Apicectomia: cosa significa, quali sono le cause ed i rischi associabili? Tutti i nostri denti sono tenuti nella loro naturale posizione mediante le radici che a loro volta sono collegate alla mandibola. Alcuni denti, come quelli anteriori, hanno una sola radice, mentre altri come i denti posteriori più grandi, quali ad esempio i molari, ne hanno due o più. Alcune volte queste radici diventano eccessivamente infiammate, tanto da generare un ascesso. In queste circostanze, una piccola parte della punta del dente, detta apice, deve essere rimossa insieme a qualsiasi tessuto circostante infetto. Procedure di questo genere sono appunto note come apicectomia, o come microchirurgia endodontica o ancora come root-end di resezione.L’ esecuzione di un’ apicectomia dentale è di solito necessaria inseguito ad un trattamento canalare della radice non andato a buon fine. Nel corso di un’ operazione di questo tipo infatti, i canali devono essere ben puliti prima di terminare il trattamento ed i tessuti nervosi infiammati ed infetti devono essere accuratamente rimossi. I sistemi di canali radicolari sono dei sistemi alquanto complicati, composti da molti piccoli rami vascolo-nervosi del dente. Nella maggior parte dei casi, operazioni che implicano i canali radicolari si concludono con successo, ma alcune volte anche dopo uno di questi trattamenti è probabile che parte di detriti infetti possa rimanere nei rami dei canali e quindi causare una nuova infezione ed impedire, ovviamente, la guarigione.apicectomia dentale trattamenti rischi foto1L’ infezione risultante inseguito ad una cura canalare è sempre associata ad un inevitabile dolore ed in conseguenza per diagnosticare il problema sono necessari dei raggi X; l’ infezione è osservabile mediante questi raggi giacché si presenta con un evidente cerchio nero attorno al dente. Oltre ciò, il dente infetto potrebbe presentare nella zona ad esso circostante, in prossimità della gengiva, un brufolo o una fistola: elementi che rivelano la presenza di un’ infezione del nervo morto presente all’ interno del dente e che si è diffusa al di fuori della radice di esso, sino a coinvolgere l’ osso circostante.
Questa procedura chirurgica, viene per di più spesso sfruttata nei casi in cui fratture radicolari o canali nascosti non riescono ad essere individuati neanche con dei raggi X. Il dolore persistente del dente porta quindi a procedere per approfondire ulteriormente il problema e quindi spesso la scelta è quella di eseguire un’ apicectomia.L’ apicectomia dentale è sostanzialmente una procedura in cui l’ endodontista apre la gengiva vicina al dente che presenta l’ infiammazione ed esamina l’ osso sottostante in modo da verificare se sia necessario rimuovere i tessuti che si presentano danneggiati a causa di infiammazione o infezione.

L’ esecuzione dell’ operazione ha un tempo di durata che varia dai 30 ai 90 minuti, secondo la posizione del dente e la complessità della struttura della radice. Generalmente le operazioni che riguardano i denti anteriori sono quelle più brevi, mentre quelle sui molari sono le più lunghe.

La procedura consiste nella rimozione del tessuto infetto, insieme ad una piccola porzione della punta della radice. L’ operazione è di solito eseguita in anestesia locale: durante l’ apicectomia l’ area è intorpidita con un anestetico che contiene una quantità molto forte di adrenalina (sostanza che riduce il sanguinamento della costrizione dei vasi sanguigni), così come avviene per molte altri piccoli interventi dentali.
Nel caso in cui il dente sia rotto o fratturato, l’ apicectomia viene immediatamente interrotta ed il dente viene estratto.

Una volta completata questa prima fase, si procede con un’ accurata pulizia del dente, eseguita con l’ ausilio di un microscopio e di strumenti ad ultrasuoni. Infine il dente viene riempito ed inoltre viene fatta una radiografia prima di suturare il tessuto. La fase di riempimento è necessaria al fine di prevenire la reinfezione della radice e della gengiva suturata.

Nei casi in cui l’ intervento non produca i risultati desiderati e quindi non si riesca a rimuovere definitivamente l’ infezione, è necessario procedere con l’ estrazione del dente.

