Ormai sempre più spesso, soprattutto con la crescente attenzione verso l’alimentazione naturale, si sente parlare di avvelenamento o tossicità di alcuni ortaggi. Molte credenze e scritti riportano, infatti, la pericolosità di una sostanza, la solanina, contenuta in diverse piante, in particolare nelle Solanacee.

Cos’è la Solanina?

La solanina è una saponina alcaloide dal sapore amaro.  Gli alcaloidi sono componenti non chimiche, ma di tipo vegetale. Queste sostanze sono presenti in tutte le parti della pianta, dal fusto alle foglie. Agisce come inibitore della colinerastasi, un enzima che impatta a livello muscolare e nervoso.

In realtà non proprio tutte le solanacee “possiedono” questo componente. Le patate sono l’ortaggio con il maggior contenuto di solanina, per i pomodori e le melanzane invece si parla di altre sostanze tossiche (la tomatina e l’atropina) e comunque, sono presenti in quantità molto basse, localizzandosi prevalentemente nella parte della buccia.

La vera tossicità della patata si ha quando si superano i 3 mg per Kilogrammo di peso corporeo, una quantità non indifferente quindi. La tossicità di questo alcaloide e della tomatina nelle solanacee è quindi leggera e i benefici, in termini nutritivi e vitaminici, sono di gran lunga maggiori rispetto agli effetti tossici se gli alimenti vengono assunti in adeguate quantità.

Ma vediamo, nello specifico, alcune caratteristiche delle diverse piante:

Patata patate rosse

Le patate sono, all’interno della famiglia delle Solanaceae, quelle che hanno il più alto contenuto di solanina. Per riconoscere se la concentrazione della sostanza è alta si può esaminare l’aspetto esterno, i principali sintomi sono: la buccia verde, la buccia rugosa e il sapore amaro.

Il livello di solanina aumenta nelle patate quando la temperatura sale perché viene prodotto dalla pianta stessa come antifungino. Inoltre bisogna tenere presente che le patate odierne hanno meno sostanze alcaloidi di quelle di una volta e che contengono sostanze che fanno bene all’organismo: molti sali minerali, fosforo, calcio e potassio.

Melanzanemelanzana tagliata

Anche nelle melanzane la quantità di sostanze alcaloidi è piuttosto bassa, come il grado di tossicità, e le poche presenti si concentrano nella parte della buccia. In ogni caso la melanzana non va mangiata cruda; deve essere cotta, proprio per farle perdere una parte di tossicità. Le melanzane sono ricche d’acqua e di fibre;  hanno proprietà antinfiammatorie e diuretiche.

Pomodoropomodori rossi

Chiamata anche licopersicina, la tomatina contenuta nei pomodori è un elemento leggermente tossico. Nel caso dei preziosi ortaggi rossi, quello che consigliamo è di mangiarli ben maturi. Infatti più i pomodori maturano più la sostanza tossica diminuisce. Sono quindi da evitare i pomodori verdi, soprattutto se mangiati crudi.

Rischi per la salute se si assume troppa Solanina

I sintomi di avvelenamento da sostanze alcaloidi si manifestano lentamente e sono:

  • febbre o ipotermia
  • diarrea e vomito
  • dolore addominale
  • battito cardiaco debole
  • mal di testa
  • debolezza muscolare

Se assunta in grandi quantità, la fitotossina può provocare alterazioni nervose e irritazioni della mucosa gastrica e blocchi cardiocircolatori.
Anche le basse assunzioni nel tempo sembrano comportare problemi legati all’assorbimento del calcio e alla psoriasi.

Rimedi per ridurre la tossicità delle Solanacee

  • Cottura delle Melanzane: salare la buccia prima della cottura. Questo, per fortuna, si fa già molto spesso in numerose ricette, dalla parmigiana alle semplici melanzane grigliate;
  • Pomodori: mangiare gli ortaggi quando sono maturi;
  • Patate: Gli effetti nocivi vengono ridotti dalla cottura, meglio se con la buccia mediante la bollitura. Per eliminare del tutto la tossicità bisognerebbe bollire i tuberi alla temperatura di 243 °C. Alcune ricerche sperimentali evidenziano cali di questa sostanza anche dopo la frittura delle patate; con questa pratica sembra che la sostanza abbandoni il tubero per rimanere nell’olio. Prima di cuocerle bisogna sbucciare sempre le patate per ridurre il contenuto dell’alcaloide, asportando le parti verdi se presenti e togliere i germogli. Inoltre le patate vanno conservate in luoghi lontani dalla luce, asciutti (l’umidità deve essere inferiore al 90%) e freschi.
  • Seguire una dieta varia, ricca di diversi tipi di ortaggi e di frutta, evitando di mangiare sempre lo stesso tipo di cibi.

In caso di intossicazione, di solito si consiglia di lavare lo stomaco con permangato di potassio diluito e successivamente di assumere farmaci sorbenti. In ogni caso, subito dopo è il caso di rivolgersi al pronto soccorso, dove nella maggior parte dei casi la procedura primaria è di eseguire la lavanda gastrica.

Concludendo si può affermare che, con le dovute precauzioni, sono maggiori gli effetti benefici portati all’organismo dall’assunzione di questi cibi che quelli nocivi. Inoltre, alcuni studi scientifici sembrano dimostrare che assunzioni basse ed equilibrate di solanina e tomatina impattino anche sull’evoluzione del sistema immunitario umano.