I condilomi si presentano come evidenti infezioni del derma in zone particolarmente delicate del nostro corpo, ovvero le zone genitali sia maschili che femminili. I condilomi sono infatti delle piccole piaghe della pelle molto simili a verrucche o vesciche, che mutano leggermente il loro aspetto a seconda della particolare infezione (sempre e comunque appartenente alla “macrofamiglia patologica” dei condilomi) che ci può colpire. Queste irritazioni si possono manifestare sia internamente che esternamente al nostro corpo, a seconda della zona che viene infettata. La loro gravità dipende proprio dal tipo di virus che ci infetta. Tra queste varietà di infezione da condilomi possiamo individuarne tre che si possono definire come le più comuni: la condilomatosi florida, la condilomatosi piatta e la microcondilomatosi. Procedendo con ordine:
- La condilomatosi florida si presenta attraverso una serie di piccole escrescenze di natura carnosa leggermente rialzate rispetto alla cute; sono per questo definite nel gergo medico come “creste di gallo”, proprio per la loro fisionomia. Sono morbide al tatto anche se sono costituite da una radice molto consistente impiantata nel sottopelle;
- La condilomatosi piatta, come suggerisce il nome, si presenta con natura e fisionomia più “appiattita” rispetto alla tipologia della condilomatosi florida;
- La microcondiloatosi si presenta con caratteristiche molto simili alla papillomatosi parafisiologica, una patologia con sintomi e manifestazioni pressochè identiche ma considerata molto meno grave; per questo è importante rivolgersi ad un medico esperto in questo campo per una corretta diagnosi e una conseguente cura mirata;
Risulta molto complicato calcolarne l’incidenza a causa della mancanza di un obbligo di notifica che provi quanti individui siano stati effettivamente colpiti nel corso degli ultimi anni. Questo ovviamente anche per tutelare la privacy e per non andare ad intaccare la vulnerabilità che una malattia delicata come l’infezione da condilomi può recare. Ciò non nasconde comunque il fatto che siano sempre di più i casi di persone contagiate dal virus dei condilomi, anche a causa della facile trasmissibilità che lo caratterizza.I condilomi sono la manifestazione concreta e tangibile dell’infezione da papilloma virus umano, definito anche con la sigla HPV (dall’inglese Human Papilloma Virus), una tipologia particolare di infezione virulenta facilmente trasmissibile attraverso il semplice contatto tra le superfici della cute. La via di trasmissione più diffusa è però quella del rapporto sessuale: infatti gli apparati riproduttori di entrambi i sessi sono sicuramente le zone del nostro corpo più colpite dal papilloma virus e di conseguenza dai condilomi. Questi solitamente sono “scoperti” attraverso un autodiagnosi, ovvero dal paziente stesso, anche perchè la loro presenza è il più delle volte asintomatica.l paziente può accorgersi di essere stato infettato perchè vede comparire dei piccoli foruncoli nelle zone interessate, oppure li può sentire al tatto durante la pulizia intima, specialmente se la parte infetta è all’interno del corpo. La presenza di questi piccoli foruncoli è provocata da un’estensione della papilla dermica che si può notare a occhio nudo, come detto, solo in caso di contagio esterno del virus. Ma in caso di contagio interno invece? L’esempio più comune di infezione da condilomi interna è quello che vede il contagio delle pareti uterine: in questi casi delicati il riconoscimento della malattia non è così evidente e il virus può operare per diversi giorni prima di un effettivo riscontro da parte del paziente, questo a causa della sua natura asintomatica. Di solito il consiglio migliore se ci si accorge di anomalie in tal senso o se si sentono i famosi “brufoli” all’interno dell’utero la cosa giusta da fare è sottoporsi al pap-test, fondamentale per riconoscere celermente l’eventuale infezione.Come tutti ben sappiamo prevenire è sempre meglio che curare, in particolare per spiacevoli infezioni quale quella provocate dal papilloma virus che porta ai condilomi. Il metodo sicuramente più efficace per la prevenzione è quello garantito dal vaccino contro il virus HPV, in particolare contro alcune tipologie delle quali la tipologia 6 e la tipologia 11 sono quelle portatrici di condilomi ad infezione genitale. L’effetto del vaccino è assicurato se si viene sottoposti alla puntura in giovane età, prima di qualsiasi rapporto sessuale di ogni genere. Al momento in Italia il vaccino risulta disponibile solo per il sesso femminile, ma, seguendo l’esempio di altri stati europei e americani, si può essere fiduciosi anche per la sua estensione anche al sesso maschile.Non esiste ancora (almeno per il momento) una cura effettiva e mirata atta a combattere il papilloma virus e nello specifico l’infezione da condilomi. Ma esistono invece molti metodi per la cura delle sue manifestazioni esterne e per far guarire la presenza delle verrucche genitali. Le metodologie più comuni riguardano delle prescrizioni di farmaci da parte dei medici o, nei casi più gravi, attraverso piccoli interventi chirurgici o con trattamenti con il laser. Nei casi invece di infezione più lieve le cure e le terapie si limitano alla prescrizione e assunzione di antibiotici specifici e all’applicazione di creme farmacologiche esfolianti e mirate all’eliminazione delle verruche e dei foruncoli, anche se non va assolutamente confusa la loro scomparsa con l’effettiva guarigione dal papilloma virus, che può sempre rimanifestarsi in caso di cura negligente.
Molto importante risulta la tempestività con cui si interviene alla cura dell’infezione da HPV, poichè l’aggravarsi della patologia può portare nel peggiore dei casi anche al riscontro di malattie tumorali delle zone genitali.
Ovviamente come si può intuire dalla morfologia dei condilomi e dall’infezione da papilloma virus risulta molto importante anche la gestione della malattia con il proprio partner. Il consiglio medico è quello di effettuare un controllo se si ha avuto un rapporto sessuale con una peronsa affetta di condilomi a partire dai due mesi da quando la persona in questione ha riscontrato la presenza dell’infezione. Dopodichè, se si tratta di un partner fisso, è consigliata l’astensione dai rapporti sessuali almeno fino all’avvenuta guarigione. Inoltre si dovrebbero usare precauzioni come il preservativo anche per un periodo di circa due settimane/un mese dopo che l’infezione e i suoi segni tangibili sono effettivamente scomparsi.