Sebbene qualsiasi dentista possa eseguire un’ apicectomia dentale, è consigliabile che tale operazione sia eseguita da un endodontista.Gonfiore e lividi sono normali dopo l’ intervento, ma al fine di ridurne la comparsa, si consiglia di porre sulla zona interessata del ghiaccio, frequentemente e almeno dopo che siano trascorsi 20 minuti dalla fine dell’ intervento. Allo stesso modo una prolungata sensazione di torpore, che può durare sino ad un paio di settimane, è normale inseguito all’ apicectomia.

Qualsiasi tipo di dolore e gonfiore, ad ogni modo scompare dopo 14 giorni. Si raccomanda inoltre di sciacquare la bocca con una soluzione di acqua calda salata, al fine di ridurre il gonfiore ed allo stesso tempo l’ insorgere di possibili infezioni. L’ osso intorno alla radice guarisce in maniera naturale in pochi mesi. Si consiglia di mangiare cibi morbidi per evitare di causare ulteriori traumi alla bocca. Quando necessario, in caso di dolore acuto, può essere somministrato dell’ ibuprofene o altri farmaci anti-infiammatori non steroidei; altrimenti possono essere efficaci aspirine o acetaminofene, da prendere ogni 4 ore dopo l’ intervento chirurgico. In associazione a questi potrebbero essere somministrati degli antibiotici per eliminare e prevenire l’ insorgere di eventuali infezioni nella zona trattata. Il ciclo di antibiotici e farmaci deve essere portato a termine, secondo ciò che è stato indicato dal medico, indipendentemente dalla presenza del dolore.

Nei casi in cui si presentino dolori non corrispondenti a quelli descritti, è bene contattare il medico.

Per monitorare l’ effettiva guarigione del dente devono essere effettuate alcune radiografie ed esami clinici. Generalmente il chirurgo programmerà un ciclo di visite da svolgere entro l’ arco di una settimana o di uno o più mesi, più un’ ulteriore visita ad un anno di distanza dall’ intervento.I rischi connessi ad un’ apicectomia dentale sono rari e secondo il dente interessato tali rischi sono più o meno probabili. I denti inferiori, ad esempio, essendo quelli più vicini a diversi nervi, implicano un rischio maggiore rispetto quelli anteriori: vi è un piccolo rischio che vengano apportati danni ai nervi durante la stessa operazione. Se il dente infetto è un dente della parte superiore, l’ infezione potrebbe causare danni più gravi, pertanto è necessario agire con degli antidolorifici ed eventualmente e bene associare anche dei decongestionanti.
Nella maggior parte dei casi però, questi rischi sono molto limitati: un intervento chirurgico di apicectomia è quasi sempre concluso con successo.apicectomia dentale trattamenti rischi foto2È opportuno fare un pasto leggero e bere molti liquidi prima della procedura chirurgica, a meno che si sia optato per una sedazione endovenosa o con protossido di azoto e ossigeno. In questi ultimi casi è infatti necessaria una preparazione differente del paziente, che non dovrà assumere cibo per almeno 6 ore prima dell’ intervento. In tutti i casi prima dell’ intervento è necessario lavare i denti, utilizzando preferibilmente anche del filo interdentale.

Nel caso in cui il soggetto sia diabetico è bene che il chirurgo sia al corrente del problema in modo da prescrivere un’ adeguata dieta pre-operatoria che indichi la corretta assunzione di insulina o di altri farmaci iperglicemici. Allo modo casi particolari riguardano soggetti con: valvole cardiache artificiali, soffi al cuore, valvole artificiali dell’ anca, del ginocchio o altre protesi articolari. In questi casi è possibile prendere i consueti antibiotici un’ ora prima dell’ intervento.Generalmente non vi sono particolari restrizioni inseguito alla procedura di un’ apicectomia: è possibile tornare subito dopo qualche ora al lavoro e non vi sono implicazioni che rendano difficile la guida o l’ esecuzione di determinati lavori. Gli unici casi in cui è necessaria una maggiore attenzione sono quelli in cui si esegue una sedazione più forte e differente da quella ordinaria.