La pianta di Chelidonium majus è una pianta molto usata in omeopatia si caratterizza per il fatto che quando viene spezzata lascia gemere un latice di colore giallo-arancio e questo latice risulta contenere alcaloidi fra cui il principale è la Chelidonina, il succo è caustico se viene a contatto di pelle e mucose: per tale motivo era impiegato, in medicina popolare, nel trattamento di verruche e dei porri.La pianta per l’azione spasmolitica viene spesso impiegata nei disturbi spastici a carico delle vie biliari e della porzione superiore del canale digerente.

Nome comune: Chelidonia o Celidonia; Erba dei porri
Famiglia: Papaveraceae
Parte utilizzata: parte aerea

chelidonia-proprieta-usi-foto1Costituenti principali:

  • alcaloidi (0,3-1%; nella radice fino al 2,8%): chelidonina, cheleritrina, sanguinarina ecc.
  • Il contenuto in alcaloidi delle parti aeree, inferiore a quello delle radici e rizomi, diminuisce ulteriormente durante la conservazione e l’essiccamento.
  • olio essenziale (0,01%)
  • acido chelidonico, acido nicotinico, acido malico, acido citrico
  • flavonoidi, carotenoidi, una saponina
  • enzimi proteolitici nel latice

Attività principali:

  • antispamodiche
  • antibatteriche
  • antivirali
  • caustiche.

Impiego tipico:

  • disturbi spastici delle vie biliari e del tratto gastrointestinale; verruche (uso topico del latice).

  • Chelidonia, dal greco chelidon = rondine: la pianta fiorisce nella stagione delle rondini.
  • «Gli oculisti romani avevano dei suggelli o tavolette in pietre più o meno preziose, su cui facevano scolpire, oltre al proprio nome, i colliri che di preferenza preparavano od usavano. Il dottor Sichel ne illustrò parecchi, dispersi in varii gabinetti numismatici ed antiquarii; ed uno di essi, che venne giudicato appartenere al terzo secolo dell’era cristiana, porta un’iscrizione abbreviata, che si interpretò per: Sextus pollet solemnes chelidonias ad caliginem = Sesto si distingue in preparare la Chelidonia per la debolezza della vista».
  • Il latice, diluito in acqua, era impiegato nelle oftalmie da cui il nome, in Francia, di Grande Éclaire attribuito alla pianta.
  • La cosmesi popolare fa uso della pianta fresca per eliminare la forfora.

Esaminando la farmacodinamica degli alcaloidi si può comprendere in parte la sua attività, difatti la Chelidonina presenta proprietà antispamodiche e debolmente ipnotiche e viene inoltre segnalata un’azione analgesica e sedativa a carico del sistema nervoso centrale.

Tuttavia, viste le caratteristiche della pianta, il trattamento deve essere fatto solo sotto stretto controllo medico.