Un bicchiere di buon vino può fare miracoli. Specie se servito nel bicchiere giusto, al momento giusto, in compagnia della persona giusta. Ma non è solo per questo che dobbiamo ringraziare Bacco: la vite, infatti, ha moltissime altre potenzialità.
E mentre il dio del vino e della vendemmia apprezzava soprattutto il succo d’uva, a noi comuni mortali dovrebbe invece essere utile ricordare che la pianta di Vitis vinifera può essere fonte di numerosi benefici per il nostro organismo. Anche se sono in molti a sostenere che un bicchiere di vino rosso faccia benissimo alla salute, non bisogna dimenticare che questa bevanda contiene alcol. Meglio quindi ampliare le proprie vedute anche ai frutti e alle foglie della Vitis vinifera, una pianta che possiede diverse proprietà curative.Appartenente alla famiglia delle Vinacee, la Vitis vinifera è la vite più coltivata fra le oltre sessanta specie esistenti. Si tratta quindi della vite più seminata e diffusa: tranne l’Antartide, è presente in tutti i continenti. È anche l’unica specie che proviene dall’Europa, oltre che di gran lunga la più commerciata. Quasi tre quarti della produzione commerciale di uva è devoluta all’uva da vino, circa un quarto ad uva da tavola e un quantitativo molto minore viene conferito all’uva secca (uva passa) o al succo d’uva non alcolico. La Vitis vinifera è un vigoroso arbusto rampicante, che se lasciato non potato può arrivare a raggiungere un’altezza fra i sedici e i venti metri. Le foglie, larghe dai nove ai 28 centimetri, sono grossolanamente dentellate. In autunno, perdendo la clorofilla, assumono una colorazione gialla o rossa a seconda del vitigno. I fiori si sviluppano in grappoli composti, e i frutti sono chiamati acini. Il loro colore può variare, dipende dal vitigno: dal verde al giallo, dal viola al rosso, fino ad arrivare al nero. Tonalità e intensità della colorazione dipendono anche da alcuni fattori ambientali, come ad esempio l’illuminazione.Dopo l’accidentale fermentazione di uva avvenuta in alcuni rudimentali recipienti, si sono ben presto iniziati a scoprire i variegati usi possibili della vite. Eravamo nel Neolitico, e da allora i rapporti tra uomo e vite non hanno mai accennato a diminuire. Se ne trova traccia nei geroglifici Egizi, e i primi riferimenti alla coltivazione della vite risalgono ai Sumeri. Ad introdurre la viticoltura in Europa furono i Greci, mentre a perfezionarla ci pensarono i Romani.
Giunti ai nostri giorni, sappiamo che la Vitis vinifera può essere sfruttata nella sua interezza, in quanto ogni sua componente è utile: semi, frutti, linfa, foglie e gemme. I semi degli acini possono essere usati per produrre l’olio di vinaccioli, che – essendo un olio di semi – ha azione lassativa e riduce il colesterolo. La linfa è stata utilizzata per curare verruche e porri, mentre le foglie hanno proprietà curative contro le emorragie. I semi e la buccia dei chicchi contengono antocianine, acidi grassi polinsaturi, vitamina P e flavonoidi che sono molto utili per le patologie cardio – vascolari, l’insufficienza veno – linfatica e per i problemi circolatori agli occhi (soprattutto a livello della retina).
Il gemmoderivato, inoltre, agisce sulle infiammazioni recidive o croniche, soprattutto quelle delle articolazioni. Ha un’azione anti infiammatoria e anti reumatica, utile per l’artrite, l’artrosi e i reumatismi articolari, rallentandone la degenerazione. Stimola anche il reticolo endoteliale, aiutando le funzioni di vari organi.
In generale, queste sono le proprietà principali della Vitis vinifera: anti infiammatorie (per quanto riguarda le gemme), nutritive, emollienti, lubrificanti (i semi), decongestionanti pelviche, antispasmodiche, astringenti e vaso protettrici. Alla luce di queste caratteristiche, la pianta viene utilizzata per la curare la fragilità dei capillari, la retto colite ulcerosa, i problemi della circolazione venosa, il prostatismo e le emorroidi.Già nota ai tempi dei Romani per le sue proprietà depurative, la dieta dell’uva – detta anche ampeloterapia – è un metodo efficace per la disintossicazione del corpo. Il componente principale di questa dieta, prescritta soprattutto nel periodo successivo alla vendemmia, è appunto il frutto della Vitis vinifera. L’uva è capace di liberare il nostro corpo dalle tossine dannose, di rivitalizzare le funzioni epatiche e intestinali, oltre ad avere proprietà rinfrescanti e ricostituenti. Generalmente questa dieta ha una durata di due o tre giorni, ma a discrezione del medico può arrivare a protrarsi per più settimane. Nei primi giorni si assume circa mezzo chilo d’uva, mentre alla fine si raggiungono quasi i due chili. Gli acini contengono un’altissima percentuale di acqua, combinata con alcune sostanze perfette per depurare il corpo dalle tossine. Stiamo parlando, in particolare, dei polifenoli e del resveratrolo. Il resveratrolo è un noto antiossidante, ritenuto una fonte di giovinezza: riduce il colesterolo cattivo, oltre a prevenire le malattie cardiache e cardiovascolari. Inoltre i polifenoli sono ottimi per contrastare i radicali liberi, molecole che favoriscono il deterioramento dei tessuti. Grazie agli alti livelli di acqua e fibra che contiene, l’uva è indicata per purificare intestino e fegato. Minerali come il potassio, poi, aiutano a regolare il battito cardiaco e a ridurre la pressione sanguigna.
Ma attenzione: il frutto della Vitis vinifera contiene anche numerosi zuccheri come glucosio e fruttosio. Può quindi essere un problema per chi è soggetto a glicemia alta, perciò è bene consultare il medico piuttosto che improvvisare un’ampeloterapia in maniera autonoma.In autunno le foglie della Vitis vinifera assumono il caratteristico colore rosso: è da qui che deriva l’abitudine di chiamare questa pianta la “vite rossa”. Oltre che belle e pittoresche, queste foglie sono utilissime soprattutto per la circolazione. Svolgono un’importante funzione vaso protettrice e tonificante, che va quindi in ausilio del sistema circolatorio. La permeabilità dei vasi sanguigni ne è influenzata positivamente, impedendo gonfiori ed edemi. I bioflavonoidi che contengono (antocianidine e proantocianidine) svolgono una funzione antiossidante e antinfiammatoria.
Gli infusi a base di foglie di vite rossa sono ottimi per contrastare cellulite, ritenzione idrica, fragilità capillare e in generale i problemi circolatori. I principi attivi della vite, non a caso, sono usati per la preparazione di molti cosmetici, medicine e prodotti di erboristeria.
Durante l’allattamento o in stato di gravidanza, però, è opportuno evitare di assumere prodotti di questo tipo.