Tutti ne abbiamo sentito parlare e probabilmente ne abbiamo fatto uso almeno una volta nella vita, magari a causa di qualche mal di testa o mal di gola: stiamo parlando di uno dei più conosciuti e diffusi farmaci in Italia, l’Oki antinfiammatorio. Diverse e molto discordanti sono le opinioni riguardo a questo farmaco, per alcuni è una specie di cura magica capace di far sparire qualsiasi tipo di dolore o malattia nel giro di 20 minuti, per altri è un medicinale dannosissimo che non fa altro che “nascondere” il male ma che non lo guarisce, oltre ad essere dannoso per il fegato (in seguito approfondiremo questo punto), c’è addirittura qualcuno che lo sniffa come se fosse un nuovo tipo di droga. Cerchiamo quindi ora di fare un po’ di ordine e capire cos’è Oki antinfiammatorio e quali benefici od effetti indesiderati può arrecare.
L’ Oki è un medicinale antinfiammatorio che svolge le funzioni di analgesico ed antipiretico, si tratta di un farmaco non steroideo (quindi rientra nella categoria FANS = farmaci antinfiammatori non steroidei) il cui principio attivo è il ketoprofene e si classifica come derivato dell’acido propionico. Può lenire dolori di carattere post – traumatico o remautico e gli stati infiammatori in generale, comunemente l’uso è consigliato per gli adulti anche se in alcune versioni del prodotto si trova un dosaggio indicato per bambini. Viene prodotto dalla casa farmaceutica Dompè Farmaceutici S.p.A. ed è disponibile sul mercato nei seguenti formati (cui di seguito riportanti con annessa posologia):
- Oki bustine, contenente granulato per soluzione, da versare e diluire in un bicchiere d’acqua per un utilizzo giornaliero di massimo tre dosi.
- Oki fiale, da assumere tramite punture per via intramuscolare; la dose consigliata è di massimo due fiale al giorno.
- Oki gocce orali, da prendere tre volte al giorno, 20 gocce per volta.
- Okitask, ovvero il formato granulato orosolubile in bustine, da prendere dalle 1 alle 3 volte al giorno (solo in caso di forti dolori).
- Oki supposte, da assumere generalmente 1 o 2 volte al giorno, salvo diversa indicazione medica.
- Oki infiammazione e dolore colluttorio
- Oki infiammazione e dolore spray
L’utilizzo di Oki antinfiammatorio è indicato per alleviare dolori di derivazione infiammatoria che possono avere natura post-traumatica o reumatica e che coinvolgono principalmente l’apparato respiratorio, l’apparato muscolo-scheletrico, l’apparato urologico e l’apparato respiratorio; a volte viene utilizzato anche in pediatria per piccoli trattamenti circoscritti nel tempo. In particolare è utilizzato per la cura dell’artrosi dolorosa, della flogosi post-traumatica, del reumatismo extra-articolare, della spondilite anchilosante, dell’artrite reumatoide e per il trattamento delle affezioni flogistiche dolorose in urologia, otorinolaringoiatria, pneumologia ed odontoiatria. Il lasso temporale utile per beneficiare degli effetti del farmaco si aggira intorno ai 7 giorni per l’effetto analgesico mentre per l’effetto antinfiammatorio completo (anche clinicamente parlando) servono più o meno 20 giorni. Sebbene l’utilizzo di Oki e dei farmaci antinfiammatori non steroidei in generale necessiti di prescrizione medica, la nota 66 AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) determina che la prescrizione sia a carico del Servizio Sanitario Nazionale in caso di patologie quali:
- Attacco acuto di gotta
- Artropatie su base connettivitica
- Dolore neoplastico
- Osteoartrosi in fase algica
Infine, è sconsigliata l’assunzione di Oki antinfiammatorio durante la gravidanza in quanto, come recita il foglietto illustrativo: “L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. I dati degli studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari è aumentato da meno dell’1%, a circa l’1,5 %. Si ritiene che il rischio aumenti in base al dosaggio e alla durata della terapia.”Come tutti i farmaci purtroppo anche Oki antinfiammatorio ha i suoi pro e i suoi contro, difatti la sua assunzione può provocare degli effetti indesiderati nel consumatore.I principali effetti collaterali riguardano l’apparato gastro-intestinale, in quanto l’uso del farmaco può provocare gastrite, diarrea, nausea, vomito, dolori addominali e, in casi eccezionali può portare alla formazione di ulcere con rischio di emorragia, dovute all’indebolimento della produzione di prostaglandine gastroprotettrici. Oltre a questo c’è il rischio di inibizione della motilità uterina; può provocare sonnolenza e dare vertigini; aumenta il rischio di verifica di eventi patologici al sistema cardiovascolare; può causare ritenzione idrica con ipertensione e rendere il consumatore soggetto ad orticarie e reazioni bollose. Analizzando invece la compatibilità con l’utilizzo di altri farmaci và segnalato il rischio di assunzione di Oki con i seguenti medicinali:
- aspirina
- cortisone
- inibitori del reuptake della seritonina (antidepressivi)
- anticoagulanti
- altri antinfiammatori
Negli ultimi tempi è salita agli onori della cronaca la notizia secondo cui si è diffusa la moda, sopratutto tra i giovani, di fare uso di Oki come una nuova droga per raggiungere lo “sballo”. Il farmaco, nella sua versione in granulato, è facilmente triturabile in polverina finissima che per l’aspetto ricorda molto la cocaina, e viene assunto con le stesse modalità, ovvero viene “sniffato”; inoltre essendo un prodotto molto diffuso e facilmente reperibile da giovani e non, ed avendo un costo molto abbordabile diventa una facile tentazione per coloro che sono attratti da questa nuova droga. Questa moda nasce originariamente negli Stati Uniti ma si è diffusa rapidamente anche in Italia dove si contano casi denunciati nelle regioni di Sicilia, Lombardia, Veneto e Puglia. In realtà l’assunzione di Oki attraverso queste modalità non comporta alcun effetto stupefacente se non una lievissima ebrezza iniziale ma nulla più, ma può provocare danni anche permanenti alla mucosa nasale; resta quindi poco chiaro il motivo per cui questa pratica abbia avuto un seguito così ampio, se non l’atto di trasgressione in sè. In conclusione, Oki antinfiammatorio è un farmaco che va usato con le dovute precauzioni e solo in caso di reale necessità, prestando attenzione a non abusarne e limitandone l’utilizzo al solo uso medico.