Lo stress è universalmente riconosciuto come la malattia del terzo millennio: sempre più persone ne soffrono e sempre più patologie rientrano nell’ambito di questo disturbo.

Una di queste è sicuramente il cosiddetto stress ossidativo, causato da uno sbilanciamento nel metabolismo cellulare indotto da un’eccessiva produzione di sostanze ossidanti quali i radicali liberi.
Nello specifico lo stress ossidativo si presenta quando vi è uno sfasamento tra la formazione fisiologica delle specie chimiche ossidanti, normalmente generate durante i processi metabolici, e la loro neutralizzazione attraverso i sistemi di difesa antiossidanti.
In poche parole quando ci troviamo in una situazione di stress o più in generale di stato fisico inadatto, ecco che i nostri sistemi di protezione che normalmente “smorzano” l’azione dei radicali liberi vengono a mancare o non sono sufficienti a contrastare il potenziale dannoso degli agenti ossidanti.stress-ossidativo-foto-3

Come tutti sappiamo l’atomo è costituito da tre tipi di particelle subatomiche: neutroni, protoni ed elettroni; i primi due sono situati al centro dell’atomo, dove compongono il nucleo, mentre gli elettroni  sono posti nella sua periferia e vi ruotano attorno lungo gli orbitali o livelli energetici. Ma cosa c’entra questo con lo stress ossidativo?
Quando un atomo si trova senza un elettrone nel suo livello energetico più esterno abbiamo una situazione d’instabilità, otteniamo cioè un radicale libero.
Questo per stabilizzarsi deve andare alla ricerca di un elettrone sostitutivo, che andrà a procurarsi da un atomo adiacente, il quale passa a sua volta da una composizione stabile ad un nuovo radicale libero, innescando così una pericolosa e nociva reazione a catena che può portare nel peggiore dei casi alla morte delle cellule stesse.
Queste specie chimiche possiedono un alto tasso di reattività identificato dal loro potenziale di ossidoriduzione, ovvero la loro tendenza a “strappare” un numero sempre più elevato di elettroni dagli atomi circostanti.
Il passaggio apparentemente paradossale di questa reazione è che il principale responsabile di tale processo è proprio l’ossigeno, uno degli elementi fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo.
La specie reattiva prodotta dall’ossigeno è definita dall’acronimo ROS (Reactive Oxygen Species) ed è la più diffusa tra le cause che provocano lo stress ossidativo.

COSA PROVOCA QUESTA REAZIONE A CATENA?
Ovviamente dietro ogni patologia come lo stress ossidativo si nascondono cattive abitudini ed uno stile di vita non sempre salutare, ai quali si aggiungono però anche molti fattori esterni.
Le principali cause che portano alla formazione di questi radicali liberi sono quelle riguardanti una vita sedentaria e poco sana quali:

  • scorretta alimentazione (povera in particolare di frutta e verdura);
  • stato di sovrappeso/obesità o altre patologie che influiscono sul metabolismo;
  • fumo;
  • abuso di sostanze alcoliche;
  • lavoro sedentario e poco attivo a livello fisico;
  • eccesso di attività fisica che può causare una sovrapproduzione di tossine.

Oltre a questi fattori, più o meno direttamente controllabili dall’individuo, si deve prestare attenzione ad altri fenomeni legati alla produzione di sostanze ossidanti nelle cellule che rientrano in un campo esterno o non direttamente gestibile dall’uomo:

  • inquinamento ambientale;
  • esposizione senza dovuta protezione ai raggi UV;
  • esposizione eccessiva ai raggi ionizzanti ai quali siamo spesso sottoposti ad esempio per le radiografie;
  • esposizione a sostanze chimiche di varia natura con capacità ossidative forti.

