La pratica della pranoterapia (conosciuta anche con il termine pranopratica) rappresenta una delle realtà più felici della cosiddetta “medicina alternativa”: infatti questa insolita terapia si fonda su flussi e attività spirituali trasmesse da persona a persona attraverso la semplice applicazione delle mani sulla parte sofferente del nostro corpo. Sembra un’assurdità o una pratica per santoni e zingare, specie per quanto riguarda la concezione della vita e della medicina in Occidente, dove si vive secondo una cultura basata sul pragmatismo e lontana dalla sfera spirituale. Si evince da ciò che l’origine della pranoterapia vede la luce in ben altre zone del globo, precisamente in Oriente, nelle Indie. Lo scopo primordiale di tale disciplina era legato alle funzioni religiose della dottrina induista, al fine di esplorare l’interiorità dell’individuo alla ricerca dell’equilibrio e del benessere dell’anima. Una volta approdata nel nostro continente la pranoterapia ha però subito degli adattamenti che ne hanno snaturato la funzione originale, ed è per questo diventata una sorta di pratica medica universalmente riconosciuta e molto diffusa, anche se non ne sono ancora stati dimostrati effettivi benefici sul piano scientifico.
Nello specifico della pratica si parla del passaggio di particolari particelle di luce, detti biofotoni, che sarebbero emessi da qualsiasi creatura vivente, in primis dall’essere umano. Questi biofotoni si costituiscono sulla base della loro energia luminosa, e possono essere trasmessi da corpo a corpo. Tale funzione va però svolta da un esperto, un pranoterapeuta, spesso definito anche come Guaritore o Curatore, il quale avrebbe la capacità di creare degli stimoli celebrali nel paziente, proprio grazie a questo contatto energetico. Il tutto può avvenire sia tramite il trasferimento di energia per un canale speciale, che viene prodotto grazie al calore emesso e ricevuto dai due corpi, sia in un rapporto reciproco costruito invece sull’elettromagnetismo, medium che permette il passaggio dei biofotoni. In entrambi i casi l’input iniziale è dato dalla mente dell’operatore, che conferisce lo stimolo primario da cui prenda avvio tutto il processo.Secondo alcuni studi, si possono distinguere vari tipologie di Curatori, che si diversificano anche in base al mezzo energetico utilizzato, se tramite l’emissione di calore, oppure tramite passaggio elettromagnetico. Un primo genere di Operatori della pranopratica è quello di coloro che hanno un’influenza costante ma non molto forte sul paziente, solitamente si occupano di problematiche fisiche minori e di minore entità, che non richiedono un intervento importante e immediato. Una seconda categoria individua invece quella classe di Operatori della pranopratica che possiedono e sanno sviluppare capacità più forti e riescono a produrre effetti più importanti: pare che riescano addirittura a influenzare la psicologia del paziente, apportando degli effetti benefici anche sul piano mentale.Come in ogni pratica che si basa su un principio spirituale anche la pranoterapia divide il mondo della medicina tra i sostenitori di attività similari e i detrattori e oppositori che non credono in queste potenzialità dell’essere umano.
In particolare gli oppositori di questa medicina alternativa sostenevano e sostengono tuttora che i presunti esperti in materia siano in realtà solo dei ciarlatani e dei santoni che vogliono imbrogliare la gente e trarne lauti guadagni. Questo scetticismo di fondo è mosso dalla mancanza di riscontro effettivo, sul piano scientifico almeno, di tutti i benefici che sarebbero garantiti dalla terapia. L’unico possibile riscontro concreto e il parere del paziente, che in un alto numero di casi ha confermato di aver tratto dei benefici e di esser guarito grazie alla pranoterapia. Ma i detrattori sostengono che questi presunti effetti benefici siano frutto di un semplice e banale effetto placebo, che nascerebbe grazie alla forte influenza e capacità di persuasione dell’operatore. A rincarare la dose subentra poi l’incredulità di fronte a presunti poteri soprannaturali che molte persone (mal informate) attribuiscono agli esperti in materia. I pranoterapeuti si giustificherebbero infatti sostenendo che si tratti di semplici capacità umane, che come qualsiasi attitudine individuale possono mostrarsi o meno in ognuno di noi.
La sua fortuna è dovuta anche al suo legame e alla sua somiglianza con le antiche credenze popolari riguardo alcuni metodi tradizionali che coinvolgevano tematiche di questo genere e le collegavano a cure di carattere primordiale, che per i nostri avi mantenevano un aspetto di sacralità intoccabile, specie se provenienti dal mondo della superstizione. Da questo punto di vista va sicuramente ricordata anche l’ignoranza e la semplicità della vita dei contadini che diffondevano tali usanze, ma non per questo va dimenticata la portata storica e il fascino che pratiche spirituali di questo tipo sono ancora in grado di stimolare. Soprattutto se consideriamo quanto sia influente la sfera psicologica e la forza di volontà per superare qualsiasi tipo di patologia.