Secondo alcune filosofie orientali, il chakra è un centro di energia. Il suo scopo è ricevere e distribuire energia in tutto il corpo, affinché l’organismo svolga al meglio le sue funzioni psicologiche, emotive e fisiche. I principali centri di energia sono sette, e ognuno ha caratteristiche diverse. Di seguito analizzeremo il terzo chakra, contraddistinto dal colore giallo, che è il centro della realizzazione personale e della forza di volontà.Il terzo chakra è noto anche con il nome di Manipura, che significa «la città del gioiello splendente» in sanscrito. Si trova fra l’ombelico e lo sterno, ossia nella zona del plesso solare. A questo centro di energia, che viene rappresentato col colore giallo, sono associate alcune parti del corpo: il fegato, il pancreas, la milza, la cistifellea, l’intestino tenue, le unghie e i denti. Vi viene inoltre collegato il senso dell’olfatto. Visto che è il centro in cui nascono e si sviluppano la forza di volontà, il desiderio di realizzazione personale e di appagamento, il potere e la spinta ad agire, vi si collega l’espressione chiave «io posso». Il motivo è chiaro: è proprio questo chakra che spinge a tentare, a provarci, a cercare di realizzare i propri obiettivi. È come se fosse un centro di energia che ci dice che ce la possiamo fare, a patto di provarci con tenacia, senza arrendersi. L’elemento di riferimento è il fuoco, che brucia con forza e vigore. Proprio la forza è una delle caratteristiche fondamentali del terzo chakra: è il centro che la contiene, e che cerca di trasformare gli impulsi esterni in energia. Qui l’ego ha la propria postazione, controllando i desideri di realizzazione personale, i progetti e le ambizioni di ognuno. Questo chakra è responsabile della comprensione a livello intuitivo della realtà, dell’ambiente e delle persone con cui siamo in contatto. Un terzo chakra sano è portatore di sicurezza, collaborazione, spontaneità, e anche di positiva individualità.Non sempre, però, il chakra è in equilibrio. Come per gli altri centri di energia, può accadere che anche il manipura non funzioni armonicamente; può essere che ci sia un eccesso o un difetto di efficienza. Generalmente, quando la situazione è di squilibrio, si possono presentare problemi ai denti e alle gengive, al sistema digerente (andando incontro a gastriti e ulcera); possono inoltre insorgere il diabete, la depressione, l’iperattività, oltre che l’eccessivo egocentrismo e l’aggressività. In particolare, quando questo chakra non funziona a sufficienza, l’individuo inizierà a perdere fiducia nelle sue capacità. Il risultato è che ogni compito da portare a termine, anche il più semplice, sembra una difficoltà insormontabile. Tutte le incombenze sembrano ostacoli e ci si sente costantemente inadeguati, nervosi, non a proprio agio. In una situazione di questo tipo è naturale tendere all’isolamento; si pensa spesso di andare lontano, fuggendo dal contatto con gli altri e dal conseguente rischio di confronto. Confronto dal quale si teme di uscire perdenti, minando ulteriormente la propria autostima. Quando il terzo chakra è insufficiente, infatti, sono proprio l’autostima e la forza interiore a rimetterci maggiormente. Ne deriva una grave tendenza alla depressione. L’individuo si sente smarrito e desidera profondamente che gli altri lo accettino e lo apprezzino, tendendo così ad omologarsi con gli altri nel tentativo di farsi benvolere. Sentimenti ed emozioni – sia positivi che negativi – non vengono più gestiti nel modo corretto: anziché essere elaborati e poi proiettati verso l’esterno, vengono invece trattenuti all’interno. Si innesca così un processo distruttivo che danneggia anche lo stomaco, contrastandone il corretto funzionamento. Si perde la capacità di esprimere i propri sentimenti e di proteggere il benessere personale.
All’opposto, una persona il cui terzo chakra funziona troppo intensamente sarà prepotente e piena di sé. In questo caso l’individuo sente una forte spinta verso il potere e ha il bisogno costante di vincere, essendo estremamente competitivo. Il rapporto con gli altri, quindi, non può essere sano. Tutte le relazioni sono infatti improntate su sé stessi, mentre l’altro è visto come qualcuno su cui prevalere, da cui trarre vantaggi o da dominare. Si cerca di padroneggiare e controllare ogni situazione, tentando di imporre la propria autorità. Chiaramente, con un atteggiamento del genere i legami con le altre persone sono difficili da mantenere. In certi casi, è difficile mantenere un collegamento positivo persino con gli amici e con la famiglia. Insomma, lo squilibrio del terzo chakra ha conseguenze veramente gravi, che minano la serenità e il benessere. Per fortuna, però, esistono delle strategie per riportare questo centro di energia al suo corretto funzionamento. Di seguito ne elencheremo alcune.Per condurre una vita serena, è importante che i centri di energia si trovino in una condizione di equilibrio. Nel caso in cui il terzo chakra sia sbilanciato, al fine di ripristinare la normalità può essere di grande aiuto eseguire una sessione di meditazione. Durante la pratica meditativa bisogna stare con gli occhi chiusi per favorire la concentrazione, con il corpo disteso a terra e rivolto verso sud. La meditazione combinata con l’effetto delle opportune pietre aiuta il riequilibrio del chakra. Per raggiungere tale scopo, non mancano le pietre affini a questo chakra: ambra, calcedonio giallo, calcite gialla, occhio di tigre, agata gialla, berillo dorato, pirite, quarzo, topazio. È sufficiente appoggiarle nella zona interessata, cioè fra lo sterno e l’ombelico, durante la meditazione. Per un effetto più potente si possono usare anche i cristalli di rocca, a contatto con la pelle oppure disposti in cerchio attorno al corpo, avendo poi cura di risciacquarli dopo l’uso. È importante, infatti, scaricare e purificare i cristalli che si usano per le terapie. La meditazione può essere accompagnata da particolari suoni che aiutano a ritrovare l’equilibrio perso: ne esistono di specifici per ogni centro di energia. Un’altra strategia sono i massaggi, delicati e in senso orario, eseguiti con gli oli abbinati al terzo chakra: ad esempio sono ottimi l’olio di finocchio dolce, di arancio dolce, di ginepro, di menta, di pompelmo e di zenzero. Da non sottovalutare la cromoterapia e alcune specifiche tecniche di yoga, che possono favorire il riequilibrio del chakra.