A chi non è mai successo di ritrovarsi con qualche problemino o dolore dopo una cena abbondante, o di soffrire di problemi di gastrite e di non sapere cosa prendere per stare meglio? Magari si prova a placare il fastidio con un po’ di digestivo, ma non sempre basta, cosa fare dunque?
Uno dei più efficaci rimedi contro i problemi di digestione, l’acidità di stomaco, le coliti ed i dolori addominali è senza dubbio il Lansoprazolo.
Stiamo parlando di un inibitore della pompa protonica che và ad agire sulla presenza di un aumento dell’acidità gastrica, aumento che può essere determinato da numerose cause e fattori.
Il suo effetto quindi porta benefici per tutto ciò che concerne i problemi gastrici, e, previo consulto medico, può essere utilizzato assieme a determinati tipi di antibiotici, aumentandone l’efficacia.
Lansoprazolo: a cosa serve?
Come sottolineato prima, questo inibitore è un ottimo alleato contro i disturbi gastrici; ad esempio, nel caso del reflusso gastroesofageo (situazione che comporta il pompaggio dell’acido nel verso contrario all’interno dello stomaco, con conseguenti dolori), il Lansoprazolo è i grado di prevenire e curare le lesioni che si possono venire a creare.
Se invece si soffre di problemi di ulcera, ovvero l’irritazione di alcune parti dello stomaco e dell’ intestino (provocata da fattori come: la iperproduzione di succhi gastrici acidi, il fumo, le gastriti croniche, lo stress e l’azione di farmaci) l’ utilizzo di questo medicinale cura le ulcere esistenti, previene la formazione di quelle nuove, e mantiene l’equilibrio acido all’interno dello stomaco.
Per riassumere infine, questo inibitore riduce la presenza di acidi nello stomaco e nell’ intestino, curando condizioni preesistenti e prevenendo eventuali peggioramenti.
Quando prendere il Lansoprazolo?
Ovviamente il primo consiglio consiglio che possiamo darvi in merito alla frequenza e al dosaggio di assunzione di questo farmaco è quello di leggere il foglietto informativo che trovate all’ interno della confezione.
Se però questo non è molto chiaro o avete sentito pareri discordanti in merito, magari anche tra bugiardini dello stesso prodotto ma di case faraceutiche differenti, ecco alcuni suggerimenti che possono tornare utili.
La prima norma da seguire è quella di non assumerne dosi eccedenti alle proprie esigenze, come per ogni cura il troppo non fa mai bene, per questo motivo si può infatti trovare questo prodotto in commercio in formati e quantità differenti.
Il momento migliore e più propedeutico all’ effetto del Lansoprazolo è durante la mattina, con almeno un’ ora di anticipo rispetto ai pasti; questo deriva dal fatto che il cibo influisce in maniera negativa sull’ azione degli inibitori della pompa protonica, riducendone i benefici.
Un altro motivo per cui è meglio assumere questo farmaco durante la mattinata è perchè i problemi di tipo gastrico ed intestinale colpiscono solitamente durante il corso della giornata, specialmente dopo i pasti, va da sè quindi che prevenire è meglio che curare.
In un ipotetico utilizzo continuativo dell’inibitore invece, si consiglia di assumerne massimo due dosi giornaliere, sempre lontano dai pasti (meglio prima).
Quali sono gli effetti indesiderati?
È scongliato l’ utilizzo di farmaci a base di Lansoprazolo da parte di persone affette da problemi di digestione di glucosio e fruttosio.
Studi medici hanno inoltre rivelato che il farmaco talvolta provoca lievi effetti collaterali anche durante la gravidanza ed il periodo di allattamento.
Va però sottolineato che per una più corretta analisi della propria situazione nei confronti dell’ inibitore suggeriamo di rivolgersi al medico di fiducia, in quanto le varianti ed i casi particolari in merito sono molti e cambiano da individuo a individuo.
