invece si potrà passare a soluzioni differenti, che sostituiscono la garza e risultano meno invadenti rispetto a quest’ultima. In questa fase si possono formare delle piccole croste cicatrizzanti, che vengono eliminate dal normale processo fisiologico del nostro organismo. Ovviamente andranno limitate l’esposizione al sole e l’utilizzo di cosmetici e make up fino al graduale recupero delle zone trattate.
Il risultato concreto di tutto l’operazione sarà perfettamente visibile solo a distanza di mesi dal trattamento, di media circa un semestre dopo l’intervento, con tempi variabili a seconda del soggetto e del suo stile di vita in generale.Purtroppo, nonostante le precauzioni, può accadere che l’operazione per quanto piccola, provochi delle complicanze quali infezioni, macchie cutanee, anomalie nelle fasi di recupero, cicatrici, cisti o microcisti… tutti questi effetti collaterali però sono di certo provocati da qualche errore da parte del paziente o del medico, di cattiva preparazione all’intervento o di negligenza nelle fasi pre e post operazione.