L’ indice di massa corporea, riassunto nella sigla BMI (dall’ inglese “Body Mass Index”) o anche IMC, è il rilevatore della relazione tra la nostra massa corporea effettiva e la nostra statura. Si tratta di un calcolo piuttosto accurato, all’ avanguardia rispetto ad altre modalità di rilevamento della massa corporea ormai obsolete e cadute in disuso. La cosa più interessante è che l’ IMC si può calcolare in modo semplice e senza troppe difficoltà, con un grado di approssimazione ridotto quasi a zero.
Certo, non si tratta di un’ analisi estremamente minuziosa e impeccabile, anche perché tramite questo banale calcolo non saremo in grado di distinguere tra le varie tipologie di massa corporea, come la massa che può essere attribuita ai muscoli, o alle ossa, o ancora all’ onnipresente grasso corporeo. Inoltre vanno considerate anche alcune situazioni d’ eccezione in cui il calcolo della massa corporea può essere fallace: può accadere dopo aver raggiunto una certa età o in un particolare periodo fisiologico.La scoperta dell’ indice di massa corporea risale a ben più di un secolo fa, anche se le sue applicazioni nel calcolo del peso corporeo sono molto più recenti. Il primo ad occuparsi di queste grandezze e a trovarvi un punto d’ incontro, fu un matematico di origine belga, un certo Adolphe Quetelet, nell’ ormai lontano XIX secolo. Quest’ ultimo era un affermato studioso delle discipline scientifiche e di statistica, che amava anche addentrarsi in materie antropologiche. Come spesso accadeva nel primo Ottocento, gli intellettuali e gli uomini scienza avevano la possibilità di spaziare da una disciplina all’ altre senza troppi ostacoli, anche se con una competenza piuttosto approssimativa. Le ricerche interdisciplinari del nostro Quetelet lo condussero però ad un risultato notevole, che possiamo sintetizzare nella sua formula “il peso aumenta con il quadrato dell’ altezza”. Questa definizione risale agli Trenta del XIX secolo, e rimaneva un rapporto tra due misure (l’ indice Quetelet) che doveva ancora rivelare tutta la sua effettiva utilità. Ci volle più di un secolo per arrivare all’ utilizzo di questo indice anche nell’ ambito biometrico. In particolare, il suo primo impiego fu rivolto allo studio dei casi di obesità.
L’ attuale acronimo del BMI fu introdotto ancora più tardi, nel 1972, dal biologo e fisiologo americano Ancel Benjamin Keys, uno dei pionieri e primi sostenitori della arcinota dieta mediterranea.Come accennato nei paragrafi precedenti, l’ indice di massa corporea si calcola attraverso una semplice operazione in cui entrano in gioco il peso e l’ altezza del soggetto.
Il calcolo del BMI si ottiene attraverso la divisione del peso del soggetto, che deve essere espresso in Kg, e il quadrato dell’ altezza dello stesso, che deve essere invece espresso in metri.
BMI = altezza : peso al quadrato
STATUS DEL SOGGETTO | MINIMO | MASSIMO |
Inedia, magrezza acuta (anoressia grave) |
< 16 |
|
Fortemente sottopeso (anoressia) | 16 | 17,5 |
Sottopeso | 17,5 | 18,5 |
Peso regolare, normopeso | 18,5 | 24,5 |
Leggermente sovrappeso | 24,5 | 29 |
Primo stadio di obesità (obesità lieve) | 29 | 34,5 |
Secondo stadio di obesità (obesità media) | 34,5 | 39,5 |
Terzo stadio di obesità (obesità grave) | > 40 |
Forniamo alcuni modelli fittizi a titolo d’ esempio:
- h = 1,85 | peso = 90 | BMI = 90/1,852 = 90/3,4225 = 21,30
- h = 1,70 | peso = 82 | BMI = 82/1,702 = 82/2,8900 = 28,37
- h = 1,92 | peso = 75 | BMI = 75/1,922 = 75/3,6864 = 20,34
- h = 1,75 | peso = 55 | BMI = 55/1,752 = 55/3,0625 = 17,95
Come si può osservare grazie all’ aiuto della tabella, possiamo individuare facilmente la massa corporea di ognuno di questi 4 casi.
Nel primo caso otteniamo un indice di massa corporea pari a 21,30: si tratta di un valore perfettamente nella norma, segnale di un soggetto in un buon stato di salute, almeno per quanto riguarda il suo peso corporeo.
Nel secondo esempio troviamo un valore di 28,37: questo numero si trova nella casella del sovrappeso, e indica perciò che il soggetto in questione ha un eccesso di massa corporea che andrebbe smaltito per rispettare il suo “peso-forma” ideale. Il numero si avvicina peraltro all’ estremo limite di questo livello di massa (29), motivo in più per mantenere sotto controllo l’ alimentazione e il proprio stato di salute.
Nel terzo caso troviamo un’ altra situazione di normalità, 20,34. Volendo proprio esser pignoli si potrebbe consigliare al soggetto di incrementare leggermente la sua alimentazione per raggiungere un livello ancora più adatto in base alla sua altezza e al suo peso; sicuramente si tratterà di un soggetto magro ma in salute sul piano fisico.
Il quarto e ultimo esempio riporta una situazione piuttosto pericolosa. Il valore di massa corporea individuato è di 17,95, il che significa che il soggetto si trova in uno stato di sottopeso, al limite dell’ anoressia.Esistono delle eccezioni per quanto riguarda il calcolo del BMI.
Vi sono infatti delle particolari situazioni in cui l’ indice di massa corporea può risultare leggermente alterato e non del tutto fedele alla realtà.
Una di queste situazioni, o fasi della vita in cui il BMI non è del tutto esatto è sicuramente l’ infanzia, assieme a parte dell’ adolescenza.
In particolare quando si parla di neonati o di bambini di età inferiore ai 10 anni si utilizza la tabella specifica che riporta i valori dei percentili. Il percentile è un particolare tipo di calcolo che tiene sotto controllo le fasi della crescita del bambino: si basa sul rapporto tra il peso del bambino, la sua altezza e la circonferenza del suo cranio.
Altra situazione di alterazione dell’ indice di massa corporea può essere quella della fase adolescenziale. I cambiamenti dovuti alla crescita infatti provocano spesso degli sbalzi fisici che hanno bisogno di tempo per trovare il giusto equilibrio e il corretto assestamento. Ecco perché in queste fasi il calcolo del BMI può risultare non del tutto affidabile.
Lo stesso vale per le donne in gravidanza. Come si può intuire facilmente i motivi sono legati alle forti alterazioni fisiche e ormonali alle quali una donna è sottoposta durante il periodo di gravidanza. Inutile dire che in tali casi il peso del soggetto femminile risulterà sicuramente alterato rispetto allo status normale della persona in questione.