Gli effetti indesiderati più ferquenti e meno gravi possono essere mal di testa, nausea, diarrea e costipazione, e sono dovuti all’ intromissione nell’ organismo di un nuovo medicinale, e quindi destinati a svanire una volta che il nostro corpo ci si abitua (ma che non sono mai da ignorare o sottovalutare in quanto potrebbero degenerare in qualcosa di più dannoso).
Risultano invece essere controindicazioni più gravi (ma anche più rare) l’ aumento o la diminuzione improvvisa dell’ appetito, la presenza di sangue nelle feci, i dolori allo stomaco, vomito, dolori addominali e in pochissimi casi variazioni d’ umore.
Quanto ci mette a fare effetto?
Le tempistiche dell’ effetto del Lansopranzolo sono influenzate sia dalle caratteristiche fisiche della persona che ne fà uso sia dal tipo di patologia che si sta cercando di curare.
Se riprendiamo in esame l’ esempio precedente del reflusso gastroesofageo, i benefici saranno quasi immediati, mentre se invece si sta trattando un’ uclera o lesioni intestinali più gravi i tempi andranno dilatandosi.
È pertanto consigliato il più delle volte un utilizzo duraturo dell’ inibitore, poichè probabilmente il farmaco prescritto ne contiene una quantità bassa e quindi necessita di maggior tempo per fare effetto.
Quali farmaci interagiscono con il Lansoprazolo?
Previo consulto con un medico od un farmacista, è consigliabile evitare di assumere Lansoprazolo se si sta utilizzando anche uno dei seguenti farmaci:
- ampicillina;
- atazanavir;
- claritromicina;
- digossina;
- medicinali contenenti ferro (fumarato ferroso, gluconato ferroso, solfato ferroso e altri);
- ketoconazolo;
- metotressato;
- micofenolato mofetile;
- nelfinavir;
- tacrolimus;
- teofillina;
- coumadin.
Ovviamente questa lista non è completa al 100%, ma è molto indicativa. Infatti anche altre tipologie di medicinali possono interagire con Lansoprazolo, comprese le medicine, le vitamine ed i prodotti a base di erbe.
Come scegliere il giusto farmaco
Questo farmaco è in commercio da diverso tempo e prodotto da svariate case farmaceutiche.
Il motivo di questa varietà di produttori è dato dal fatto che il brevetto è oramai scaduto da anni e quindi le cause farmaceutiche possono fornirlo come equivalente.
Qui però bisogna fare attenzione, perchè la scelta fra più prodotti implica anche una differente qualità ed efficacia del farmaco, il nostro consiglio è pertanto di basarsi principalmente sulla quantità di Lansopranzolo contenuta in un prodotto, e, una volta trovata la quantita che più soddisfa le nostre necessità, solo allora scegliere i prodotti dal costo più conveniente.
È utile anche chiedere al farmacista di turno quali siano i prodotti disponibili e farsi indicare da lui le quantità di inibitore contenuto, magari provando a cercare in diverse farmacie per farsi un’ idea più chiara e completa della gamma di prodotti.
I medici tendenzialmente invitano ad acquistare farmaci a basso contenuto di Lansoprazolo e quindi un ridotto consumo del farmaco, ma dipende sempre dal tipo di patologia da curare.
Sia chiaro: è un farmaco da banco, al momento, ma è sempre, comunque, consigliabile ascoltare prima il consiglio di un esperto.
Un ultimo chiarimento infine riguarda l’esistenza di diversi tipi di inibitori della pompa protonica. Tra questi, si sono spesso riscontrate, o meglio, vi sono dubbi sulla maggiore o minore efficacia tra Lansoprazolo e Pantoprazolo: non è al momento possibile dichiarare l’uno migliore dell’altro, dato che l’efficacia dipende dalle modalità d’uso e dalle ragioni per le quali si utilizzano, anche se recenti studi affermano che per curare l’ulcera il primo sia meglio del secondo.