La ginnastica correttiva è un particolare tipo di ginnastica che mira al miglioramento delle posture irregolari ed anomale del nostro corpo. Tutti noi manifestiamo dei difetti di postura più o meno evidenti, provocati molto spesso da scompensi sul piano muscolare. Questi scompensi si trasformano in autentiche alterazioni muscolari, ma anche legamentose, e si ripercuotono inevitabilmente anche sulla corretta posizione di alcune parti del nostro corpo (spalle, schiena, bacino…). La ginnastica correttiva si occupa in modo particolare delle anomalie strutturali della colonna vertebrale, il principale perno del nostro sistema scheletrico sul quale si basa l’equilibrio di tutto il resto del corpo. Non sempre, purtroppo, la ginnastica di correzione può risultare risolutiva in tutto e per tutto, però certamente anche quando non si rivela un rimedio definitivo contribuisce al miglioramento della postura generale e favorisce un migliore stato di benessere dell’individuo, limitando tutti quei dolorini fastidiosi che solo chi soffre di mal di schiena può conoscere.Gli squilibri posturali sui quali la ginnastica correttiva va a lavorare sono soprattutto quelli che riguardano la nostra schiena: le ben note scoliosi, lordosi, cifosi, ma anche i dolori lombari, i dolori cervicali, la pubalgia… Vediamone alcuni nel dettaglio.
La scoliosi
Forse il difetto posturale più noto di tutti è la scoliosi, una particolare degenerazione di dismorfismo vertebrale che comporta una deformazione piuttosto evidente della corretta linea verticale della schiena. Nei soggetti che soffrono di scoliosi risulta molto evidente una vera e propria curvatura della colonna vertebrale, che può provocare la formazione del gibbo, una piccola gobba. A causa della sua forma curvilinea le vertebre si consumano in punti differenti e più delicati, specie per quanto riguarda la zona interessata dalla conca interna provocata dall’andamento anomalo della scoliosi.
La cifosi
Altra tipologia di scompenso vertebrale che richiede la ginnastica correttiva è la cifosi, che si caratterizza per una curvatura fisiologica che forma una conca all’interno del corpo, e non più lateralmente come nel caso della scoliosi. La degenerazione della cifosi può portare anche alla formazione di una autentica gobba nella zona centrale della colonna vertebrale, che viene perciò denominata “ipercifosi” o nel gergo comune “dorso curvo”. Anche nella cifosi sono presenti delle vertebre danneggiate e consumate nella parte interessata dalla conca interna delle colonna vertebrale.
La lordosi
La lordosi rappresenta una sorta di opposto della cifosi, in quanto le zone interessate da un disquilibrio sono quella lombare e cervicale, che portano il soggetto ad una postura contraria rispetto alla “gobba” formata dalla cifosi. Infatti quando un soggetto soffre di lordosi sembra che si muova e cammini buttando in fuori la pancia e tenendo la testa leggermente all’indietro.
Anche in questo caso le vertebre che più risentono della postura scorretta sono quelle che si trovano all’interno delle conche irregolari della schiena.
La lombalgia
La lombalgia identifica il classico mal di schiena o colpo della strega, del quale soffre buona parte delle persone una volta superati i 50 anni circa. La lombalgia si caratterizza per un dolore mirato alla zona lombare, da cui il nome, provocato da un vasto numero di piccoli problemi che possono avere ricadute su questa zona centrale della schiena.La prima cosa da sapere riguardo la ginnastica correttiva è che, nonostante il nome fuorviante, non è assolutamente necessario attendere di avere qualche problema fisico per iniziare un percorso di correzione della postura. Infatti l’efficacia della ginnastica correttiva è garantita se si cerca di prevenire eventuali disquilibri della colonna vertebrale, ai quali andiamo inevitabilmente in contro specie se pratichiamo delle particolari attività fisiche, o delle professioni che richiedono uno sforzo anomalo, o una postura scorrette, insomma tutte quelle situazioni quotidiane che alla lunga possono portare alla manifestazione di problemi fisici evidenti. Ad esempio anche il semplice avanzare degli anni è quasi sempre causa inevitabile di nuovi dolori e fastidi, specie quando si parla della schiena e della postura.
Va precisato che la ginnastica correttiva non è un tipo di sport, tantomeno un attività fisica particolarmente impegnativa: non richiede una preparazione fisica particolare, non prevede il bisogno di capacità aerobiche o simili. Anzi, la ginnastica correttiva può essere paragonata allo stretching o allo yoga poiché si pratica da fermi, mantenendo una posizione per alcuni secondi.
Al contrario però è molto importante avere una buona tecnica di base che può essere insegnata solo da un fisioterapista esperto, altrimenti tutti gli esercizi che si praticano si riveleranno un arma a doppio taglio, che rischierà di peggiorare la situazione di partenza invece che migliorarla.
Vediamo alcuni esercizi tipici della ginnastica correttiva:
- Esercizio per la flessibilità delle vertebre: posizione prona con i gomiti appoggiati al pavimento e le braccia parallele. L’esercizio si basa sull’innalzamento della parte superiore della schiena, della testa e del busto per una ventina di secondi, prestando attenzione a non inarcare troppo la colonna vertebrale.
- Esercizio per l’allungamento della colonna vertebrale: posizione a carponi con lo sguardo rivolto verso il basso e la testa china. Da questa posizione di partenza ci si deve prima inarcare portando la testa verso il busto e formando una curva con la schiena, poi fare il movimento opposto alzando la testa e inarcando la schiena verso l’interno, portando il sedere in fuori.
- Esercizio per l’allungamento della schiena: posizione iniziale supina con le braccia distese e parallele ai lati del corpo. L’esercizio prevede la flessione di una gamba alla volta, che viene portata all’interno, con il ginocchio ad altezza petto, e la distensione di un braccio all’indietro. Si alterna il movimento prima a destra e poi a sinistra con i rispettivi arti. Posture sempre di massimo una ventina di secondi.
- Esercizio per la distensione della zona lombare: posizione iniziale supina, con le braccia distese parallele ai lati del corpo. Si deve poi flettere una gamba mantenendo il ginocchio ad altezza bacino e portandolo dal lato opposto, al di sopra e poi oltre l’altra gamba. Mantenere la posizione con l’ausilio del braccio opposto alla gamba, che andrà a prendere il ginocchio flesso, mentre l’altro braccio si distendere lateralmente rispetto al corpo. Anche in questo caso svolgere l’esercizio prima a destra e poi a sinistra per una ventina di secondi.