La devitalizzazione del dente è una delicata operazione di carattere odontoiatrico che prevede la risoluzione di varie problematiche riguardanti la polpa gengivale. E’ un intervento piuttosto invasivo in quanto richiede un piccolo e preciso intervento chirurgico da parte di dentisti specializzati in materia e non da un dentista qualsiasi; quindi non è detto che il proprio “medico dei denti” di fiducia sia abilitato a questo genere di interventi. Solitamente è considerata l’ultima spiaggia per salvare il dente dall’estrazione definitiva a seguito di complicazioni che sono state trascurate per troppo tempo e si sono aggravate in modo irrecuperabile, se non mettendoci fisicamente le mani. L’operazione prevede degli step precisi e ben studiati per evitare un eccessivo ingombro nella cavità orale del paziente, ma nonostante questo il fastidio provocato e le possibili conseguenze in caso di operazione non riuscita in modo impeccabile rendono molto antipatici questo genere di interventi drastici e molto spesso spaventano la maggior parte dei pazienti.devitalizzazione del dente cause foto1I campanelli d’allarme per prevenire la devitalizzazione del dente sono molti e anche piuttosto evidenti, infatti gli estremi per un intervento chirurgico vero e proprio giungono solo a seguito di una cera noncuranza e negligenza da parte del paziente. I sintomi principali per riconoscere il problema e per cercare di prevenire la devitalizzazione sono:

  • difficoltà nella masticazione a causa di forti dolori e fitte all’interno della cavità orale;
  • presenza di tracce di sangue ogni volta che si stimola il dente (dopo i pasti, dopo l’igiene orale..)
  • sensibilità sopra la media a seguito di stimoli caldi o freddi, sia con gli alimenti che con le bevande;
  • dolore apparentemente immotivato (anche senza stimolazione della zona interessata) in diversi momenti della giornata, anche lontani tra loro;

L’intervento di devitalizzazione del dente possiede un’aura di paura e timore che aleggia attorno ai presunti dolori insopportabili ai quali i pazienti sembrano destinati: ma va sottolineato come i dolori e le complicazioni legate a questa operazione riguardano tutto ciò che viene prima dell’intervento effettivo, ovvero i dolori sintomatologici, e ciò che viene dopo, ovvero le possibili reazioni negative all’operazione. La devitalizzazione del dente in sé è pressoché indolore, anche perché prevede un’ efficace anestesia della zona interessata. Ma vediamo nel dettaglio come si sviluppa in tutti i suoi passaggi specifici:

  • anestesia parziale o locale della zona circostante il dente malato;
  • assestamento di un sottile tessuto chiamato diga che ha funzioni protettive nei confronti degli altri denti durante l’operazione: infatti si corre il rischio di infettare anche i denti adiacenti ancora sani con frammenti malati del dente in questione;
  • inserimento all’interno della corona dentale attraverso un piccolo foro che permette di raggiungere la zona di polpa dentale che presenta l’infezione;
  • prelievo della polpa grazie ad un particolare strumento denominato “lima canalare” che permette anche la rimozione di possibili batteri e parassiti dell’infezione;
  • eliminazione definitiva dell’infezione all’interno della cavità radicolare, cioè del canale che percorre in lunghezza l’interno del dente;
  • ricostruzione e riempimento della cavità con una sostanza asettica denominata “guttaperca”, una sorta di gomma naturale che si ricava dal latice e che dopo un periodo stabilito di tempo muta in idrossido di calcio, elemento tipico all’interno dei nostri denti;
  • riempimento finale di tutto il canale creato dall’operazione attraverso una mirata otturazione provvisoria con il fine di impedire qualsiasi passaggio o possibilità di nuova infezione del dente da parte di batteri vari;

devitalizzazione del dente cause foto2Le procedure a seguito dell’intervento variano a seconda della buona riuscita o meno dell’operazione, o si basano anche sulle reazioni all’interno della cavità orale del paziente (si possono manifestare delle piccole infezioni o delle reazioni allergiche a seguito di alcune sostanze utilizzate durante l’intervento). La prassi prevede la rimozione dell’otturazione temporanea al fine di compiere una ricognizione generale della situazione interna al dente: in caso di operazione completamente riuscita la procedura prevede la ricostruzione del dente, a partire proprio dal canale radicolare che era prima occupato dall’otturazione. La ricostruzione può essere realizzata con l’inserimento di piccoli innesti in carbonio (o materiali simili a basso rischio di infezione) dai quali si prosegue e ci si appoggia per la ricostruzione delle parti circostanti che sono state rimosse durante l’intervento di devitalizzazione.
 A conclusione di questo delicato lavoro di ristrutturazione del dente il medico esperto applica una piccola capsula su misura per la zona devitalizzata con funzioni protettive e di rinforzo. Infatti le possibili complicazioni post-operatorie solitamente riguardano la fragilità dei nuovi innesti e la mancanza di una difesa adeguata durante le normali attività quotidiane svolte dai nostri denti e dalla nostra bocca.Anche per quanto riguarda la devitalizzazione, un pò come per tutte le operazioni chirurgiche, vi possono essere degli imprevisti e si devono correre alcuni rischi, sebbene siano contenuti e il risultato sia garantito con certezza quasi assoluta. Il primo passo per un successo quasi assicurato è affidarsi ad un esperto e non un semplice dentista: il chirurgo deve essere infatti specializzato nella branca medica della endodonzia, ovvero quel ramo dell’odontoiatria che si occupa proprio dell’endodonto, il termine scientifico per definire la parte interna del dente dove si trova appunto la polpa dentale infetta, con tutti le sue componenti.

Purtroppo i rischi si corrono anche tra le mani di un esperto; quelli che riguardano la devitalizzazione del dente sono i seguenti:

  • rischio di perdita e caduta totale del dente: ciò accade soprattutto quando ci si rende conto di essere intervenuti troppo tardi e la situazione del dente ormai non è più recuperabile;
  • complicazioni a seguito del primo intervento per negligenza o noncuranza nella fase post-operatoria: se non si seguono in modo meticoloso le indicazioni del medico e se ne ignorano i consigli e possibile compromettere anche un’operazione perfettamente riuscita;
  • un rischio minore riguarda il livello estetico: infatti la colorazione del dente dopo l’operazione può risultare più chiara rispetto a quella dei denti completamente sani;

frequenti sono i casi di ipersensibilità e difficoltà a riprendere a mangiare nei giorni seguenti all’intervento (in questi casi si consiglia di consumare cibi liquidi o poco consistenti).