L’ ipertermia è un semplice innalzamento della temperatura corporea, che può avvenire sia per causa del tutto naturale, sia indotto da alcuni fattori scatenanti. Rappresenta un aumento non originato da una matrice infettiva, ma può essere provocato da diverse circostanze. Conoscere meglio queste circostanze contribuisce in modo provvidenziale a risolvere alla radice un problema di ipertermia, il quale viene spesso sottovalutato o paragonato a normali situazioni di sfogo da stress o rilassamento fisico dopo uno sforzo: questo ragionamento non è del tutto sbagliato ma bisogna fare molta attenzione a non sminuire in modo eccessivo il disturbo, evitando così di prendere la cosa sotto gamba. L’ ipertermia però presenta anche un rovescio della medaglia, un lato positivo: come detto poco fa, infatti, il processo di innalzamento della temperatura corporea può essere indotto volontariamente, con un’ intenzionalità di origine terapeutica insolita e apparentemente paradossale, ma che il più delle volte risulta fondamentale per la cura di certe complicazioni fisiche. Ma non solo.L’ ipertermia viene anche definita nel linguaggio quotidiano come il famoso “colpo di caldo”, che spesso e volentieri si confonde, in modo del tutto erroneo, ad un primo sintomo della febbre. In realtà il vero motivo per cui si presenta è perché il nostro corpo accumula troppo calore, senza rilasciarne una quantità adeguata e proporzionale al suo assorbimento. Quando si verifica questo scompenso ecco che può sopraggiungere l’ ipertermia. Nella sua prima manifestazione cominciamo ad avvertire una sensazione di spossatezza, con dolori generali a tutte le ossa e a tutti i muscoli, spesso con zone in cui sentiamo delle punte di dolore più forti. A questi primi sintomi subentra uno stato confusionale, possono palesarsi casi di emicrania, nausea, vomito o persino diarrea. La sudorazione aumenta in modo evidente e enfatizza la sensazione di calore.Andando ad analizzare la sintomatologia nello specifico scopriamo che è proprio dalla sudorazione che parte tutto il processo ipertermico: infatti attraverso la sudorazione il nostro organismo interviene come regolatore della temperatura corporea generale, e grazie all’ evaporazione tramite sudorazione appunto, mantiene in equilibrio questo livello. I problemi subentrano quando il processo di sudorazione diventa troppo cospicuo e provoca così una conseguente perdita d’ acqua che può provocare a sua volta la disidratazione del nostro corpo. Quando superiamo il limite e lasciamo fuoriuscire troppi liquidi dal nostra cute ecco che l’ organismo attiva un meccanismo difensivo quasi in automatico, bloccando tempestivamente la sudorazione e innalzando la temperatura corporea interna. I sintomi che si manifestano sono tutti campanelli d’ allarme che ci segnalano che il nostro corpo è disidratato. Mal di testa, nausea, perdita dell’ equilibrio e in alcuno casi di coscienza. Tutti questi sintomi hanno origine proprio dalla disidratazione, la quale influisce anche a livello sanguigno, dove diminuisce la pressione del sangue e avviene una dilatazione dei vasi nel tentativo di favorire il passaggio del sangue a tutte le zone del corpo. Ciò permette il riconoscimento di un altro sintomo, ovvero l’ arrossamento esterno della pelle nelle parti del nostro corpo dove i vasi si sono dilatati. Il passo successivo vede invece un’operazione inversa, che si palesa se non si interviene nel giro di pochi minuti dall’ attacco dell’ ipertermia: infatti se il livello di pressione sanguigna non viene ripristinato tempestivamente ecco che il livello del sangue risulta insufficiente per coprire tutte le attività canoniche. Segnale evidente di questo stadio è il cambiamento di colore della pelle del soggetto, che da rossa comincerà ad impallidire, proprio a causa di questo fenomeno. In questa fase subentrano la sensazione di febbre, i tremori e i brividi per il freddo percepito. In casi estremi, quando non si interviene minimamente, il soggetto rischia di entrare in coma, in quanto il suo organismo e i suoi organi non sono più in grado di svolgere le loro consuete funzioni.Nel caso ci trovassimo nella sfortunata situazione per la quale siamo colpiti da un attacco di ipertermia, oppure qualche nostro vicino ne mostra i primissimi sintomi, è bene ricordare alcune semplici regole al fine di esser pronti per un primo tentativo di soccorso. La prima cosa da fare è indubbiamente cercare di abbassare la temperatura corporea del paziente, in risposta proprio al suo innalzamento improvviso: è opportuno quindi cercare subito una zona fresca e poco umida, o comunque una area all’ ombra e lontana da fonti da calore, il sole in primis. Si deve cercare di favorire la respirazione del soggetto, magari liberandolo dai vestiti, in modo da permettere un abbassamento naturale della temperatura dell’ organismo. Spesso si ricorre ad un panno bagnato con acqua fresca da appoggiare sulla fronte dell’individuo, o comunque nelle zone nevralgiche come nuca, petto, polsi, collo…Paradossalmente l’ ipertermia può essere utilizzata anche come cura e terapia per vari tipi di disturbi e patologie, tra le quali anche i tumori. Ebbene sì, pare infatti che l’ ipertermia oncologica, accompagnata comunque ai trattamenti della chemioterapia e della chirurgia, permette di aumentare la temperatura corporea dell’ organo colpito dal tumore e grazie a questo processo riuscirebbe ad attivare alcuni enzimi che hanno il compito di dividere il nostro DNA, compromettendo in modo fatale la sopravvivenza delle cellule tumorali. Inoltre l’ ipertermia faciliterebbe l’ individuazione del tumore e agevolerebbe la funzione dei farmaci somministrati. Da non sottovalutare anche la capacità dell’ ipertermia di stimolare il nostro sistema immunitario nelle situazioni d’emergenza.
Altra “virtù” dell’ ipertermia è quella che riguarda l’ortopedia, ovvero tutto ciò che riguarda contratture, stiramenti, distorsioni ecc. dove può recare altrettanti benefici. Spesso, a seguito di un infortunio, è universalmente riconosciuta l’importanza di porre subito sulla zona colpita dal trauma una borsa di ghiaccio: ma questo va fatto quando il trauma è ancora nelle sue prime fasi, e il freddo facilita l’ abbassamento dell’infiammazione. Ma a lungo andare, per un recupero totale, ecco che si può ricorrere all’applicazione di fonti di calore per aumentare la temperatura corporea della zona infortunata, ricorrendo così all’ ipertermia terapeutica. L’ unica vera difficoltà in questo tipo di terapie del calore è quella di riuscire a penetrare la pelle e trasmettere efficacemente l’ ipertermia negli strati interni, dove di solito viene assorbita solo parzialmente. Al fine di evitare ustioni o danni alla cute sono state progettate delle macchine che permettono che trasformano l’ energia in calore, e permettono così un utilizzo efficace e sicuro del “colpo di caldo” anche sul piano ortopedico.