Purtroppo agenti ulteriori a quelli elencati sono dovuti a una predisposizione fisiologica dell’organismo, fattore innato e non prevenibile che porta “naturalmente” l’individuo a una ossidazione delle sue molecole maggiore del normale, poiché le sue difese immunitarie non sono in grado di produrre altrettanti enzimi antiossidanti essenziali per la riduzione e l’eliminazione dei radicali liberi.Spesso molti sintomi patologici sono rintracciabili in diversi tipi di disturbi e bisogna prestare quindi molta attenzione alla loro corretta lettura e all’effettiva intensità con cui colpiscono il nostro organismo.
I sintomi tipici che ci permettono di capire se soffriamo di stress ossidativo non sono molto evidenti, infatti i processi che ne manifestano la presenza avvengono a livello cellulare, quindi ad un livello latente.
Nonostante questo tali processi hanno ripercussioni sul nostro fisico e provocano molto spesso forti dolori muscolari e crampi: ciò sta ad indicare nella maggior parte dei casi un’infiammazione dei tessuti, provocata appunto dall’eccessiva ossidazione delle molecole che li compongono; altro campanello d’allarme può essere il manifestarsi di persistenti cefalee o stati di emicrania, segnali evidenti del malfunzionamento dei meccanismi cellulari; inoltre un qualsiasi tipo di disturbo metabolico può esser facilmente ricollegato a sintomo o conseguenza dello stress ossidativo dato che valori sballati di glicemia o infiammazioni che riguardino il tessuto adiposo sono in stretto rapporto col fenomeno ossidativo e i radicali liberi.Lo stress ossidativo può molto spesso essere un primo segnale di qualche patologia più grave, per questo è molto importante il suo repentino riconoscimento e magari un’analisi più approfondita delle cause e delle possibili conseguenze alle quali si può arrivare partendo da sintomi latenti.
Va considerato allo stesso modo che i radicali liberi però possono essere anche una pericolosa conseguenza di altri fattori primari, veri indicatori dei disturbi che stanno colpendo il nostro corpo, indebolendone le difese. Qualunque sia il rapporto di causa-effetto le condizioni degenerative riscontrate più di frequente legate allo stress ossidativo sono:

  • invecchiamento della cute: forse il primo tra i danni estetici che si possono riconoscere causati dallo stress ossidativo in quanto comporta la comparsa di rughe, pelle secca e svilita
  • psoriasi: sicuramente legata all’invecchiamento cutaneo è un caso di dermatite acuta non infettiva ma spesso ereditaria, provocata (secondo recenti studi) da un malfunzionamento nella produzione di anticorpi nel sistema immunitario;
  • danni al cuoio capelluto: i radicali liberi posso infatti interferire con la resistenza del capello indebolendone il bulbo pilifero, provocandone anche la caduta o l’invecchiamento;
  • infertilità: come tutti i disturbi da stress anche in questo caso l’organismo può risentire molto facilmente di un eccesso di formazione di sostanze nocive per le sue cellule adibite alla riproduzione;
  • patologie cardiovascolari: tra le conseguenze più pericolose, sono provocate dall’eccessiva quantità di materiale lipidico inibitore dei normali flussi sanguinei nelle arterie e possono portare nei peggiori casi all’infarto o all’ictus;
  • tumori: l’alterazione dei meccanismi cellulari comporta seri danni agli organi principalmente soggetti a sindromi tumorali e cancro;
  • alterazione metabolismo tiroideo: in oggetto è il tessuto tiroideo che come riportato sopra per quanto concerne i tessuti muscolari, può essere soggetto a infiammazioni e danni alla tiroide.

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La via più facile da percorrere per risolvere o limitare problemi connessi allo stress ossidativo è senza dubbio quella di una corretta alimentazione. Difatti con un semplice aumento del controllo verso gli alimenti che fanno parte delle nostre abitudini quotidiane si può efficacemente contrastare la sovrapproduzione di radicali liberi e favorire la formazione di antiossidanti: nelle diete consigliate non possono quindi mancare Vitamina A, C ed E che possiamo assumere grazie a frutti quali arancia, fragola, papaya, kiwi, albicocca, da integrare con sane dosi di verdure quali pomodoro, carota, zucca, broccoli, senza dimenticare cereali e oli vegetali.
Quando la normale alimentazione non risulta sufficiente di grande aiuto possono essere integratori farmaceutici, oltre che delle vitamine sopra elencate, anche a base di minerali quali zinco e magnesio, tra i primi aiutanti del nostro sistema immunitario per quanto riguarda la formazione di enzimi antiossidanti in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e di conseguenza lo stress ossidativo.